|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Per il massimo rappresentante della scolastica lo scopo della
filosofia era quello di conciliare ragione e fede Egli sostiene che RAGIONE e FEDE sono sempre in reciproca armonia, anche se sono autonome, in quanto si sviluppano su due piani diversi: l’una si fonda esclusivamente su argomenti e conoscenze naturali, l’altra si fonda sulla RIVELAZIONE. DIO è l'unico ente in cui l'Essere coincide con l'Essenza. Tutti gli uomini non sono per essenza -ma solo per PARTECIPAZIONE dell'essere di Dio. L'uomo non può conoscere in modo completo l'Essenza di Dio, anche se può dimostrare con la ragione l'esistenza di Dio -ma non può conoscere l'ESSENZA di Dio. Le cinque vie tomistiche (=di Tommaso) con cui l'uomo arriva razionalmente alla esistenza di Dio sono di tipo a posteriori, cioè basate sull’esperienza. |
E' il miglior commentatore medievale e l'elaboratore della versione scolastica di Aristotele iniziata da Alberto Magno, è sopratutto il sintetizzatore di Aristotele con Agostino (amplificando - secondo la tesi umanistica di E. Gilson - le connessioni con il pensiero latino classico, già presenti in quest'ultimo). Viene celebrato (v. pitture di Beato Angelico e di Benozzo Gozzoli) come il debellatore dell'interpretazione averroistica ("peripatheticae philosophiae depravator") di Aristotele. Mentre T. rifiuta ciò che in Averroè va contro la fede, lo segue per altri aspetti, secondo le tesi illustrate a Parigi da Sigieri di Brabante. Filosofia e teologia Sono in relazione prima di tutto nell'anima umana, nel desiderio di verità e di conoscenza dell'ordine universale insito in essa ("ut in ea describatur totus ordo universi et causarum eius"). Vi è un triplice ordine di conoscenza filosofica: l'ordine delle cose reali, dal fisico all'essenza (dalla filosofia reale alla metafisica); l'ordine degli strumenti umani di indagine (filosofia razionale o logica: questo studio è preliminare ad ogni altro in quanto insegna il metodo da seguire in tutte le scienze); e infine l'ordine della volontà, filosofia morale o etica). |
|
Tommaso dipinto da Raffaello
nella Disputa del Sacramento, di fronte a Bonaventura
|
La filosofia reale si tripartisce in base all’oggetto e ai gradi di astrazione: - a livello del fisico in quanto sensibile (ens mobile) si hanno le scienze empiriche (compresa la psicologia in quanto scienza); - a livello del fisico in quanto pura estensione astratta dalla materia (ens quantum) si ha la matematica; - a livello dell’essere in quanto astratto dal fisico e colto nelle qualità e relazioni universali (ens in quantum ens) si ha la scienza metafisica. |
Tra i 12 saggi che introducono al Paradiso dantesco
|
La filosofia morale o pratica si tripartisce a seconda che la regola di vita morale riguarda l’individuo (etica), la famiglia (economica), lo stato (politica). Primo tra gli scolastici, Tommaso unisce sistematicamente teologia e filosofia vincolandole entrambe alla logica e allo strumentario scientifico aristotelico.
Gnoseologia (contro l’agostinismo -conoscenza solo attraverso l’illuminazione - della scuola francescana di Bonaventura).
Ha per oggetto l’essenza delle cose materiali, la determinatezza dell’essere immanente delle cose, della loro regolarità. Regolarità. L’intelletto cioè non si ferma al momento di conoscenza sensibile dei fenomeni, ma punta alla cognizione dell’essere di cui i fenomeni sono l’aspetto sensibile. Alla base del meccanismo conoscitivo mentale si ha l’esperimento, cioè la conoscenza attraverso l’astrazione dall’esperienza.
Mentre alla basse dei principi primi assoluti, cioè comuni a tutte le scienze, stanno i procedimenti assiomatici ed i concetti trascendentali (essere, uno, atto-potenza etc.), alla base dei principi particolari di ogni scienza sta la combinazione di sillogismo ed esperienza, combinazione che riporta – attraverso operazioni (intellettive i) di confronto e di riduzione – ai principi primi, che assumono qui un valore non solo logico-cogitativo ma “entitativo”, cioè ontologico-trascendentale.
Ha per oggetto l’essere astratto dalla realtà empirica, quindi procede dal sensibile all’astratto (al contrario della metafisica neoplatonica). Dal finito e partecipato si ascende all’infinito e assoluto attraverso l’intelletto che passa dal noto al più noto, cioè all’essere in cui risolve tutti i concetti, fino alle qualità trascendentali dell’essere (unità, verità, bontà). Poiché all’essere non si può aggiungere se non ciò che esprima per sé stesso in qualche modo un essere, il concetto di essere non può esser un concetto di specie, né concetto univoco (come invece sosteneva Duns Scoto), bensì analogo, estendendosi dai limiti del nulla fino all’essere assoluto di Dio.
Alla base dell’ontologia tomistica stanno i concetti di potenza-atto. T. pone una reale distinzione tra essere ed esistenza nelle cose finite. Quest’ultima presuppone una non completezza dell’atto (cioè dell’essere reale), in quanto prevale ancora la potenza (intesa ontologicamente come “essere della possibilità”).
Sempre da Aristotele T. prende la distinzione tra essere sostanziale ed accidentale. La sostanza è un ente la cui natura è di non essere in un altro ente come in un suo soggetto; l’accidente è invece un ente la cui natura è di esistere in un altro ente come in suo soggetto. L’indipendenza, l’esistere in sé e non in un altro, è elemento primario nel concetto di sostanza. Naturalmente bisogna distinguere tra sostanza prima, l’individuo concreto, e sostanza seconda che è l’essenza specifica o universale, percepita dalla nostra mente e predicata dell’oggetto particolare.
La sostanza singolare in sé completa e indipendente (chiamata ipostasi o suppositio), se ha natura razionale, viene chiamata persona. La sostanza che non è completamente in atto necessariamente deve esser causata da qualcosa che è già in atto; la sostanza è di conseguenza legata alla causalità, realizzata nelle quattro cause aristoteliche e nella “causa esemplare” (intesa platonico-agostinianamente come “modello”).
Coronamento della dottrina della sostanza è la teologia. T. non può accettare il procedimento aprioristico di S. Anselmo (che omette la logica aristotelica). Le prove dell’esistenza di Dio – intese come prove razionali accessibili dall’umanità tutta - devono essere a posteriori, che risalgano dagli effetti noti alla causa prima.
Le cinque vie o ragionamenti sull’esistenza dell’Ente cui è impossibile il non essere, dunque ente infinitamente REALE, comprensivo, spirituale, personale)
Prova |
Dalla constatazione empirica / alla serie delle cause |
/ attraverso il rigetto della petizione all’infinito |
/ fino alla causa prima |
Argomento presente in |
1 |
Nel
mondo qualcosa si muove / rimanda ad una causa del movimento in altro |
/
è impossibile una serie infinita di moventi |
/
deve esserci un movente non mosso (motore immobile) |
Aristotele |
2 |
Nel
mondo qualcosa esiste in
quanto prodotto/ rimanda ad
una causa efficiente in altro |
/
è impossibile una serie infinita di cause efficienti |
/ deve esserci una causa
efficiente che non abbia sopra di sé un altro motivo della sua
esistenza |
Avicenna |
3 a
contingentia mundi |
Nel
mondo vi è qualcosa di contingente /
rimanda a qualcosa di necessario |
/
è impossibile una serie infinita di esseri
necessari |
/
deve esistere un essere necessario primo |
Maimonide |
4 |
Nel
mondo esiste qualcosa non perfettamente buono, vero, ecc. /
rimanda ad altro che abbia un grado
superiore di perfezione |
/
è impossibile una serie infinita di gradazioni di
bontà, verità , perfezione. |
/
deve esistere un essere perfettissimo, causa di ogni bontà,verità,
perfezione |
Agostino Anselmo
(senza la causalità) |
5 teleologica |
Nel
mondo qualcosa mostra di avere ordine e finalità/ rimanda a qualcosa di
sovraordinato e finalizzato ad un livello cosmico |
/
è impossibile una serie infinita di finalizzazioni |
/
deve esistere un essere supremo ordinante e finalizzante, cioè
un’intelligenza ordinatrice superiore |
Cicerone
Seneca Patristica Scolastica prima |
GILSON 1925: E. Gilson, Saint Thomas d'Aquin (Les
moralistes chrétiens), Paris:1925
GILSON 1927: E. Gilson, Le Thomisme. Introduction au système de Saint Thomas
d'Aquin), Paris:19273