MISSIONE KOSOVO PER L'EUROPA: PARLA PIETER FEITH
NAVA: L'Europa � divisa sul riconoscimento del Kosovo: questo problema di coesione, nel lungo termine, potrebbe destabilizzare e rendere meno efficace la missione UE a Pristina?

FEITH: Innanzitutto tuti i 27 Paesi europei, anche coloro che non hanno riconosciuto l'indipendenza kosovara, si sono detti d'accordo sul dispiegamento della missione Eulex. Quindi -almeno qui- non vedo un problema di coerenza interna all'Europa. Abbiamo visto differenze di opinione tra Paesi membri dell'UE anche prima, ma ormai abbiamo raggiunto un punto -nella nostra politica estera e di sicurezza comune- per cui, pur non ignorando le differenze occasionali, tendiamo a lavorare insieme e non uno contro l'altro. La mia speranza � che in primo luogo possiamo arrivare a una maggiore convergenza, che -in ultima analisi- porti gli Stati membri mancanti a riconoscere anche loro e gradualmente il Kosovo. In secondo luogo mi auspico anche nuovi riconoscimenti da parte della comunit� internazionale: ritengo che i Governi che hanno gi� riconosciuto il Kosovo stiano facendo un'importante azione di lobby per ottenere un ulteriore sostegno internazionale al'indipendenza di Pristina. E' un processo che porta al consolidamento dell'indipendenza. Speriamo e siamo abbastanza fiduciosi in un incremento del riconoscimento internazionale nei prossimi mesi, che accresca il numero di 42 Paesi che gi� hanno riconosciuto il Kosovo.

Milano, 29/5/2008

La bandiera del Kosovo
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