L'obiettivo europeo � rilanciare i negoziati falliti a Cancun. Per farlo abbiamo deciso, dopo attente consultazioni interne, di rendere pi� flessibili le nostre posizioni su certi temi, come i regolamenti Wto, gli investimenti, la concorrenza, la facilitazione al commercio. Oppure, seppur in modo pi� limittato, nel settore del commercio e dell'ambiente. Lo abiamo fatto, perch� crediamo che se vogliamo ripartire con i negoziati non possiamo farlo sulla base delle stesse posizioni che abbiamo mantenuto a Cancun. Certamente i negoziati non ripartiranno solo perch� noi rendiamo pi� flessibili le nostre posizioni, ma anche perch� gli altri renderanno pi� flessibili le loro. Quindi, prima di dare un giudizio astratto sulle nostre posizioni, vediamo quali sono le posizioni degli altri, dopodich� vedremo se le nostre posizioni sono troppo coraggiose, non abbastanza coraggiose, o coraggiose al punto giusto, come io ritengo.
L'allargamento a est dell'Europa rappresenta una sfida considerevole: due mercati per certi aspetti estremamente diversi verranno a contatto. Quali conseguenze prevede per il commercio europeo?
Dal punto di vista del commercio le conseguenze dell'allargamento sono gi� qui. L'allargamento non � un big bang. Le relazioni commerciali dei Paesi dell'Est con i 15 e con il resto del mondo sono state progressivamente armonizzate. Quindi, dal punto di vista del commercio, l'allargamento � gi� stato realizzato, � alle nostre spalle. Non dobbiamo aspettarci alcun turbamento o mutamento significativi.
Un'ultima domanda sulla presidenza italiana. A poche settimane dalla chiusura, pu� tracciare un bilancio dei risultati?
Per quanto riguarda il settore del commercio, la relazione di lavoro fra la Commissione Europea e la presidenza � stata buona. Pu� sembrare sorprendente, dato che io e Adolfo Urso non giungiamo esattamente dallo stesso orizzonte politico, ma questa � la prova che quando lavoriamo per l'Europa, tutte le differenze possono addolcirsi o scomparire. Abbiamo lavorato seriamente, e penso che il bilancio della presidenza italiana sia buono.
by Sergio Nava
4 dicembre 2003
