IL FUTURO DELL'UE: PAT COX
Botta e risposta tra Sergio Nava e il presidente del Parlamento Europeo Pat Cox. Al centro dell'intervista i temi caldi del momento: il futuro dell'Europa, l'allargamento dell'Unione, le elezioni europee.

COX: Io credo fortemente che negozieremo un trattato costituzionale nel corso del 2004. E credo che le dinamiche che porteranno a un compomesso stanno cominciando a manifestarsi. La mia preferenza, per conto del Parlamento Europeo, � che si riesca a catturare immediatamente questo momento. Ma siamo determinati a far s� che quando poniamo la domanda "cos'� l'Europa?", possiamo trovare una nuova risposta nel trattato
costituzionale, che ci dica chi sono gli attori e come si devono muovere. Noi vogliamo questo trattato, perch� costituir� un'Europa pi� democratica ed efficiente, rispetto a quella degli attuali trattati.


NAVA: Presidente Cox, il recente vertice a tre di Berlino ha evidenziato le divisioni interne all'Unione. Lei � d'accordo con le conclusioni del summit, col messaggio giunto da Berlino
?

Penso che a livello generale ci� che � emerso sia positivo. L'enfasi su riforme economiche reali, l'enfasi sulla necessit� di un dibattito che porti a una Commissione Europea pi� effettiva per le riforma e il cambio in Europa, rappresentano cose positive. Che le discutano tre o poi� Paesi non penso crei diffcolt�. Il metro di misura per giudicare questi meeting risiede per� -secondo me- nella capacit� di fornire maggiore leadership che non chi siede al tavolo. L'Europa del futuro avr� bisogno di combinazioni differenti di attori desiderosi di garantire leadership politica. La cosa che non mi piace, quando questi meeting avvengono, � che possano fungere da freno e non da acceleratore per il cambio. E ci� che non sappiamo di questi meeting non � tanto la parte che ci � stata raccontata, sulla quale possiamo essere d'accordo, ma la parte su cui si � taciuto, della quale non sappiamo nulla.

Cosa considera pi� probabile: un direttorio o un'Europa a due velocit�, basata su alleanze strategiche e variabili? Lei � in favore di un'Europa a due velocit�
?

No, abbiamo assolutamente bisogno di un accordo costituzionale, che ci permetta di stare bene insieme, in una Europa nuova e allargata. Se per Europa a due velocit� si intende flessibilit� nella diversit�, posso essere d'accordo. Per esempio, non tutti gli Stati aderiscono all'euro, o a Schengen. Siamo gi� abituati a un'Europa a velocit� variabile. Ma se per Europa a due velocit� intediamo che alcune persone si estraniano dalle istituzioni dell'Unione attuale, quasi fosse un costume scomodo, e indossano un nuovo abito, dichiarandosi i "veri europei", io allora non mi troverei d'accordo con questa idea di Europa. Io sono un europeo irlandese, e non ho mai votato per essere un europeo di serie B.


L'allargamento giunge in un momento di difficolt� per l'Europa. Gli egoismi e le barriere tra vecchi e nuovi Stati membri sembrano prevalere sul senso di unit� che si respirava lo scorso aprile. Lei teme un periodo di paralisi economica e politica a seguito dell'allargamento, o possiamo sperare in un periodo di rinascita dell'ideale europeo
?

La domanda che mi ha posto � molto complessa. La mia risposta �: se i nostri leader politici al pi� alto livello avranno la saggezza di comprendere che questo � un momento unico e speciale nella storia d'Europa, io allora sono ottimista che la politica e il buon senso contribuiranno a un grande successo. Ma se preferiranno rimanere in trincea, guardando gli altri con rabbia o stupore, allora questa non � una nuova Europa. Dobbiamo evitare il linguaggio e le immagini che possono riportare l'Europa in trincea, invece di rimanere uniti su ci� che ci accomuna.


Le prossime elezioni europee possono rappresentare un'importante occasione per sviluppare dibattiti nazionali su temi di rilevanza europea. Ma possono anche diventare l'ennesima ripetizione di controversie locali..
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Lei mi fa questa domanda dall'Italia senza alcuna traccia di ironia nella sua voce... beh, certamente il mio appello ai miei colleghi politici italiani di tutti i partiti, � : "date una possibilit� all'Europa". Sono elezioni europee, � un momento di rinnovamento europeo. Dobbiamo saper catturare il momento, e discutere le nostre visioni dell'Europa. Quanta Europa vogliamo nel settore della politica estera e della difesa? Quanta Europa vogliamo in termini di sostenibilit� ambientale delle nostre politiche statali, confrontate con quelle industriali e occupazionali. Sono temi reali, in un'Europa reale. Quante riforme vogliamo nel settore della politica agricola comune? Il tema del bilancio, con i suoi riflessi sulle politiche sociali e infrastrutturali. Questa � politica reale. La gente non ha bisogno di un'altra elezione nazionale. Il mio appello �: "date una possibilit� all'Europa", lasciate che l'Europa cresca e si esprima, anche se i partiti tradizionali combatteranno battaglie
tradizionalmente tra schieramenti
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Milano, 26/2/2004
Il presidente del parlamento Europeo Pat Cox
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