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Villa di Lucio Calpurnio Pisone  a Ercolano

(un esempio del pensare e vivere epicureo)

Una grande costruzione a 25-30 metri sotto terra, scavata parzialmente nel 1750-54, ha dato alla luce un centinaio di bronzi e statue, 1800 papiri (ora alla Biblioteca Nazionale di Napoli), metà dei quali ancora da trascrivere. 

 Apparteneva in epoca repubblicana ad un nobile romano, probabilmente un Pisone suocero di Cesare (di lui parla Cicerone, che ne era acerrimo nemico). Successivamente di proprietà di elementi borghesi che ne stavano ristrutturando l'insieme all'epoca dell'eruzione vesuviana del 79 d. C. Dai papiri emerge una raccolta sterminata di testi e commenti di scuola epicurea. Secondo l'appassionata ricostruzione che ne fa Maiuri (1932, 83-108) all'epoca delle fine della repubblica e dell'inizio dell'Impero Napoli era rimasta l'unica città sopravvissuta dell'ellenismo in occidente. Pisone come molti romani raccoglieva il meglio dell'ellenismo.

Nell'immensa villa (ancora oggi coperta) vi erano due peristili (con piscina e verde) e altre stanze vicino al tablinium oltre biblioteca, tutte contornate da busti di filosofi. Quisi trovavano i filosofi a discutere passeggiando.  Questo spiega perché ci sono i ritratti bronzei di Demostene, Epicuro, dei filosofi epicurei Ermarco e Metrodoro, dello stoico Zenone cizio, del barbuto sacerdote di Dionisio (testa), il busto arcaico di Apollo. Nel portico orientale le statue di Eschine, di Omero, il gruppo marmoreo di "oscena bestialità" di Pan e dell'Ariete, il busto di Saffo. Proviene da questa villa anche il bronzeo pseudo-Seneca

il filosofo epicureo Ermarco, statuetta di bronzo nella Villa dei Pisoni
Tra i lettori  dei testi epicurei vi era Filodemo. Sappiamo da un'orazione di Cicerone che L. Calpurnio Pisone Cesonino era il protetto di Filodemo, e Domenico Comparetti ne dedusse che la biblioteca era quella del filosofo. Secondo Maiuri, tra l'80 e il 40 a C. si ebbe il massimo fiorire dell'epicureismo tra la società colta e il patriziato romano, e a Napoli  era il centro delle scuole epicuree, capeggiate una da Sirone (alla cui scuola venne anche il giovane Virgilio - negli anni 37-30 a C. - già attraversato dalla passione lucreziana, che comprerà la villa del maestro a Pausylipon - termine che non a caso compendia l'aspirazione epicurea) e l'altra da Filone di Gadara. Di Virgilio è da citare il successivo ricordo della fase partenopea (illo me tempore, dulcis alebat Parthenope" tesa alla indefessa ricerca del vero ("felix qui potuit rerum cognoscere causas"). 
Demostene, statuetta di bronzo nella Villa dei Pisoni
Al Museo Nazionale di Napoli (MAIURI 1957) dovrebbero essere raccolte tutte le opere provenienti dalla villa. Di sicuro risultano (GUIDA TREVES 1905-06) :

Eschine (Iconografia gr-romana di filosofi - ala ovest: 6018 statua - E)

Omero (Iconografia gr-romana di filosofi -  200 a. C. ca -ala ovest: 6023 testa - E)

sacerdote barbuto di Dioniso, bronzo dalla villa dei Pisoni, Ercolano Saffo, bronzo dalla villa dei Pisoni, Ercolano

FONTI

MAIURI 1932: Amedeo Maiuri, Ercolano, NO:De Agostini, 1932

MAIURI 1929: Amedeo Maiuri, Pompei, NO:De Agostini, 1929

MAIURI 1957: Bianca Maiuri, Museo Nazionale di Napoli, NO: De Agostini, 1957

GUIDA TREVES 1905-06: Napoli e dintorni, MI:Treves, 1905-06

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