PAC: NECESSARIA UNA RIFORMA?
Il fallimento del Consiglio Europeo di Bruxelles, lo scorso giugno, ha aperto il baratro delle recriminazioni e delle rivendicazioni sull'allocazione dei fondi destinati al bilancio europeo. Il premier britannico Tony Blair, nuovo presidente di turno dell'UE, ha insistito per una maggiore attenzione a innovazione, sviluppo e ricerca, a suo parere i veri poli di attrazione per una reale modernizzazione dell'economia europea. Il tutto a scapito della "vecchia" Politica Agricola Comune, che assorbe tuttora circa il 40% del bilancio europeo.

Particolarmente toccata dal dibattito la Francia, i cui agricoltori ricevono circa il 20% de sussidi elargiti dalla PAC.
Sergio Nava ha intervistato Jean Paul Bastien , responsabile PAC della FNSEA, la maggiore organizzazione di agricoltori francese.


BASTIEN: Il dibattito attuale non � sull'agricoltura, � sul finanziamento dell'Europa. La Gran Bretagna dice di pagare troppo. Allora il problema principale �: come finanziare l'Europa, e come finanziare le politiche future. Le ricordo anche che quindici anni fa la Pac ammontava al 70% del bilancio, perch� � la pi� grande politica comune europea, ora ammonta al 40.

NAVA: Difendete l'attuale sistema o siete aperti ad altre soluzioni?

Noi lo difendiamo, anche perch� � stato concordato sia nel 2002, con l'accordo sul budget complessivo per la PAC, sia nel 2003, con la riforma della politica agricola comune. Ma siamo aperti alla discussione. Al momento sono in corso due dibattiti: il primo � come finanziare l'Europa, il secondo come ridurre i finanziamenti alla PAC.
Su quest'ultimo punto vorrei anche ricordare che attualmente il costo dei nostri prodotti � pi� basso proprio grazie alla Pac, e grazie alle sovvenzioni che riceviamo. Se domani si trovassero soluzioni alternative per difendere il livello di questi prezzi, allora forse avremo bisogno di meno denaro dalla Politica Agricola Comune.

Il premier britannico Tony Blair propone di finanziare politiche orientate al futuro, abbandonando la PAC, che secondo lui � uno strumento del passato. Cosa rispondete?


Ne possiamo parlare, ci sono pi� soluzioni. La prima � incrementare il bilancio dell'Unione Europea: in proporzione la fetta destinata all'agricoltura diminuirebbe drasticamente. Chiaramente occorrerebbe trovare per� nuovo denaro per finanziare il budget comunitario. La seconda � disegnare una PAC che costi meno, e su questo siamo disponibili al dialogo. Non dimentichiamo comunque l'accordo dell'ottobre 2002, che fissava un tetto al finanziamento compessivo della politica agricola. E questo lo si � fatto con un imminente allargamento a dieci nuovi Paesi, il che � equivalso a finanziare la politica agricola di 25 Stati con gli stessi soldi di quando i Paesi erano 15!

L'agricoltura europea � stata spesso accusata di dumping nei confronti dei Paesi in via di sviluppo, proprio grazie alle alte sovvenzioni di cui godete...

La riforma del 2002 � stata fatta anche in quest'ottica di aiuto ai Paesi terzi, nonch� per rafforzare la posizione europea in sede Wto. Per questo � stato bloccato il budget destinato alla Pac. La stessa riforma comprendeva il disaccoppiamento dei sussidi dalla produzione: anche questo lo abbiamo fatto per il Wto e per i Paesi in via di sviluppo. Sono stati compiuti due grandi passi in questa direzione. Ora arriva Tony Blair con nuove idee, ma forse ci si � dimenticati troppo velocemente di questi antefatti. Vogliamo proseguire su questa strada? Noi siamo aperti al dialogo, pi� di quanto si pensi.

Quali sarebbero le conseguenze politiche in Francia, se Chirac accettasse di ridiscutere i recenti accordi sulla Pac?

Gli accordi del 2002 e 2003 non sono pi� modificabili. Siamo invece aperti alla discussione sul futuro. E' chiaro: noi difendiamo gli interessi degli agricoltori, ma possiamo discutere opportunit� diverse dalle attuali sovvenzioni. Sulla Francia posso dirle che Chirac non accetter� mai una riapertura dei negoziati, n� lo far� alcun altro
presidente francese. Noi ci troviamo in una posizione di forza: non vogliamo riaprire gli accordi esistenti sul finanziamento e la riforma della PAC. Non mi immagino alcun presidente francese, gollista o socialista, disponibile a riaprire la discussione solo perch� lo chiede Tony Blair.

E dopo il 2013?

Non vogliamo che l'agricoltura entri in concorrenza con le altre politiche europee. Per questo siamo aperti a discutere le modalit� di finanziamento dell'Europa, e siamo disponibili a trovare soluzioni per ridurre i costi dell'agricoltura. Siamo pi� aperti alla discussione pi� di quanto immaginate.

MILANO, 30/6/2005
LO
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