DAZI ANTIDUMPING: MANDELSON
I dazi antidumping contro la concorrenza sleale cinese e vietnamita nel settore calzaturiero, le quote tessili e i rapporti tra Bruxelles e Pechino nel settore commerciale sono stati al centro dell'intervista di Sergio Nava al Commissario Europeo al Commercio Peter Mandelson.
NAVA: CommissaRio Mandelson, i dazi antidumping europei nel settore calzaturiero elimineranno le pratiche di concorrenza sleale verso i nostri produttori?

MANDELSON:
Sono ottimista che questi dazi possano correggere il danno subito dai produttori calzaturieri europei. Sono dazi che non risolveranno tutti i nostri problemi di concorrenza con la Cina. La concorrenza cinese va fronteggiata producendo in modo pi� efficiente ed esportando sui mercati dove la qualit� delle nostre scarpe � in grado di battere la concorrenza cinese. Ci� che i nostri dazi devono combattere � un'altra cosa: � la concorrenza sleale cinese.

C'� chi definisce i dazi antidumping europei nel settore calzaturiero "senza precedenti", sia per la loro progressivit� sia per il loro tenote. E' "senza precedenti" una giusta definizione?

No, non sono dazi "senza precedenti". I nostri funzionari hanno calcolato il valore del dumping e i danni causati, che vanno ovviamente corretti. Dobbiamo anche assicurarci che la nostra azione non crei pi� danni rispetto ai rimedi che intende apportare. Anche gli interessi degli importatori, dei negozianti e dei consumatori vanno presi in considerazione attentamente, ricordando che ciascun dazio che introduciamo genera un costo per l'importatore e per il consumatore europeo. Atteniamoci ai fatti: abbiamo riscontrato prezzi sleali da parte di industrie cinesi e vietnamite. I dazi li correggeranno.

Siamo certi che queste misure siano un'aspirina, e non la cura necessaria?


Penso che occorra comprendere che le cosiddette "difese commerciali" non vengono introdotte per affrontare la dura competizione cinese o di altre parti del mondo. Non ho il potere di dire: "l'Europa importa troppe scarpe cinesi e vietnamite, blocchiamone una quota, una parte di esse". N� sarebbe giusto agire cos�, poich� sarebbe illegale in base ai regolamenti Wto e causerebbe una ritorsione commerciale. Inoltre molte pi� persone avrebbero da perdere da questa azione, rispetto a quelle che guadagnerebbero qualcosa. Ci� che posso fare � identificare e combattere il comportamento anticoncorrenziale dei nostri partner commerciali. Questo � nei miei poteri, ed � l� che focalizzo le mie azioni.

A sorpresa avete introdotto un monitoraggio nel commercio di scarpe da bambino e scarpe sportive tecnologiche, vale a dire quei prodotti esclusi dai dazi. Temete che la loro esportazione possa venire incrementata per aggirare i dazi?

Se ci sar� un aggiramento delle nostre misure, allora si render� necessario aggiustarle. Abbiamo deciso dazi temporanei: quelli definitivi arriveranno dopo l'estate, quando avremo concluso le nostre indagini.

Quali scenari sono prevedibili per il futuro dei dazi a settembre?

Non vedo alcuna possibilit� per cui potremmo fermare questi dazi. Sono stati decisi dagli Stati membri, per cui resteranno. L'unica cosa che potremmo fare � -eventualmente- aggiustarli.

Per quanto resteranno in vigore?


Cinque anni. Ci siamo impegnati a mantenerli per questo periodo, � nostra intenzione rispettarlo.

C'� un altro settore nel quale si � aperto l'ennesimo contenzioso con la cina: i dazi cinesi sull'export europeo di componenti auto. Lei ha spiegato che � vostra intenzione arrivare a una soluzione amichevole con Pechino. E se non venisse trovata?

Allora porteremo la vicenda al Wto. Noi li consideriamo dazi illegali sulla componentistica auto.

Nel giugno 2005 avete trovato un accordo sulle quote di import del tessile cinese, dopo la fine dell'accordo multifibre, che -di fatto- aveva liberalizzato il commercio, provocando una vera e propria invasione di prodotti tessili in Europa. Come sta funzionando?

Tutti i rapporti che mi sono pervenuti indicano che l'accordo che abbiamo trovato funziona bene all'interno dei parametri che abbiamo stabilito.
Il Commissario Europeo al Commercio Peter Mandelson
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LA
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DELL'
INTERVISTA
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