L'EUROPA IN CRISI: INTERVISTA A MARGOT WALLSTROM
LA CRISI DELL'EUROPA E LA BOCCIATURA DELLA COSTIITUZIONE EUROPEA SONO STATI I TEMI AL CENTRO DELL'INTERVISTA DI SERGIO NAVA CON LA VICEPRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA MARGOT WALLSTROM.

WALLSTROM
: "E� difficile vedere la soluzione, per questo i leader europei si sono concessi un periodo di riflessione. Ho molta fiducia nel piano �D�, dove �d� sta per dibattito, dialogo e democrazia. Dobbiamo ascoltare meglio i cittadini. Non dimentichiamo neppure che ci sono Paesi che vogliono far s� che i loro cittadini si esprimano sulla Costituzione. Alla fine di questo processo andr� fatto un bilancio: o si riesce a rivedere il no di Francia e Olanda, oppure emergono nuovi problemi nelle ratifiche. E� molto difficile, come capisce, vedere come trovare una soluzione".

NAVA: Commissaria, lei alcuni giorni fa ha chiesto ai leader europei di esibire unit� in questo vertice, per dare una risposta concreta a questa crisi. Non sembra che il suo appello sia stato accolto�

"Penso che quando si ha l�impressione di una crisi in Europa, ci si aspetti che i 25 leader dell�Unione escano dal vertice e dicano: �facciamo cos� perch� questa � la cosa � migliore per l�Europa e per i nostri cittadini�. Spero ancora si riesca a trasmettere questo messaggio di unit� e di efficienza. La Commissione intanto dir� che siamo pronti a
continuare il nostro lavoro quotidiano. Ma ci sono lezioni da imparare: dobbiamo imparare ad ascoltare meglio i cittadini. Dobbiamo essere pratici, ora".

Cosa significa �dialogo con i cittadini�, nel concreto? La maggior parte di loro non sa neppure quanti e quali Stati membri siano inclusi nell�Unione Europea� C�� da fare un sacco di lavoro per spiegare l�Europa.

"E� vero, e non � un fenomeno nuovo, dobbiamo lavorare in ciascuno Stato membro, dobbiamo ascoltare meglio, spiegare meglio, �connetterci� con i cittadini. Sappiamo cosa fare: dobbiamo entrare nelle scuole, nei municipi, nei dibattiti pubblici, dobbiamo parlare con le organizzazioni della societ� civile. L�idea � essere l�, ascoltare, metterci le nostre orecchie. Possiamo farlo solo a livello locale, e dobbiamo organizzaci per farlo".

Commissaria, cosa percepite dei bisogni e delle paure dei 450 milioni di cittadini che popolano l�Europa. Cosa pensate vogliano da voi?

"Lo sappiamo abbastanza bene. Glielo abbiamo chiesto spesso attraverso i sondaggi. I nostri cittadini si aspettano pi� posti di lavoro, vogliono sentirsi sicuri, non vogliono criminalit� o violenza, e ci chiedono di affrontare i problemi legati all�ambiente. Vogliono anche che ci impegniamo ad affrontare i problemi legati agli spostamenti tra un Paese
e l�altro. Vogliono che l�Europa abbia un suo ruolo nel mondo: la vogliono impegnata negli aiuti allo sviluppo, per esempio. Queste sono le richieste base dei nostri cittadini. Per loro l�Unione deve risolvere i loro problemi quotidiani".

Non ritiene che l�allargamento sia stato un errore tattico, per come � stato fatto. Non occorreva forse approfondire di pi� l�integrazione europea?

"Questo � un dibattito gi� visto nei referendum. Molte persone credono che l�allargamento sia stato troppo rapido. Ma se lei considera l�iniziale sostegno a quest�ultimo allargamento, si ricorder� che questo appoggio era grande. Molti la ritenevano un�idea eccellente. Ora occorre un dialogo politico e culturale con questi nuovi Paesi, Paesi che spesso usiamo come capri espiatori per ogni tipo di problema, il che � spesso � falso. Come Commissione siamo chiamati a spiegare ai cittadini le
possibilit� e i vantaggi di una Europa Unita. Io difendo l�allargamento, penso sia stato un evento storico fantastico, ma dobbiamo proseguire, dobbiamo creare un contesto favorevole, impegnandoci tutti".

Commissaria, qual � la sua visione di Europa? E� pensabile un�Europa a due velocit�, con un nucleo duro e ristretto pi� integrato?

"La mia visione � di un�Europa democratica, dove anche la democrazia � senza frontiere. La democrazia va costruita a livello europeo. Dobbiamo conoscerci. Spero in un�Europa dove non si vedano i confini nazionali, ma si vedano le persone, sapendo che viviamo tutti in un unico progetto, dove possiamo costruirci insieme un futuro".

Bruxelles, 17/6/2005
La vicepresidente della Commissione Europea Margot Wallstrom
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