INTERVISTA A MATTI VANHANEN
NAVA: Lei spinger� per l'approvazione di una guardia di frontiera europea, che supporti quelle nazionali?

VANHANEN:
Non secondo questo modello. Abbiamo attualmente l'agenzia comunitaria Frontex, dalla quale per� � lecito non attendersi troppo, anche perch� ha uno staff di solo una sessantina di persone. Ci� di cui abbiamo bisogno sono standard comuni europei nel controllo delle frontiere. Un'altra cosa: dobbiamo pensare a come usare i fondi comunitari a favore delle regioni con i maggiori problemi sul fronte dei fenomeni migratori. Come possiamo aiutarle, come gli altri Paesi europei possono contrastare le emergenze? Sono emerse idee a riguardo di forze di frontiera di reazione rapida. ma il problema � reale, esiste, e dobbiamo trovare delle risposte. Tuttavia ritengo che la responsabilit� maggiore debba continuare a ricadere -anche in futuro- sulle forze nazionali per il controllo delle frontiere. Conoscono meglio di tutti i propri confini, sanno come lavorare in quei contesti specifici. Comunque -ripeto- tutte queste forze di confine dovranno lavorare secondo standard comuni, e gli altri Paesi membri dovranno avere fiducia in loro.

Le faccio questa domanda non solo in qualit� di Presidente di turno dell'Unione Europea, ma anche in quanto rappresentante di un Paese nordico. Lei sente problemi come quello dell'immigrazione, che riguardano soprattutto i Paesi del Mediterraneo, come problemi suoi? E' pronto -come Governo finlandese- a spendere denaro per risolverli? In sostanza, c'� un sentire comune europeo su questo problema, oppure c'� una spaccatura tra nord e sud Europa?

Provo un grande senso di solidariet� per i Paesi del Mediterraneo, � un problema comune: ci troviamo tutti nell'area Schengen, abbiamo lo stesso mercato del lavoro. quindi se c'� anche un solo clandestino nel Sud Europa, pu� essere un problema comune. Quella dell'immigrazione � un'area nella quale abbiamo bisogno di solidariet� tra i Paesi membri. Ora il problema immigrazione � nel Mediterraneo, ma un giorno potrebbe toccare a noi. Per questo abbiamo bisogno di pi� politiche comuni, e dobbiamo essere pronti a usare i fondi comunitari per finanziare il lavoro. Per questo la scorsa estate ho chiesto al premier spagnolo Zapatero di introdurre il problema al Consiglio Europeo di Lahti. Inizialmente il tema non era in agenda, ma dopo la crisi delle Isole Canarie ho deciso di inserirlo nella discussione. Spero che si sia compreso che l'immigrazione non � un problema solamente dei Paesi del sud Europa, ma di tutta la Comunit�.

Turchia: prevede un deragliamento del processo negoziale per l'ingresso in Europa gi� questo autunno, considerato che la questione cipriota appare ancora irrisolta?

Attualmente la direzione dei negoziati porta verso una crisi. Stiamo cercando di risolvere il problema, anche se io definirei la situazione come "seria". Ovviamente l'esito dei negoziati dipende da molti fattori: dipende soprattutto dalla Turchia, da come intende soddisfare tutti gli impegni presi con l'Unione. La mia politica comunque � di grande sostegno all'allargamento dell'Europa, ne sono un grande supporter: l'allargamento � stata una "storia di successo" per l'Unione, per cui spero davvero che riusciremo a proseguire i negoziati con la Turchia.

La Finlandia ha preparato una proposta negoziale per risolvere l'empasse politico tra Turchia e Cipro, facendo s� che Ankara sviluppi -come da accordi presi- una politica commerciale con la parte greco-cipriota. Quali sono i punti cardine di questa proposta?

Non posso entrare nei dettagli della proposta, ma chiunque pu� capire che -in parte- � ovviamente collegata al problema cipriota. In ogni caso, la Turchia deve soddisfare tutti i criteri stabiliti dall'Europa prima di diventarne membro.
Helsinki
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