L'ALTRA METÀ DELL'AMORE
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Regia: Léa Pool
Cast: Piper Perabo (Paulie), Jessica
Paré (Tori), Mischa Barton (Mouse), Jackie Burroughs
(Fay), Mimi Kuzyk (Eleanor), Graham Greene (Joe)
Trama:
Tre ragazze. Tre giovani amiche unite da un forte legame presto
diventano inseparabili. Pauline e Tori sono legate da qualcosa di ben
più profondo dell'amicizia e presto il loro legame "speciale"
metterà a dura prova il rapporto di amichevole complicità
delle tre. Mouse, coinvolta in queste tensioni sensuali e violente,
comprende cosa significhi essere innamorati e la complessità di
questo sentimento.
MARY
"MOUSE" BRADFORD: Prima ancora di arrivare provavo già una
brutta sensazione. Mi sentivo come un topolino grigio che si dirigeva
verso la bocca di un gatto. E non c'era nulla, nulla che potessi fare
per evitarlo. Mia madre era morta di cancro tre anni prima, e io
cominciavo a dimenticare i suoi lineamenti. Quando aprivo il suo
portacipria, e vi vedevo riflessa la mia faccia, mi tornava in mente la
sua. Il profumo della cipria aveva lo stesso odore di quando la baciavo
sulla guancia. Mia madre... lei non mi avrebbe mai mandata in collegio.
MORLEY BRADFORD: Tante grazie.
FAY VAUGHN: Arrivederla.
MORLEY: Andiamo, cara.
FAY: Ah... Le cose poi
migliorano, sai. Davvero.
MOUSE: No, io sto bene, grazie.
FAY: Eh... senti, ora ti voglio
presentare una compagna fantastica, eh? Victoria! Victoria, vieni, ti
presento Mary!
VICTORIA "TORI" MOLLER: Ok, vengo
subito. Il mangiare è proprio schifoso, però, sbobba da
ospedale. Perciò quasi tutte ci teniamo i soldi da parte per
ordinare pizze e pasti cinesi. E chi non lo fa, qualche anoressica, si
nutre di gomme da cancellare.
MOUSE: Sul serio?
TORI: Possiamo fare quello che
vogliamo quassù, ma proprio tutto. Accidenti, sei proprio fuori
allenamento! Dovrai venire a correre con noi, se no avrai un infarto
prima dei vent'anni. Ecco, qui c'è il nostro bagno e anche le
docce. Come hai detto che ti chiami?
MOUSE: Beh, quasi tutti mi
chiamano Mouse.
TORI: Mouse?
MOUSE: Mio padre mi ha sempre
chiamata così.
TORI: Davvero? Come mai?
MOUSE: Non so.
TORI: Il mio mi chiamava
Principessa, mi faceva vomitare.
MOUSE: Meglio di Mouse.
TORI: Ta-da! Il mio è
quello in disordine. Visto? Sembra un campo di battaglia. È
più forte di me, sarà per reazione contro mia madre, tui
che dici? Quello è di Paulie, questo è mio e... questo
qui è tuo. Scusa. Ehi... senti, lo so che è orrendo il
primo giorno, ma adesso io sto meglio qui che a casa mia. Siamo come i
ragazzi smarriti di Peter Pan, giusto? Solo che noi siamo le ragazze
smarrite, smarrite e scatenate. Eh... Quando hai finito qui vieni
giù alla festa, okay?
PAULINE "PAULIE" OSTER: Vuoi
fumare?
MOUSE: Aaah!
PAULIE: Ti ho spaventata? Si vede
lontano un miglio che sei nuova. Come un'agnellina timorosa. Quanti
anni hai? Tredici? Quattordici? Sei una specie di genio? Hai saltato
delle classi? Io sono Paulie. Oster.
MOUSE: Mary Bedford. Mi chiamano
Mouse per soprannome.
PAULIE: Eh, eh, eh. Preferirei
chiamarti stronza che Mouse. Così stai con me e Tori, eh?
MOUSE: Sì. È miss
Vaughn che l'ha deciso.
PAULIE: Forse non le andava che
stessimo troppo sole.
MOUSE: Io non ero mai stata in un
collegio, prima d'ora.
PAULIE: Beh, ora sei una ragazza
smarrita. Benvenuta tra noi. Vieni, dai! Un po' d'alcool nel beverone,
che altrimenti fa schifo, e la festa può cominciare. Dacci
dentro.
MOUSE: Dacci dentro...
TORI: Ora ci divertiamo.
CORDELIA: Certo.
TIM MOLLER: Ehi, ragazze, ci
invitate alla vostra festicciola?
TORI: Andate via! Ah, mio
fratello è un vero rompiscatole.
CORDELIA: È carino
però!
PAULIE: Ehi, non li leggete i
cartelli? È vietato l'ingresso agli stronzi.
JAKE HOLLANDER: Quella è
proprio tosta, eh? Adesso mi è venuta una gran sete.
PHIL: Dai, c'è un goccio
anche per gli stronzi? Per favore!
PAULIE: Sei la luce dei miei
occhi, Tori. Siete pronte a fare festa?
CORO: Sììì!
FAY: Paulie! Paulie! Paulie!
ELEANOR BANNET: Che c'è?
FAY: Io credo che Paulie abbia
corretto la bevanda.
ELEANOR: Vogliamo far finta di
non saperlo?
FAY: Ah, ah, ah, io lo farei
volentieri, e so che lo faresti anche tu, ma non sarebbe una cosa da
bravi insegnanti come noi due, signora Bannet, eh, eh, eh.
ELEANOR: Va bene, Fay. Oh! Almeno
balliamo!
FAY: E che ballo è questo?
MOUSE: Prima di quel giorno non
sapevo cosa volesse dire la parola "divertimento". Non mi ero mai
divertita in vita mia. E questo
cos'era? Divertimento? Non lo so. Era come se Paulie mi avesse fatto
una malia, e tutti i miei presagi di solitudine, di tristezza sembravano scomparsi.
PAULIE: Ehi, novellina! Che ne
pensi di Vaughnie?
TORI: Non chiamarla novellina,
sei scortese, eh!
MOUSE: Miss Vaughn è
gentile.
TORI: Si dicono cose poco carine
sul suo conto.
PAULIE: Lei e Bannet se la fanno
di sicuro.
TORI: Paulie, non esagerare! Sono
due donne single, e sono molto amiche. Non c'è niente di strano.
Non essere perfida, o omofobica.
MOUSE: È stata gentile con
me. Cioè... è stata... normale. Cioè, certo non...
PAULIE: Io non dico che non
è gentile, novellina. Dico solo che è una di Lesbo. E
s'è presa una cotta per Tori. Ha buon gusto la signora. Bellissima... Ah, ah, ah!
TORI: Ah, ah, ah!
MOUSE: Non ero sicura di cosa
stessero facendo. Lo so che sembrerò ingenua, ma... a prima
vista pensai che si stessero allenando per uscire coi ragazzi.
Dov'ero vissuta fino ad allora le cose si erano fermate a quando i miei
erano ragazzi.
ALLISON MOLLER E AMICHE: È
pieno giorno, dormigliona, giù dal letto, brutta poltrona!
TORI: Allie, lasciami in pace,
rompiscatole! Mary B, questa è mia sorella Allie, è una
somara. Vero, Allie?
ALLISON: Eeeh....
TORI: E ha delle verruche sulle
dita dei piedi. Fa veramente schifo.
ALLISON: No! Bugiarda!
TORI: Leva quei piedacci dal mio
letto!
ALLISON: Non darle retta, Mary, i
miei piedi sono perfetti!
PAULIE: Portate via di qua quelle
cosciotte oscene! Fuori! Fuori, fuori, fuori! Se vi rivedo qui vi
prendo a calci nel sedere, brutte
ochette giulive! Ah, che rompipalle!
TORI: Oggi a colazione ci sono le
crepes di mirtilli.
PAULIE: Eh, allora...
SCOLARE: Senti che buon profumo.
Assaggia questo.
CORDELIA: Sveglia!
LAUREN: Eh, eh, eh!
PAULIE: Mary, Lauren.
LAUREN: Ciao, piacere.
MOUSE: Ciao.
TORI: Che profumo meraviglioso.
Io potrei dare anche la vita per le crepes di mirtilli. Tu non le trovi
stupende, Mouse?
MOUSE: Sì.
PAULIE: Ehi, ehi, ehi, niente
poppanti qui. Via!
LAUREN: Sì, via!
Andatevene!
TORI: Dovete sloggiare!
ALLISON: Perché dobbiamo
andarcene?
PAULIE E AMICHE: Via! Via! Via!
Via! Via! Via! Via! Via! Via! Via! Via! Via! Via! Via! Via! Via! Via!
Via! Via! Via!
TORI: ... e lo so perchè
l'ho fatto.
ELEANOR: Vogliamo definire il
valore minimo della funzione quadratica. Ora, per poterlo fare dobbiamo
completare il quadrato.
Conoscendo il coefficiente principale che è...? Lo conoscete,
ragazze! Cordelia?
CORDELIA: Uno.
ELEANOR: Uno, sì. Grazie.
TORI: ... ho reagito
così...
ELEANOR: Non ci resta che
aggiungere la metà del termine lineare a X...
TORI: ... lo so che sono stata
stupida in quell'occasione...
ELEANOR: ... ed elevare il tutto
al quadrato per ottenere il termine costante di undici.
TORI: ... è un po'
difficile essere intelligenti in quelle situazioni...
ELEANOR: Victoria?
TORI: Sì?
ELEANOR: Vieni, aiutami.
TORI: Lei vuole che risolva il
problema?
ELEANOR: Sì. Voglio che tu
risolva il problema.
TORI: Ok. Ci provo.
ELEANOR: Dov'è la
difficoltà, Victoria?
TORI: Non è chiaro.
ELEANOR: Esattamente che
cos'è che non ti è chiaro?
TORI: La X, insomma... Che ci fa
quella X? Cioè... perchè... che cosa... che cos'è
una X?
ELEANOR: Non ti è chiaro
che cos'è la X? Forse se passassi meno tempo a ciarlare, e un
po' più di tempo ad ascoltare...
PAULIE: Ciarlare? Considero
questa parola un pugno in faccia, signora Bannet.
ELEANOR: Spiegati meglio, Pauline.
PAULIE: È la parola che
usano i maschi per denigrarci, banalizzare e smerdare i nostri
discorsi. Sta dalla loro parte anche lei, eh?
ELEANOR: Pauline Oster, io non
ti... consento di utilizzare questo genere di linguaggio nella mia
classe! Non farlo mai più, hai capito? Ne ho fin qua sopra, fino in
cima ai capelli della tua mancanza di rispetto. Che stai facendo?
PAULIE: Sto insegnando, signora
Bannet, quello che dovrebbe fare lei.
TORI: Paulie!
ELEANOR: Ora fuori dalla mia
classe! Andrai da miss Vaughn, le spiegherai il motivo per cui ti ho
espulsa dalla lezione e ne subirai
le conseguenze. Hai capito? Non sono stata abbastanza chiara?
PAULIE: Ti saluto, allora,
Eleanor.
KARA: E adesso che lezione hai?
MOUSE: Lettura.
KARA: Okay, è in fondo al
corridoio, sulla tua destra. Okay?
MOUSE: Grazie.
KARA: È semplice. Ciao.
PAULIE: È lei che ha
sbagliato.
FAY: Tu devi metterti bene in
testa che Victoria non è tua, e che può difendersi da
sola. Hai capito? Hai capito?
PAULIE: Ma lei non ha detto
niente, non ha parlato.
FAY: Ma figurati!
PAULIE: Non si stava difendendo!
FAY: Forse perchè sapeva
di aver torto!
PAULIE: Ma che cosa? È
stata aggredita dalla Bannet, e io...
FAY: Doveva ascoltare la lezione.
E comunque non ti permetto di terrorizzare la mia scuola, è
chiaro? Proprio tu, Paulie, a cui ho dato tanto. Ti ho concesso
tantissimo, Paulie, e tu lo sai. Forse anche troppo, ti ho concesso.
PAULIE: Ah, ah, ah. Una lettera
alla mia madre naturale.
TORI: Scritta da te? Vuoi dire
che ti hanno dato il suo indirizzo?
PAULIE: No, ma... hanno... hanno
detto che gliela faranno avere. E se lei lo accetta, possiamo anche
incontrarci.
TORI: Oh, cavolo!
PAULIE: Lo so, questa sarebbe una
cosa... Cara vera madre, non avere paura. È comprensibile che tu
mi abbia mollata, eri solo
una ragazzina, ti capisco in pieno. Non mi devi temere, io sono
innocua. So che hai avuto una vita dura, mentre la mia è stata buona, confortevole, anche se un
pochino... gelida. Immagino che abiti in qualche seminterrato di
periferia, e che ti fai il culo
per guadagnarti da vivere. Ho pensato di scriverti, così potremo
farci una birra, qualche volta. Con affetto, tua figlia, Pauline. P.S.: Janet è la mia
finta madre, sorride con gli occhi tristi e ha le mani fredde.
TORI: Io spero che ti risponda.
PAULIE: Quando sarà
vecchia, io me la porterò in giro sulle spalle.
MOUSE: Almeno l'hai mai vista?
PAULIE: Quelle dell'Infanzia mi
hanno preso da lei in ospedale. Lei mi ha tenuto un giorno intero,
sempre in braccio. Così mi hanno detto.
TORI: Io non scrivo mai a mia
madre. Ci parliamo solo al telefono.
PAULIE: Per questo forse non le
dici quello che pensi.
TORI: Io non le posso dire quello
che penso, Paulie. Insomma, come potrei dirle quello che penso
veramente? Anche in una lettera.
Scriverei: cara mamma, io ti odio per una varietà di motivi, il
più recente dei quali è dovuto ai tuoi commenti sui miei denti davanti ai tuoi grossolani
amici. Tu vuoi che io sia la perfetta signorina elegante e raffinata
che diventerà una rispettabile signora, concubina di qualche
banchiere, come te. Ma la verità è che tu sei come una
droga per me, come la cioccolata. È come se io non riuscissi a fare a meno di
te. Ti sto addosso continuamente, e tu continui a darmi calci sui denti
con le tue parole, col tuo
tono, e certe volte io... non lo so, vorrei proprio che tu morissi.
PAULIE: Senza rimorsi, Victoria!
TORI: Pensavo che non l'avrei mai
detto!
MOUSE: La mia matrigna mi fa
sempre un sacco di osservazioni. Mi offende. Io la odio. È
gelosa del rapporto che ho con mio padre.
PAULIE: Anche la mamma di Tori
è gelosa di lei. Ma proprio gelosa pazza!
TORI: Perchè sarebbe
gelosa di me?
PAULIE: Dai!
TORI: Dillo! Ehi, Mary, tu non
l'hai ancora scritta la tua lettera.
MOUSE: Ah... Lei è morta
tre anni fa.
TORI: Oh, mi dispiace.
MOUSE: No, figurati, non vedo
perché dovrei scriverle una lettera.
PAULIE: Magari ti sente, sai.
MOUSE: Se dovessi
scrivergliela...
PAULIE: Coraggio, fallo.
MOUSE: Cara madre, ti ricordi
cosa mi hai detto quando eri malata, moribonda, anzi? Era autunno.
Ottobre. Faceva ancora caldo
quell'anno, e la tua camera profumava di mele un po' troppo mature. Io
tenevo la tua testa tra le mie braccia, e il tuo respiro era così affannoso, e
così leggero... Dicesti, Mary, ti prego, ricordati di me. E il
fatto è che a volte mi capita di dimenticare il tuo viso.
PAULIE: Brava.
TORI: Non te lo ricordi davvero
il suo viso?
MOUSE: A volte mi succede.
TORI: Questo lo trovo veramente
triste.
PAULIE: Brava. Sarà il tuo
nuovo nome. Mary B, B per Brava. Mouse è morta! Eh, eh!
TORI: Siamo contente di averti
come compagna di stanza. Vero, Paulie?
PAULIE: Certo! E tu sei contenta
di avere noi come compagne, Mary B? Dì la verità,
sinceramente.
MOUSE: Ah... senta, scusi... mi stavo
chiedendo... A lei... dispiacerebbe...?
JOE MENZIES: Vuole fare il
giardino?
MOUSE: Sì. Sì.
Aiutavo ogni giorno mia madre a fare il nostro da aprile fino
all'inverno prima che lei morisse, un paio d'anni fa.
JOE: Ah, mi dispiace.
MOUSE: E così mi dicevo
che se a lei può servire una mano, qualche volta... ma se
preferisce di no va bene lo stesso.
JOE: No, no, no, no, va bene, va
bene. Con piacere. Questa è la prima volta in vent'anni che una
ragazza si offre. È come un segno da lassù, è
l'avvento di una nuova era, eh, eh, eh! Eh, sì, eh, eh! Stavo
scherzando. Devo parlarne con Fay, voglio dire miss Vaughn, la direttrice.
Sicuramente dirà di sì. Ehi, il suo nome?
MOUSE: Era... è in
transizione.
JOE: In transizione? È
carino. E... e come... come si scrive, con la esse oppure con la zeta?
Eh, eh, eh! Lei è un po' filosofa, vero?
MOUSE: Non lo so.
JOE: Glielo dico io. Guardi che
io l'aspetto, allora. In transizione... e si procuri dei guanti, hm?
PAULIE: E allora?
TORI: È da un anno che
organizza questo viaggio in Italia. Adesso non posso chiamarla e dirle
"senti mamma annulla tutto, io vado a piantare alberi con Paulie".
PAULIE: Tori...
TORI: Tu lo sai quanto vorrei, ma
non posso. È messa molto male di nervi, sai Paulie? Ah... non lo
so, io... io devo stare un po' con lei. E poi noi due staremo di
nuovo insieme in autunno. Eccome staremo insieme!
PAULIE: Io pianterò
trecento alberi al giorno, e vincerò una vanga d'oro per te. Ah,
ah, ah! Ah... è... è che lei a... aveva degli incubi. Eh, eh, eh!
TORI: Eh, eh, eh!
PAULIE: Oggi andiamo piano per
Mary Brava.
TORI: Ti troverai bene qui,
vedrai. Ce la fai? Quando sarai in forma riuscirai anche a parlare.
PAULIE: Dai, stringi i denti e
soffri, Mary Brava.
TORI: Però te la cavi bene
per la prima uscita. Che ne dici, Paulie?
PAULIE: Non c'è male.
TORI: Direi che stiamo facendo
sui dieci chilometri all'ora.
PAULIE: Sei impazzita Tori?
È già tanto se risuciamo a farne sette. Ci pesa il culo,
oggi. Oh, oh! Oh, cazzo!
TORI: Oh, mio dio. È
bellissimo.
PAULIE: Non lo toccare. Potrebbe
beccarti.
TORI: Non volevo mica toccarlo.
PAULIE: Lasciate fare a me, okay?
Qui ci penso io. Ho detto che ci penso io. Vi raggiungo dopo, andate.
TORI: Vieni. Quando si mette in
testa una cosa...
PHIL: Ehi!
JAKE: Ciao!
TORI: Ciao!
PHIL: Vi andrebbe di farvi una
fumatina con noi, belle ragazze? Eh?
TORI: Ah... grazie, no, siamo
sotto allenamento.
JAKE: Sei la sorella di Tim
Moller, tu.
TORI: Certo, sono Tori.
JAKE: Ciao.
TORI: E questa è Mary.
JAKE: Ciao, piacere. Io sono
Jake. Hollander. E questo è John, e questo idiota è Phil.
PHIL: Ciao.
TORI: Ciao. Beh, adesso noi...
dobbiamo andare.
JAKE: Ehi, Tori. Non fa il
compleanno Tim tra un po'? Giù, al Bluenote?
TORI: Sì, certo.
JAKE: Sarà una bella
festa. Tu ci verrai?
TORI: È... probabile. Ora
dobbiamo andare.
JAKE: Spero di rivederti
lì, Tori.
PHIL: Spero di rivederti
lì, Tori. Ah, ah, ah!
MOUSE: Hai fatto colpo su di lui
TORI: Su chi?
MOUSE: Lo sai su chi!
TORI: Hanno fatto colpo le mie
tette! Fanno colpo su tutti!
MOUSE: Eh, eh, eh! Allora, ci
andrai?
TORI: Dove?
MOUSE: Al compleanno di tuo
fratello
TORI: A farmi palpare da tutti
quei deficienti? Preferisco studiare matematica.
MOUSE: Eh, eh, eh!
TORI: Chissà cos'ha fatto
Paulie con quel falco. Paulie! Paulie! Oh, mio dio. È per il
falco?
PAULIE: Se vedono troppo gli
viene il panico e impazziscono.
TORI: Tu pensi che
riuscirà a volare ancora?
PAULIE: Comunque ci sarò
qui io con lui. Ci starà comodo e al sicuro qua dentro.
TORI: Vieni qui. Io sarei persa
senza di te, Paulie.
PAULIE: Io ti proteggerò.
MOUSE: A mia madre piaceva tanto
sporcarsi le mani. Io invece ho sempre paura delle uova di verme.
JOE: Uova di verme? Fanno le uova
i vermi?
MOUSE: Io credo di sì. O
no? Non lo so.
JOE: Eh, eh, eh! Non credo che
facciano le uova. No, credo che spuntino fuori dalla terra. Tua madre
era una donna interessante.
Che te ne fai di una che non vuole sporcarsi le mani?
MOUSE: Certo. Lei diceva "non ti
preoccupare, uno sporco pulito".
JOE: Eh, eh, sì!
MOUSE: Era spiritosa.
JOE: Eh...
MOUSE: Tutti gli anni, in
primavera, mi svegliava la mattina sussurrandomi all'orecchio
"c'è la prima margherita", e allora uscivamo in giardino in camicia da
notte a piedi nudi...
JOE: E... vi sporcavate i piedi
insieme?
MOUSE: Eh...
PAULIE: Ah, ah, ah! Eh, eh, eh!
Tori...
TORI: Oh, Paulie...
MOUSE: Non so se sapessero che io
sentivo tutto, o se fingessero di non saperlo. Comunque, dopo un po' la
cosa divenne... non so
come dire... normale, ecco. Quei rumori, quei bisbiglii, le loro ombre
abbracciate divennero come elementi dei miei sogni, come una parte della mia
realtà.
ALLISON E AMICHE: È pieno
giorno, dormigliona... Porca vacca, andiamo! Che schifo, ma avete
visto? Adesso capisco tutto!
Proprio tutto!
PAULIE: Bedford, chiudi la porta!
Senti, tua... tua sorella ha gli incubi di notte, e si mette a gridare
nel sonno.
ALLISON: Uh-uh.
PAULIE: Bedford!
MOUSE: Non è quello che
pensi tu.
TORI: Vattene. Vattene dal mio
letto!
PAULIE: Tranquilla, non è
successo niente.
TORI: Tu non conosci Allison, io
sì. Diventerà isterica. Andrà a dire tutto a mamma
e papà.
PAULIE: E allora? Ma cazzo, siamo
nel ventunesimo secolo, lo sai?
TORI: No, no. Tu non capisci,
è inutile. Non le capisci certe cose. Allie, lo giuro su dio.
Lei si è infilata nel mio letto. Io neanche lo sapevo che c'era.
ALLISON: Si è infilata nel
tuo letto?
PAULIE: Dev'essersi presa una
cotta per me. Io gliel'ho detto che non sono così.
ALLISON: È una cosa
disgustosa. Perchè non lo dici a qualcuno? Dillo a Vaughn, falla
cacciare via.
TORI: È che mi fa pena,
sai? È una ragazza adottata.
ALLISON: Tori, tu sei troppo
gentile.
TORI: Allora... lo dirai alle tue
amiche, vero? Lo dirai a tutte che io non sono così?
ALLISON: Certo. Non ci posso
neanche pensare.
TORI: E a mamma e papà?
Non dirai niente di quello che hai visto, vero?
ALLISON: No, Tori. Ma sei sicura
che non sei...
TORI: Allie! Io adoro i ragazzi!
Vado pazza per loro, ti assicuro. Ah, sai, ce n'è uno del
collegio maschile che ho conosciuto l'altro giorno, Jake, che è
perdutamente innamorato di me.
ALLISON: Ah sì? E uscirai
con lui?
TORI: Certo, scherzi? Vado con
lui alla festa di Tim venerdì sera.
AMICA: Allison! Andiamo!
ALLISON: Sta' tranquilla Tori,
sistemerò tutto io.
CORDELIA: Ehi, Tori! Allora? Come
stai?
TORI: Senti, prima di tutto,
qualsiasi cosa dicano sono solo chiacchiere. Stupidaggini. E so che voi
non gli date retta.
CORDELIA: No di certo. Comunque,
anche se fosse vero, io direi lo stesso: allora? Crescete, andiamo!
TORI: Ma non è vero!
CORDELIA: Io ho una zia che
è gay, e allora? E con questo?
TORI: Sì, ma io non lo
sono. Sono tutto il contrario.
CORDELIA: Lo so.
MOUSE: È turbata. Dalle
tempo.
PAULIE: Bedford, è una
giornata nera.
FAY: Offuscate sono le coste
variegate del mondo. Oh, Antonio, Antonio, Antonio! Ah... Il suo amore
sta morendo. Capite? E allora
lei si rivolge al sole, affinché bruci l'intero globo, il mondo.
Cleopatra non sa spiegarsi come mai nulla muti in natura, mentre un evento così
straordinariamente devastante...
PAULIE: Sentite qua! Poco dopo
dice: "Continuerò io dunque a vivere in questo tristo mondo che
di te privato non è migliore di una stalla"? Stalla. È
esatto. E un po' più avanti dice: "La corona della terra si
discioglie, e più nulla resta di memorabile alla luce spettrale della luna". Più
nulla, lo so anch'io.
FAY: Hmm-hmm, ah sì,
è così, certo. Può capitare a chiunque, no? Tutto
questo scaturisce da quello che Shakespeare chiama l'A, Amore. Amore, appassionato,
folle. Che travalica tutte le barriere. Ed è per questo che noi
lo riconosciamo ancora oggi. Eh, eh! C'è qualcuno tra noi
che non ha conosciuto tale passione? Lo so che qualcuno magari
verrà a dirvi che l'amore è fuori moda, superato... che è solo un
contratto sociale, se volete. Voi ragazze che ne dite? Lauren?
LAUREN: Quando mio padre
lasciò mia madre per la sua amichetta, disse che era amore. Ma
era evidente a tutti quanti che era... solo... sesso! Io dico che
l'amore è sesso.
FAY: Ah...
MONICA: Io credo che sia... una
proiezione, come un miraggio nel deserto. Ognuno ci vede quello che
vuole, nell'altro.
CORDELIA: No, no, no, è
una tempesta chimica nel corpo, che ti fa volere dei bambini.
FAY: Ah, ah! È biologia.
LAUREN: È un contratto.
PAULIE: Bugiarda! Bugiarda!
Bugiarda! Bugiarda! Nessuna di voi ha capito un cazzo, perchè
l'amore è... esiste, e niente di quello che dite può farlo
sparire, perchè è il motivo per cui noi esistiamo qui.
È la vetta più alta, e una volta che l'hai scalata, e guardi gli altri da lassù, ci
rimani per sempre. Perchè se ti muovi, allora... cadi. Cadi.
FAY: Sì, Paulie. Io credo
che tu abbia ragione.
TORI: Senti, Mary, io ti devo
parlare di Paulie. Lo so che questa storia è una seccatura per
te, ti chiedo scusa. Però tu sei l'unica persona con la quale io...
Senti, tu i miei genitori non li conosci, sono borghesi benpensanti,
molto religiosi, e credo che non mi guarderebbero più in
faccia. E io... io ho bisogno che facciano parte della mia vita. Non
saprei come fare se li perdessi. A Paulie io voglio bene, tu lo sai
questo. È la mia migliore amica al mondo, e forse è
l'unica persona che amerò nella mia vita, allo stesso modo di quella Cleopatra.
E ferirla... mi sento mancare il fiato, perchè non ha più
senso respirare. Però c'è questa vita che devo per forza vivere, okay?,
c'è il sogno che mio padre e mia madre hanno fatto su di me. E
anche se mi sento morire -
e mi sento morire, Mary - io non sarò pià la stessa
allegra compagna di giochi per lei. E non starò mai più
con lei. È finita, è tutto finito. E allora, Mary, dipende
tutto da te adesso, perchè Paulie avrà una reazione molto
dura. Lo sai, è molto sensibile, e quindi avrà un gran bisogno di
un'amica. Le sarai più necessaria di quanto tu lo sia mai stata
per nessuno, Mary. Pensi di farcela?
PAULIE: Perchè ti metti
quella merda in faccia?
TORI: Perchè sì.
PAULIE: Perchè?
TORI: Perchè devo uscire.
PAULIE: Ah. E dove vai?
TORI: Vado fuori, con una persona.
PAULIE: Che persona?
TORI: Una persona amica, okay?
PAULIE: Mi interessa sapere chi
è, tutto qua.
TORI: Sì, ma tra amiche
bisognerebbe rispettare il privato.
PAULIE: Amiche?
TORI: Sì, amiche. Siamo
tutte amiche qui, vero Mary B?
PAULIE: Noi non siamo solo amiche.
TORI: Spiacente, Paulie.
MOUSE: Tutto okay?
PAULIE: Ha gli occhi che le
brillano, hai visto? Come la mia falsa madre, sai? Le brillano quando
dice balle. Ciao. Ti farò crescere sano e forte, così
potrai volare via. Voleremo via. Noi voleremo via da qui. Voleremo via
da qui per sempre. Certo, voleremo
molto lontano da qui.
MOUSE: Fino a quella notte non
avevo mai... non avevo mai sentito niente al basso ventre. Ero come una
sorta di bambola di legno
senza sangue nel mio corpo. Ma quella notte... quella notte cominciai a
sentire il sangue che si muoveva.
PAULIE: Ti sei divertita?
TORI: Non sono affari tuoi,
Paulie.
PAULIE: Mi hai mentito.
TORI: Ti ho detto che uscivo con
una persona, e così ho fatto.
PAULIE: Ti fai scopare sempre
contro un albero dalle persone?
TORI: Quello che faccio sono
affari miei, Paulie, e tu non hai nessun diritto di spiarmi.
PAULIE: Tori, tutto quello che
fai è affare mio! Tu sei affare mio! E io tuo!
TORI: Se t'azzardi ancora a
spiarmi ti giuro che...
PAULIE: Cosa?
TORI: Non t'azzardare!
PAULIE: Lo rivedrai, quello?
TORI: Sta' a sentire, Paulie.
È arrivato il momento di smetterla, adesso. Non possiamo
più continuare. Io voglio che siamo solo amiche, okay?
PAULIE: Non ci credo, non
è possibile. Tori... amore, ti prego...
TORI: No, dai, per favore.
Lasciami.
PAULIE: Per via di Allison? Dei
tuoi genitori? O di chi? Non puoi farmi questo.
ALLISON: Che cos'hai, Mary?
MOUSE: Ah... sono dei... sono dei
semi che ho chiesto qui per il giardino.
ALLISON: Semi. A me mia madre non
li manderebbe mai. Lei conosce soltanto le cose firmate dagli stilisti.
Senti, io spero che tu
non mi trovi impicciona, ma credo che dovresti sapere che qui si dicono
cose non tanto carine sul tuo conto.
MOUSE: Davvero?
ALLISON: Solo perchè stai
sempre con Paulie forse pensano che anche tu sei come lei. Lo sanno
tutti che praticamente ha violentato
mia sorella. Tori dice che lei si è infilata nuda nel letto!
MOUSE: Beh, Paulie è una
mia amica. E quindi non m'importa di quello che pensano gli altri.
AMICA: Hai visto che reazione?
JOE: Ciao.
MOUSE: Ciao. Che importanza ha
quello che pensano gli altri?
JOE: Beh, dipende da quanto ti
pagano, credo. Quanto ti pagano? Eh, eh, eh!
MOUSE: Eh, eh, eh! Mio padre mi
ha mandato dei semi.
JOE: Ah, sì?
MOUSE: Tu pensi che potrei
piantarli da qualche parte?
JOE: Eh... Ci vuole del terriccio
leggero. Vediamo cosa hai. Eh, uova di vermi! Eh, eh, eh!
TORI: Jake ha delle mani magiche.
Sa esattamente dove toccarmi.
RAGAZZA: A quell'età sono
quasi imbranati, di solito.
TORI: No... lui è
così perfetto da non crederci. È come... come uno
scultore.
RAGAZZA: E Roger?
MONICA: Roger invece non è
certo uno scultore. Lui è più... come un idraulico!
CORO: Eh, eh, eh!
RAGAZZA: Il mio viene subito,
appena è dentro, in un secondo.
CORDELIA: Che pretendi? Te la fai
con uno di sedici anni!
CORO: Eh, eh, eh!
TORI: Jake invece è
maschio. Lui può durare tutta la notte. È a trazione
integrale!
CORO: Ah, ah, ah!
RAGAZZA: Forza, ragazze! Sotto!
RAGAZZE: Pressatela! Dai, passa!
Bene, così! Su la faccia, su la faccia! Dalla subito! Forza
ragazze! Subito!
ALLENATORE: Largo a quella palla!
Smarcatevi!
RAGAZZE: Passala! Dai, più
rapidi i passaggi! Dovete passare subito!
PAULIE: Tu non ci staresti, vero,
se una falca qualunque ti mollasse. Non te ne staresti lì,
appollaiato a starnazzare come un'oca. Dal ramo più alto
piomberesti a ghermire la tua amata coi tuoi artigli, e la porteresti
nel cielo. Non staresti lì senza far niente, da donnetta.
MOUSE: Paulie!
PAULIE: Prendi su una scheggia.
Ho detto prendi su una scheggia.
MOUSE: Ah...
PAULIE: Così il nostro
sangue è mescolato. Il sangue della poiana. Tagliami i capelli,
adesso.
MOUSE: E perchè?
PAULIE: Perchè scendo in
guerra. Io non ho più niente da perdere.
MOUSE: Paulie, questa è
una pazzia.
PAULIE: Coraggio!
MOUSE: Paulie... lo fai per Tori?
PAULIE: Sta' zitta e tagliami i
capelli!
MOUSE: Lei vuole un ragazzo,
Paulie, non una ragazza rapata a zero.
PAULIE: E tu che cosa ne sai?
Scusa... Ti chiedo scusa, okay? È solo... è solo che io
la rivoglio.
MOUSE: Paulie, ascoltami, Tori
non è una lesbica, perciò tu cerca di dimenticartela,
okay?
PAULIE: Lesbica? Lesbica? Che
cazzo ti salta in mente? Credi che io sia lesbica?
MOUSE: Sei una donna innamorata
di una donna, no?
PAULIE: No, io sono Paulie
innamorata di Tori, non ti sbagliare. E Tori è... io lo so!
È innamorata di me, perchè lei è mia, e io sono sua! E nessuna delle due è
lesbica! Io mi farò una capanna di giunchi al tuo cancello. E
con l'anima entrerò nella tua casa. Comporrò dei madrigali al
condannato amore, e te li canterò ad alta voce tutte le notti.
Esalterò il tuo nome alle riecheggianti colline finché non
risuonerà in tutto l'aere un grido solo: Victoria!
ELEANOR: Paulie? Perchè
non scendi adesso?
PAULIE: Non si tocca un rapace.
ELEANOR: Ti prego.
FAY: Avrei dovuto prevederlo.
ELEANOR: Io l'avevo detto che
sarebbe successo. E non è finita.
PAULIE: Scommetto che lui non sa
fare quello che ti faccio io.
TORI: Paulie, ti prego. No!
Paulie... Ti ho detto che non voglio più, okay? Io amo Jake.
Paulie, ascoltami bene, okay? Ti dico una cosa che non ripeterò mai
più, è chiaro? Io non amerò mai nessuno come amo
te, okay? Mai. Lo sai questo. E lo so anch'io. E tutta la vita sarà
così, okay? Solo che non posso, io non posso viverlo questo
amore. Lo capisci? Io non potrò mai vivere questo amore. Ehi, Mary! Ciao.
Allora, cos'hai preso in geografia?
PAULIE: Coraggio, ridete quanto
volete! Se volete ridere, ridete! Vi divertite? Certo, si sa: vi faccio
ridere! Ah, ah, ah!
ELEANOR: Paulie, ora basta! Dai,
basta, Paulie!
PAULIE: Ah, ah, ah!
ELEANOR: Paulie, per favore!
PAULIE: Ah, ah, ah, ah! Ah, ah!
FAY: I tuoi genitori sono
preoccupati per te, Paulie. Dicono che non li richiami mai.
PAULIE: Io non ho i genitori.
FAY: Anch'io ho avuto quello che
si chiamava un esaurimento nervoso allora. Avrò avuto qualche
anno più di te, forse, e qualcuno mi dette una mano. A
ripensarci, Paulie, meno male che lo fecero, perchè se non lo
avessero fatto, beh, non so adesso dove sarei. Ero come una macchina,
sai, senza l'autista.
PAULIE: Continuerò io a
vivere in questo tristo mondo che di lei privato non è migliore
di una stalla?
JOE: Ciao. Come stai?
MOUSE: Okay. Non lo so neanch'io,
veramente.
JOE: Che ti succede?
MOUSE: Tu hai mai visto qualcuno
cambiare?
JOE: Cambiare in che senso?
MOUSE: Cambiare del tutto. Come
passare dall'estate al gelo dell'inverno.
JOE: Certo.
MOUSE: Ah, sì?
JOE: L'erba ritorna verde ogni
primavera. Può farlo anche la gente.
MOUSE: Però c'è
gente che non può più tornare.
JOE: Sì, purtroppo. Senti,
perchè mi hai chiesto se...
MOUSE: Devo andare!
PAULIE: Riuscirai a volare! Yah!
Yah! Yah! Yah! Ah, ah, ah!
FAY: Venite, o spiriti che
presiedete ai pensieri di morte. . Fate denso il mio sangue. Sbarrate
la strada e il passaggio al rimorso. Che nessun repentino riflusso
di natura ostacoli il mio fermo proposito. Venite, dunque, al mio seno
di donna, e succhiatene
il latte in cambio di fiele. Voi, ministri del crimine, dovunque siate,
invisibili forme al servizio della natura malvagia. Vieni, densa notte, e ammantati del
fumo più buio dell'inferno. Che il mio aguzzo coltello non veda
le ferite che infligge, né il cielo possa sbirciare oltre la coltre nera e
gridare: "Ferma! Ferma!". Hm? Ora, qualcuna di voi sa dirmi di cosa sta
parlando la nostra amica
lady Macbeth? Cordelia?
CORDELIA: Eh... ahm... eh... di
vampiri?
CORO: Ah, ah, ah!
FAY: Oh, beh, mi giunge nuova
quest'interpretazione. Però direi che questo non la invalida,
Cordelia. Che altro ci puoi dire?
CORDELIA: Beh, che è... un
gran macello.
CORO: Ah, ah, ah!
FAY: Secondo me tu stavi di nuovo
pensando al pranzo, vero Cordelia? Dì la verità. Ehm,
Paulie? Tu sembravi molto coinvolta col monologo.
PAULIE: Veramente stavo pensando
a chi vincerà il campionato di baseball quest'anno.
FAY: Io non ti credo affatto,
Paulie. Ho visto che ascoltavi.
PAULIE: Allora vattene a fare in
culo, brutta strega.
FAY: Ah, ah, ah. Paulie sta
attraversando un momento difficile, hm? Ora, volete sapere qual
è la mia interpretazione? Io credo che lady Macbeth...
MOUSE: ... cerca di trovare il
coraggio.
FAY: Ah... sì, Mary.
MOUSE: Per fare quello che deve
fare. Solo che la sua parte femminile non ce l'ha, quel coraggio. Di
qui "latte mio in cambio di fiele". E fiele vuol dire veleno. Ma
così cosa succederebbe al bimbo? Il bimbo morirebbe. E lei a
questo cerca di non pensarci. Lei vuole essere dura, non come una
madre. Come un maschio. I maschi se ne fregano.
TORI: Mi è piaciuta la tua
spiegazione di quel monologo.
MOUSE: Davvero?
TORI: Sì. Sai, anch'io
vorrei tanto cancellare il mio sesso, come dice lei, perchè
è quello che scatena tutti i nostri guai. Ci vediamo dopo.
PAULIE: Leggila.
MOUSE: Ad alta voce?
PAULIE: Sì, coraggio.
MOUSE: Gentile signorina Oster,
dopo molte difficoltà abbiamo localizzato la sua madre naturale,
ma siamo spiacenti di informarla
che ella non desidera essere contattata da lei in questo momento. Vuoi
che continui a leggere? Mi dispiace, Paulie.
PAULIE: No, perchè? Lei ha
la sua vita. Ha diritto a una merda di vita, Mouse.
FAY: Oh...
PAULIE: Lei stava in mezzo alla
strada, miss Vaughn.
FAY: Io ti ho cercata
dappertutto, Paulie.
PAULIE: Chiedo scusa per il
"vattene a fanculo" in classe, poco fa. Io ho sbagliato. Mi dia pure
una punizione, se vuole. O anche
due.
FAY: Io conosco una persona,
Paulie. Una persona amica che ti può aiutare, se vuoi.
PAULIE: A fare cosa?
FAY: A superare quest...
PAULIE: È chi ha paura di
essere com'è che va aiutato, Fay. Non crede?
FAY: Ti prego, mi devi credere.
Io so quello che stai soffrendo.
PAULIE: No che non lo sai.
FAY: L'amore può essere
un'esperienza molto dolorosa, e io lo so.
PAULIE: Tu non sai niente.
FAY: Sì, Paulie, io lo so,
eccome.
PAULIE: L'unica persona che mi
abbia mai amata... credo che morirò senza di lei. Ehi, ragazzo!
Conosci Jake Hollander, che studia qui?
RAGAZZO: Sì, lo conosco.
PAULIE: Dagli questa, se no ti
spacco il muso. Jake, sei un pezzo di merda. Sabato pomeriggio, forse
l'ultimo per te. Canalone dell'East
Side. Duello all'ultimo sangue per il cuore della mia regina. Victoria.
Indistinti saluti, Paulie la poiana.
MOUSE: No, la cena è alle
sei, la visita alle cinque. Bene, okay. Purché arrivi per la
cena, perchè non vorrei essere l'unica che mangia senza il padre. Non lo so,
pollo alla Kiev, aragoste... c'è di tutto, è un buffet.
Okay, allora ci vediamo venerdì sera alle sei in punto. Ah... sì. Sto
bene. È solo... magari te lo dico a voce. Okay, sì. Ti
voglio bene. Ciao.
RAGAZZI: Prova il lancio, dai!
Raccogli e corri, via! Più veloci! Ecco, così, bravo!
Prova a dare più effetto adesso!
JAKE: Questa è fuori di
testa.
JOHN: È chiaro che
è proprio squilibrata. Io non accetterei, se fossi in te.
JAKE: Sta dando il tormento a
Tori.
JOHN: Perchè Tori non la
manda a quel paese?
JAKE: È troppo gentile.
È così, Tori.
PHIL: Accetta la sfida. Fallo per
lei. Per la tua donna.
JAKE: Sì, perchè
no? Un duello sarà divertente.
MOUSE: Lui non è mai
arrivato puntuale in vita sua.
BRUCE MOLLER: Magari avrà
trovato traffico. Ce n'è parecchio a quest'ora, il
venerdì sera.
TORI: Certo, è vero.
MADRE: Salve, signora Bannet, che
piacere rivederla. Come sta?
ELEANOR: Bene, grazie.
RAGAZZE: Ehi, aspetti! Grazie.
CAMERIERE: Non c'è di che.
FAY: Ah... Tutto bene?
GENITORI: Sì, benissimo,
grazie.
FAY: Bene. Eh, eh... Oh, eccoti
qua!
INVITATO: Ciao, Fay!
TORI: So ballare, sai?
BRUCE: Allora balliamo. Scusaci.
Voglio proprio vedere come te la cavi.
TORI: Eccoci!
PAULIE: Buona sera, Victoria.
Ciao, Bruce.
BRUCE: Buonasera.
PAULIE: Permette che adesso balli
io?
BRUCE: È uno scherzo, vero
Victoria?
PAULIE: Uno scherzo? Te lo chiedo
con gentilezza. Posso ballare con tua figlia?
BRUCE: Io penso che non stia
bene. E sono certo che anche Victoria lo pensa.
TORI: Sei impazzita?
PAULIE: Che cosa c'è? Non
ti piace ballare? Ti piaceva tanto ballare con me sul terrazzo.
TORI: Paulie, ti prego.
PAULIE: Cosa?
TORI: Non mettermi in
difficoltà.
PAULIE: Tu mi ami, Tori.
TORI: Sì, da amica.
PAULIE: No, da amante. Dillo.
TORI: Ma...
PAULIE: Io ti amo, Paulie. Ora
dillo o interrompo subito questo ballo.
TORI: Paulie, ti prego! Ti prego.
PAULIE: Allora dillo.
TORI: No. Tu dì pure
quello che vuoi.
BRUCE: Che c'è, Tori?
Qualcosa che non va?
TORI: No. Niente.
FAY: Paulie... Paulie, Paulie,
vieni via. Paulie, Paulie! Vieni qui, su. Vieni. Ah...
ELEANOR: Fay!
PAULIE: Aaah! Mary Brava! Andiamo.
MOUSE: Vi è mai capitato,
avendo una gran sete, di aprire un cartone di latte? Di versarvelo in
bocca e di scoprire che è acido? È quello che è
successo dentro di me... (Sono stanca) ... per sempre.
PAULIE: Cammina, non ti fermare.
MOUSE: Non sono mai stata
così stanca.
PAULIE: Yah! Yah! Yah!
MOUSE: Sa volare! Ehi, gli hai
insegnato a volare!
PAULIE: È lui che
insegnerà a noi, Mary B.
MOUSE: Cosa?
PAULIE: Mouse, dov'è tuo
padre? Non ti ho forse visto piangere? Non piangevi come una ragazzina?
Come una ragazzina senza
spina dorsale? Ho pianto anch'io, Mary B. Ho pianto anch'io come una
ragazzina, ingoiando lacrime per giorni e giorni. Ora basta! Dobbiamo imparare dal
rapace, mi segui? Io odio mio padre. Dillo, è facile, coraggio!
Io odio mio padre!
MOUSE: Io odio... mio padre.
PAULIE: Sì! Non ti fermare.
MOUSE: Vorrei che morisse. Io lo
odio! Io odio quello stronzo bastardo deficiente di mio padre! Lo odio!
PAULIE: Cancellate il mio sesso e
succhiate il mio latte in cambio di fiele. Riempitemi dalla corona i
piedi della più cieca crudeltà. Coraggio, su dillo!
Dillo al rapace! Coraggio!
MOUSE: Cancellate... cancellate
il mio sesso, succhiate il mio latte in cambio di fiele!
PAULIE: Fate denso il mio sangue!
MOUSE: Fate denso il mio sangue!
PAULIE: Fa' mangiare il rapace.
MOUSE: Non ci riesco.
PAULIE: Oh, sì che ci
riesci. Riempitemi dalla corona i piedi della più cieca
crudeltà. Avanti, dillo! E da' da mangiare alla bestia!
MOUSE: Riempitemi dalla corona i
piedi della più cieca crudeltà!
PAULIE: Sei pronta, Mary B? Sei
pronta al peggio?
MOUSE: Sono pronta.
PAULIE: A fare qualsiasi cosa?
Senza rimorsi? Andiamo.
PAULIE: Yah! Lui è pronto.
JAKE: Che cazzo è quello?
JOHN: Questa ha anche l'uccello,
eh! Ah, ah, ah!
PAULIE: Non è un uccello.
JAKE: Ah, no?
PAULIE: È un killer.
JAKE: Io sono qua, Paulie. Che
cosa vuoi fare? Vuoi fare a botte? Aizzarmi contro il tuo uccello? Ti
avverto che sono nella squadra
di lotta, eh? Eh, eh, eh! Ah. Ah, ho capito. Un duello, come a teatro.
Vuoi fare un duello? Guarda che ho fatto Laerte nell'Amleto del collegio. So tirare di
scherma. Mi divertirò un sacco.
JOHN: Forza, Jake.
JAKE: Psss... psss... psss...
MOUSE: Forza, Paulie!
JOHN: Dai, dai, Jake!
MOUSE: Attenta, Paulie!
JOHN: Ehi!
JAKE: Le scommesse sono aperte.
JOHN: Avanti, Jake!
PAULIE: Per il mio amore!
JAKE: Se vuoi dire Tori,
scordatelo. Lei ti odia. Non te lo dice per gentilezza.
PAULIE: Lei mi ama.
JAKE: Smettila di dire cazzate,
Paulie. Victoria è la mia ragazza.
MOUSE: Attenta!
JOHN: Forza!
MOUSE: Paulie, attenta!
PAULIE: Rinuncia a lei! Dillo!
Dì "io rinuncio a lei".
JAKE: Vaffanculo!
PAULIE: Aaah!
JAKE: Aaah!
MOUSE: Paulie, no! Sei impazzita?
JAKE: Aaah! Brutta puttana!
MOUSE: Paulie!
JAKE: La gamba! Sei proprio una
stronza!
MOUSE: Che stai facendo? Che stai
facendo?
JAKE: Sei una pazza furiosa!
PAULIE: Aaah!
FAY & ELEANOR: Aaah!
RAGAZZE: Evviva! Ah, ah, ah! No,
non è giusto! Non era punizione, quella! Non l'ha nemmeno
toccata!
MOUSE: Paulie... Paulie... ti
prego!
PAULIE: Mi farò una
capanna di giunchi al tuo cancello. E con l'anima entrerò nella
tua casa. Entro di corsa nella segreta casa.
TORI: Paulie!
MOUSE: Cara madre mia, per poco
non mi smarrivo anch'io. Hai visto? Ma l'amore puro che tu mi hai dato
fino a un istante prima
di morire è come una fiamma che mi accompagna, perennemente
accesa, che mi permette di vedere anche al buio, come una poiana. È quella che mi ha
salvato, mamma, da quel pozzo nero. Paulie non l'aveva quella fiamma.
Il buio l'ha travolta. E così è dovuta volare via. Io me la sogno ancora, ogni notte, e credo che continuerò a sognarla. E sai una cosa? Adesso mi ricordo sempre il tuo viso. Ogni volta che penso a te alzo gli occhi e vedo il tuo viso. Il viso della mia mamma. Come una fiamma accesa, su, nel cielo.
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(2007)
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