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L'AQUILA - AVELLINO 2-1 |
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Gli avellinesi! |
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Prosegue lo sciopero del tifo in curva |
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VILE ASSALTO DEI CELERINI AD ALCUNI
RAGAZZI ROSSO-BLU
Ancora una volta, dopo la nota aggressione di Lanciano ad un tifoso rosso-blu, alcuni ragazzi aquilani devono subire le vili aggressioni della celere. A fine partita, all'altezza di V.le della Croce Rossa un gruppo di celerini di ritorno a Roma è sceso dai loro mezzi ed ha assaltato violentemente uno sparuto gruppetto di ragazzi e ragazze con sciarpe rosso-blu. L'episodio è avvenuto sotto gli occhi di diversi testimoni (tra cui un noto giornalista) ed ha causato 5 feriti tra i giovani tifosi. |
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L'AQUILA. «Sono scesi dai
pulmini come degli invasati e ci hanno circondato: sono volate testate e
manganellate che non hanno risparmiato le ragazze. Un'aggressione in piena
regola». «I nostri mezzi sono stati colpiti da una bottiglia e da sassi:
confermiamo che c'è stato un parapiglia con i nostri agenti della celere che
tornava a Roma». Ultrà contro polizia (o viceversa?) dopo L'Aquila-Avellino.
In una partita che non ha visto (una volta tanto) scontri tra opposte
fazioni, alla fine c'è stato lo stesso un bilancio da «guerriglia». E questo
nonostante il risultato del campo abbia arriso all'Aquila, spegnendo così
sul nascere qualsiasi «bollore» del popolo dei tifosi locali. A dire il vero
(come spesso accade in certi casi) le versioni degli ultrà e della polizia
contrastano per alcuni dettagli, ma il racconto di alcuni testimoni ha
appoggiato in pieno quanto è stato detto dai tifosi. E cioè che la risposta
dei celerini non è stata commisurata alla presunta offesa. «Li hanno
aggrediti e accerchiati», ha raccontato un passante. «Ho visto una vera e
propria furia che si è abbattuta su un gruppetto di aquilani che se ne
stavano per conto loro. E' stata una scena raccapricciante. Io ho urlato di
lasciarli stare, ma loro hanno continuato come se niente fosse. Mi è
sembrata una reazione spropositata, qualsiasi sia stata l'offesa arrecata da
quei giovani». Alla fine, tra manganellate e testate, un ragazzo con la
sciarpetta rossoblù e la faccia gonfia di botte si è fatto accompagnare
all'ospedale dagli amici. Poi ne sono stati medicati altri 4. Intanto gli
ultrà dell'Aquila parlano di «ennesima ritorsione dopo l'episodio di
Lanciano». A Lanciano, infatti, vi fu un analogo «fattaccio» di scontri tra
ultrà aquilani e agenti del reparto Celere di Roma. E siccome a suo tempo vi
furono un'indagine interna e una della magistratura per fare luce
sull'accaduto (anche grazie a un filmato tv), secondo i tifosi «da quel
momento ogni occasione è buona per farcela pagare». Teatro dello scontro è
stato la zona vicino alla Croce Rossa. «I celerini hanno fermato i mezzi e
sono scesi con l'intento di picchiarci», accusano gli ultrà. «Forse sarà
volata una monetina o qualche sputo contro di loro, ma quando hanno caricato
non hanno guardato in faccia a nessuno. Siamo stufi di passare sempre per
delinquenti». In serata, su precisa richiesta, la polizia ha confermato
l'episodio anche se con una sfumatura leggermente diversa. «Mentre stavano
tornando a Roma», ha spiegato un funzionario della questura dell'Aquila, «i
mezzi del reparto Celere hanno subìto dei lanci di oggetti. I pulmini hanno
riportato anche dei danni che sono evidenti e che saranno opportunamente
documentati. A quel punto c'è stato un parapiglia, ma si può escludere in
maniera categorica che si sia trattato di una ritorsione o, peggio, di una
vera e propria aggressione. Da parte nostra, indagheremo per denunciare
coloro che hanno lanciato i sassi». Oggi, intanto, la polizia inizierà a
stendere i consueti rapporti sul fatto. Infine, da uno dei tifosi
dell'Aquila che è stato sottoposto alla «gragnuola» di colpi arrivano altre
pesanti bordate all'indirizzo delle forze dell'ordine. «Mentre picchiava a
destra e a manca, uno di loro mi si è avvicinato e mi ha detto: ma come, non
mi riconosci, sono quello dell'altra volta....». (da il Centro)
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