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Severino Boezio

(Roma 480- Pavia 524)

BOEZIO  cerca di conciliare Platone e Aristotele, la persona è rationalis naturae individua substantia.  

Severino Boezio ne
 "La scuola d'Atene"

Senatore romano, console,  filosofo, tradusse dal greco la Logica di Aristotele, scrisse il De Musica (forse alla sua tecnica di raddoppiamento dell'ottava può essere ricondotto il significato della sua figura nell'affresco di Raffaello, ove le due dita alzate possono rappresentare appunto le novità portata nella musica da Boezio), il De Trinitate, autore di libri polemici contro le eresie ariana eutichiana e nestoriana.(tra i quali Capita qaedam dogmatica et librum contra Nestorium), scrisse infine il  De Consolatione Philosophiae.

Accusato di cospirazione dal re ariano Teodorico, tradotto da Roma nell'"agro calventiano" (zona a nord di Ticinum, l'odierna Pavia), ivi fu rinchiuso ormai vecchio e scrisse De consolatione Philosophiae. Fu decapitato attorno al 525. La vedova Rusticiana, una patrizia abituata a "servire ricchezze ai poveri"  - come dice Procopio - finì la sua vita nella Roma invasa da Totila, bussando alle porte dei Goti per mendicare un po' di cibo (LAMB 1960,293).  Le  spoglie di Boezio si trovano nella chiesa pavese di  S. Pietro in Ciel d'oro, nella cui cripta un epitaffio metrico attribuibile a Gerberto D'Aurillac (poi papa Silvestro II) ricorda la sua azione nel campo

della logica  - che illuminò con il "duplice raggio" del suo pensiero (forse intendendo che nella traduzione della Logica aristotelica egli inserì anche  proprie teorie) - e della musica: "...nobis logicien de graeco transtulit artem/Commenti gemino quam reserat radio/ .../ Et nos informat musica quae resonat/(Gianani 1983, 31-37)

Dante - che nel Convito lo chiama suo consolatore e dottore - lo pone tra i 12 saggi cristiani che sono nel Sole (Par., X, 124-129)
Per vedere ogni ben dentro vi gode
  L'anima santa, che 'l mondo fallace
  Fa manifesto a chi di lei ben ode.
Lo corpo, ond'ella fu cacciata, giace
  Giuso in Cieldauro; ed essa da martìro
  E da esiglio venne a questa pace. 

Fonti:

GIANANI 1983:  La basilica di S. Pietro in Ciel d'oro di Pavia nella storia e nell'arte, a c. di Faustino GIANANI, PV:19833

LAMB 1960 Harold Lamb, Theodora and the Emperor, (tr. it. dall' originale americano: Teodora, MI:Dall'Oglio, 1960)

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