I
come e i perché della iniziativa di Legambiente
In un giorno medio a Padova si registrano 800.000 spostamenti: di
questi almeno 500.000 avengono in auto. Di questi sono 125.000 i veicoli
che attraversano interamente la città (fonte Settore Mobilità
e traffico) sovraccaricando inutilmente le vie interne, andando a costituire
il cosiddetto traffico improprio di attraversamento.
Se questi sono i
numeri ufficiali di un grave problema ormai incancrenito, sono sempre
più le strade che martoriate dal traffico, inquinate dallo smog,
sommerse dal rumore, non ci stanno e si ribellano.
Dall'alleanza fra comitati, gruppi spontanei di residenti, operatori
economici e Legambiente è nata la nuova campagna Le strade
dello smog per combattere il loro nemico: l'inquinamento.
Legambiente ha offerto un'opportunità a chi vive e lavora in
una strada dello smog di ribellarsi contro queste permanenti
situazioni di rischio sanitario causate dal traffico.
LA RIORGANIZZAZIONE DELLA MOBILITA': COSA PROPONE LEGAMBIENTE
Il completamento dell'anello delle tangenziali è imminente.
Bisogna assolutamente evitare di perdere l'occasione di mettere in atto
provvedimenti di eliminazione del traffico di attraversamento della
città (125.000 spostamenti su automobile) che oggi rappresenta
un obiettivo non solo attuabile ma non più procrastinabile. Ma
il Piano Urbano della Mobilità del Comune, fin qui approvato,
non se ne fa carico.
Occorre invece che il PUM abbia alla base un obiettivo di fondo: togliere
traffico dalla città. Chiediamo al Consiglio Comunale di modificare
il secondo stralcio del PUM affinchè l'area centrale della città
non sia più utilizzata da traffico d'attraversamento. Quest'eventualità
(percorsi di attraversamento da parte a parte) non avrebbe dovuto essere
prevista dal nuovo piano urbano del traffico in via di approvazione.
Invece non si procede in questa direzione salvo alcuni "timidi"
provvedimenti, per due fra le principali porte di ingresso al traffico
di attraversamento. E' prevista infatti a partire dal 2003 la pedonalizzazione
di via Umberto, mentre bisogna attendere il 2010 per l'istituzione del
senso unico in via Cavazzana.
Permane il problema del rilancio del trasporto pubblico, visto che il
triplice progetto di metrobus dell'Amministrazione punta ad un aumento
di passeggeri trasportati di soli 20.000 sull'intero sistema urbano
che si traduce in un modesto + 2 %.
AZIONI
CONCRETE
Cosa
abbiamo fatto
Lenzuola
No Smog
Da novembre a fine
gennaio con la collaborazione degli abitanti abbiamo addobbato le
vie con centinaia di lenzuola bianche No allo smog, un gesto
semplice che rende visibile a tutti la situazione di pericolo e sofferenza.
Le misurazioni
Sono stati verificati
se i limiti di legge su inquinamento atmosferico ed acustico sono rispettati.
Legambiente ha misurato la concentrazione di benzene attraverso
radielli della Fondazione Maugeri e l'inquinamento acustico con
un fonometro.
L'informazione
In questi mesi comitati
e Legambiente hanno compiuto un'opera di informazione e mobilitazione:
la pubblicazione mezzo stampa di tutti i dati, banchetti informativi
nelle strade, sit in, conferenze stampa, e la compilazione di un dossier.
Richieste di intervento
Con questo bagaglio
di dati, mobilitazione, prese di posizione, segnalazioni abbiamo
chiesto al Sindaco ed amministrazione atti concreti ed immediati
contro il traffico per garantire il bene primario della salute,
così come la legislazione italiana e comunitaria impone.
Ogni gruppo di cittadini ha una richiesta specifica che va inserita
in un quadro complessivo di lotta per l'eliminazione del traffico di
attraversamento.
Cosa faremo
Le vie legali
Verificato il superamento dei valori di legge per l'inquinamento
nel caso di mancato ascolto da parte di Sindaco e Assessore alla Mobilità
si stenderà una diffida che obblighi l'amministrazione
a provvedimenti immediati, pena denuncia alle autorità competenti.
Quali sono le strade dello smog
Quattro i comitati o cittadini organizzati di vie inquinate
dal traffico che hanno aderito a Le strade dello Smog. Sono gli
abitanti di via San Francesco, via Umberto I, via Cavazzana, piazzale
Pontecortvo.
Sono tutte vie che soffrono per un traffico di attraversamento improprio,
trasformate in vere e proprie autostrade urbane per i veicoli che attraversano
la città da nord a sud, da est a ovest.
Emblematico il caso di via San Francesco, zona blu che registra oltre
600 passaggi ora di auto; via Umberto I che invece di essere il naturale
collegamento pedonale tra Prato della Valle e il Liston ha un traffico
pesante che corre a velocità sostenuta mettendo in pericolo i
ciclisti che transitano su una pista ciclabile non protetta. Via Cavazzana
che risulta essere la strada più inquinata di Padova secondo
la ricerca della Fondazione Maugeri a causa dei suoi oltre 16.000 veicoli
giorno. Piazzale Pontecorvo che anziché essere una piazza è
un confuso parcheggio e luogo di semplice transito.
Via Cavazzana: una strada costantemente
intasata
Via Cavazzana
è strada densamente abitata, di pregio artistico che oltre il
complesso benedettino di Santa Giustina annovera un significativo esempio
di case popolari costruite nel 1800, organizzate intorno ad un sistema
di corti urbane, una delle quali poi trasformata nella attuale via.
Via Cavazzana soffoca di traffico di attraversamento, costanti le code
di chi attraversa la città da est a ovest.Transitano anche corriere
extraurbane che non fermano, camion e traffico pesante in generale.
Il suo essere una circonvalazione impropria è dimostrato dal
fatto che pur essendo dentro le mura è immancabilmente esclusa
dalle chiusure al traffico operate in occasione delle Domeniche ecologiche.
Quattro situazioni fuori legge: ecco i dati
benzene rumore
via Cavazzana 20,9 ug/m3 76,69 Db
via
San Francesco 10,7 ug/m31 67,8 Db2
in abitazione
via Umberto I 19,6 e 16,5 ug/m3 75,3 Db
p.
le Pontecorvo 11,5 ug/m3 73,14 Db
Limite di legge previsti
10 ug/m3 65 Db
1 misure
effettuate dal 30 ottobre al 4 novembre in una settimana di pioggia
continua
2 la soglia
di attenzione per gli ambienti chiusi è di 62 Db
in base alla legge 26 ottobre 1995 n. 447
Via Cavazzana: una strada
costantemente
intasata
Via Cavazzana
è strada densamente abitata, di pregio artistico che oltre il
complesso benedettino di Santa Giustina annovera un significativo esempio
di case popolari costruite nel 1800, organizzate intorno ad un sistema
di corti urbane, una delle quali poi trasformata nella attuale via.
Via Cavazzana soffoca di traffico di attraversamento, costanti le code
di chi attraversa la città da est a ovest.Transitano anche corriere
extraurbane che non fermano, camion e traffico pesante in generale.
Il suo essere una circonvalazione impropria è dimostrato dal
fatto che pur essendo dentro le mura è immancabilmente esclusa
dalle chiusure al traffico operate in occasione delle Domeniche ecologiche.
Via San
Francesco: una zona a traffico limitato solo di nome
Via San Francesco è una via porticata di impianto mediovale,
lungo la quale sorgono notevoli palazzi storici. In particolare era
sede dello Spedale Vecchio (fondato nel 1414 e funzionante fino al 1798)
oggi in attesa di sistemazione, facente parte del grande complesso francescano.
La Scuola della Carità, a metà della via, sede di una
della Confraternita dell'antico ospedale, è affrescata da un
ciclo cinquecentesco di Dario Varotari. Da tre anni è aperta
al pubblico grazie ai volontari di Legambiente.
Da anni la via è al centro delle attenzioni di Legambiente
per l'inquina- mento acustico e da benzene.
L'istituzione della zona a traffico limitato non è servita a
ridurre l'inquinamento causato dal traffico, sia per le continue infrazioni,
sia per l'elevatissimo numero di categorie privilegiate che dispongono
dell'esenzione al divieto (sono ben 14). La recente eliminazione della
suddivisione in settori delle zone a traffico limitato ha di fatto liberalizzato
i percorsi dei permessi temporanei, mentre prima erano definiti in base
alla destinazione.
Le caratteristiche della via determinano aumento del rumore e stagnare
di smog: la pavimentazione a porfidi, una larghezza media di 3,40 m,
palazzi in media di 15 metri, producono un effetto canyon.
Via Umberto
I: una scorciatoia attraverso il centro
Via Umberto I è
una strada di grande pregio architettonico, vi sorgono notevoli palazzi
primo fra tutti quello EmoCapodilista restuarato di recente. Rappresenta
il naturale collegamento fra Prato della Valle e il Liston.
La via è
vittima di un traffico di attraversamento, un' autostrada urbana per
i veicoli che attraversano la città da nord a sud.
Il tratto iniziale della via è in curva e leggera discesa; percorsa
abitualmente a velocità elevata è stata spesso teatro
di incidenti ai ciclisti in transito lungo una pista ciclabile che
non è protetta ma solamente disegnata per terra.
Le richieste
di via Cavazzana
La richiesta
degli abitanti da anni è quella dell'istituzione del senso
unico per il solo ingresso verso il Prato della Valle come previsto
dal piano urbano del traffico del prof. Della Lucia, con l'eliminazione
del traffico pesante e transito degli autobus SITA e turistici. Inoltre
è necessario il rifacimento dei marciapiedi, un loro allargamento
ed abbattimento di barriere architettoniche.
Per segnare
in modo deciso che via Cavazzana non è una circonvallazione interna
si richiede l'inserimento della via nel programma di chiusure al traffico
in occasione delle giornate ecologiche come qualsiasi altra strada
compresa nelle mure cinquecentesche.
Inoltre è
stato chiesto al Sovrantendente ai Beni Architettonici del Veneto un
intervento presso il Sindaco di Padova volto all'istituzione di una
fascia protetta dal traffico attorno al complesso monumentale di Santa
Giustina, recuperando l'originario disegno della corte delle case
popolari. Un provvedimento per la salvaguardia di un monumento di inestimabile
valore e riqualificare complessivamente un'area.
Le richieste
di via San Francesco
Sono oltre 600 le
firme di residenti e commericanti di via San Francesco che domandano
un intervento con il traffico più deciso di quello attuale rappresentato
dalla zona a traffico limitato.
In particolare
la richiesta è di pedonalizzazione del tratto iniziale della
via tra via degli Zabarella e piazza Antenore. Tale provvedimento
consentirebbe il transito nella via per residenti e per chi deve raggiungere
un esercizio commerciale, ma eliminerebbe di fatto il traffico di attraversamento.
E' la filosofia dei percorsi a "U" in centro storico che rispondono
all'esigenza di gerarchizzare le strade.
Pontecorvo:
non una piazza ma un confuso parcheggio
A Porta
Ponte Corvo, detta Liviana, costruita nel 1517 da Sebastiano da Lugano,
esempio significativo dell'architettura del cinquecento, è attribuito
lo scomodo ruolo di spartitraffico. Delimitata e protetta dal traffico
incalzante da uno stretto cordolo, è oggi giorno il triste esempio
dello stato di degrado dell'intera area.
La piazza,
priva di un disegno urbano, non assolve ad alcuna funzione se non quella
di essere l'imbuto del traffico di attraversamento in centro storico
da est. In particolare è per il transito di auto che evitano
gli ospedali seguendo via Ospedale vecchio, quelle che tagliano per
via del Santo e quelle che vogliono arrivare comunque alle piazze percorrendo
via San Francesco.
Ad appesantire
il sistema piazza è il transito di pellegrini con sosta
delle loro corriere e l'accesso giorno e notte di almeno 200 fra cammion
e furgoni di servizio all'ospedale.
La piazza,
confuso parcheggio, non recupera alcun segno dei luoghi di arte e cultura
che l'attorniano: il giardino Treves, il canale e orti dei "gesuiti",
né svolge funzioni di socializzazione per residenti e turisti.
Il suo parcheggio rappresenta una delle teste di ponte più avanzate
verso il cuore della città.
Le richieste
di via Umberto
Per risanare la via
appare necessario operare da subito un'ampia limitazione del traffico
per arrivare a breve alla pedonalizzazione dell'intera via. Tale
misura rappresenterebbe la soluzione dei problemi del traffico ma anche
elemento per una riqualificazione complessiva (rilancio turistico, economico
e commerciale). Via Umberto pedonalizzata diventerebbe parte dell'asse
pedonale che attraversa il centro storico da Prato della Valle fino
a largo Europa.
Le richieste
di piazzale Pontecorvo
Sono 120
le firme di residenti del piazzale che richiedono una riqualificazione
complessiva, volta a diminuire traffico e inquinamento.
Questo obiettivo
si può ottenere attraverso un disegno architettonico che faccia
della moderazione del traffico il suo punto forte. Sulla base delle
esperienze del nord Europa
moderazione non significa per forza eliminazione del transito
veicolare, ma gerarchizzazione di vie con interventi strutturali.
Questo significa ridurre il passaggio complessivo di auto e velocità
attrezzando e disegnando la piazza con rialzi, pavimentazione colorata,
fiorire, elementi decorativi stabili affinchè diventi principalmente
luogo pedonale, recuperando le sua funzione di meta turistica e di socializzazione,
dove le auto sentono di essere ospiti e vedono cessare la convenienza
di quel determinato tragitto di attraversamento.
In questo senso è prioritario ripensare l'accesso a porta Liviana
oggi totalmente isolata, la possibilità di transito in via San
Francesco (richiesto dall'omonino comitato), il ripristino del divieto
di svolta a sinistra da via Ospedale, la regolamentazione dell'accesso
al traffico pesante dentro l'Ospedale, la possibilità del parcheggio
per le corriere turistiche.
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