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Par condicio... ma è solo volgarità

Berlusconi definisce “coglioni” coloro che voteranno per il centrosinistra.

Ma i maroni non sono (anche) nel centrodestra?

Piccolo sfogo di un elettore verso una classe dirigente in fase di rottura... di maroni

Alla fine è sempre lui a spuntarla. Il più grande comunicatore di questi ultimi tempi: Silvio “Jesus” Berlusconi da Arcore. Poverino, Romano “Medium” Prodi che ci aveva provato affibbiandogli un "ubriaco", appena apparso sui quotidiani italiani e stranieri, ma immediatamente e ad arte, soffocato da un "utile idiota" servitogli da Berlusconi. In realtà, Prodi, ci aveva provato anche giorni prima, dando del “matto” a un cittadino che gli rivolgeva una semplice domanda durante una trasmissione radiofonica. Questo episodio aveva già infastidito non poco il premier che, con uno dei suoi scatti felini, ha rimesso le cose a posto, teleguidando ancora una volta i notiziari e i quotidiani, non solo quelli italiani e facendo apparire la sua faccia e le sue dichiarazioni al posto di quelle del lento e impacciato Prodi. Non si sa perché, o forse si sa, alla fine è sempre lui, il premier, a spuntarla, almeno per quanto riguarda le apparizioni sui giornali, e non solo su quelli di sua proprietà. Eppure di dichiarazioni poco eleganti, in quest’ultimo periodo ve ne sono state, oltre a quelle già citate. E provenienti non solo dal mondo della politica. Me ne torna in mente una, di Umberto Eco, inserita in un documento firmato dallo stesso. Dice di non aver rispetto alcuno per chi vota per il centrodestra e, aggiunge che, nel caso in cui fosse la coalizione del premier a vincere le elezioni, andrebbe a vivere in un altro Paese. La prima affermazione la dice lunga sul modo di fare politica in Italia anche da parte dei cosiddetti intellettuali (qualche noto personaggio della sinistra e della cultura ha pensato bene di prendere le distanze da simile affermazione), per quanto riguarda la "minaccia" di andare a vivere in un altro Paese, la prima cosa che ho pensato, subito dopo esserne rimasto dispiaciuto, è che per par condicio verso Oriana Fallaci, non sarebbe poi una cattiva idea. Un’unica, ma fondamentale differenza tra il confino della Fallaci e quello improbabile di Eco: la prima fu costretta a emigrare per colpa di qualche, troppi maroni della sinistra. Maroni dello spettacolo, dei centri sociali, no global, appoggiati da qualche marone onorevole. Il secondo sarà costretto al confino solo dai Maroni di Governo, eletti coi voti dei maroni simpatizzanti, ma verso i quali, in un paese democratico, bisognerebbe avere sempre rispetto. Se tale rispetto viene a mancare, forse non è solo colpa della classe politica, ma anche e soprattutto di intellettuali sollecitati da un estremo desiderio di protagonismo che li spinge al punto di mescolarsi ai già troppi maroni della politica. In fondo, i maroni, i Follini, Diliberto, Borghezio, Pecoraro Scanio, Giovanardi, Cento... popolano sia il centrodestra che il centrosinistra, quindi, gli unici a dover sentire la necessità di scappare dall'Italia, dovrebbero essere i cittadini che si sentono equidistanti sia dagli uni che dagli altri. Ciò chiaramente non risolverà il loro problema: all’estero incontreranno molto facilmente i portavoce di quei maroni di cui sopra, a loro volta maroni.

Ma per avere un’idea più precisa di quanto maroni siano i politici italiani, vi presentiamo una che in quanto a esser maroni li batte tutti. Di seguito la sua biografia e le sue maronate:

Lia Briganti, professoressa di linguistica, semiotica e semantica (e non poteva essere diversamente), in corsa alla Camera in Emilia per i Verdi.

Genere – Pornografia ideologica.

Opera – Raccolta di poesie contenute nella collana: Alla professoressa piacciono i maroni (castagne)

Shaik Abdul Hadi Palazzi, segretario dell’Assemblea Musulmani di Italia, ha detto delle sue poesie “Trattasi di impavidi deliri allucinanti"

Vi deliziamo con alcuni versi tratti dalle poesie della professoressa – poetessa – politico, ma soprattutto “marona” Lia Briganti.

A Osama Bin Laden

Titolo: «Augurio di bene. Ad Osama Bin Laden e alla Jihad islamica»

«È l'Iris/come l'arcobaleno/splendente/luce/celeste/nel candido petalo/racchiusa (...)/La pace/e la bontà/siano/per sempre con voi». Non solo. «Poesia dedicata ai militanti di Fatah» recita: «Oh miliziani/ voi mi appariste/ in sogno/ ed io percepii/ le cause/ della vostra veemente/ violenza

Allo sceicco Ahmad Yassin, l'ex leader di Hamas

/ era velato./ Il suo sguardo/ era pietoso/ e mite/ per le contese/ di Palestina./ Egli mi vegliava,/ mentre/ questi versi/ erano in me/ ispirati./ Or cessi/ la contesa/ tra l'Oriente/ e l'Occidente,/ poiché/ benevole/ forze celesti/ chiedono/ che gli opposti/ intendimenti/ si chiariscano. / fiumi di lacrime/ di inconsolabili madri/ lo sguardo vostro/ offeso/ da un confine limitato (...)

Ai miliziani di Fatah

Oh miliziani/ voi mi appariste/ in sogno/ ed io percepii/ le cause/ della vostra veemente/ violenza

Vi vidi/ salir/ sugli spalti/ vivaci/ come furetti/ librarvi/ nell'aria,/ come fringuelli,/ saltare/ sui tetti/ come capretti

Questa una poesia di un internauta dedicata a Lia Briganti

O dolce bambina che vai per i mercati di Tel Aviv... BOOOOOM!”

Chiunque decida di votare per Lia briganti non sarà considerato un marone, ma soprattutto non contribuirà alla fuga di intellettuali dall'Italia. (6.4.2006)




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