Carissimi CINTANESI,
nella stesura del mio Documento “OPERA CENACOLO FAMILIARE” mi sono
lasciato guidare dall’esempio e dalle parole del GRANDE PAPA, INVIATO DA DIO,
GIOVANNI XXIII: Egli distingueva tra errore e errante, tra peccato e peccatore:
condannava evidentemente l’errore e il peccato, ma trattava con misericordia
l’errante e il peccatore.
Sotto questa luce nel
Documento mi sono permesso di invitare fraternamente la Gerarchia Cattolica a
non volere più castigare alcune categorie di peccatori, COME AD ESEMPIO I
DIVORZIATI RISPOSATI, e a usare
verso di loro comprensione e misericordia sottolineando le parole di Gesù sulla
carità fraterna:
“NON GIUDICATE E NON SARETE
GIUDICATI” (Lc. 6,17)
“NON CONDANNATE E NON SARETE
CONDANNATI” (Lc. 6,17 )
“SIATE MISERICORDIOSI E
TROVERETE
MISERICORDIA” (Mt.
5,7)
“COLUI CHE GIUDICA E’ SOLO
IL SIGNORE” (1Cor. 4,4)
Il Vescovo di Ivrea Mons.
Arrigo Miglio non è del parere che io rivolga alla Gerarchia Cattolica l’invito
fraterno perché usi misericordia verso tutti i peccatori, e mi ha inflitto una
grave sanzione: mi ha deposto da parroco di Cintano.
Dopo il Decreto di
deposizione datato 7.12.2007, mi
sono sentito in dovere di rispondere così al Vescovo:
“ Ho preso visione della condanna che mi hai comminato e ti scrivo per invitarti fraternamente a desistere dall’eseguirla. Come può un vescovo che esige di essere chiamato padre, voler sradicare dal suo ambiente un sacerdote che da 44 anni ha solo cercato di vivere personalmente e di inculcare ai suoi fratelli parrocchiani l’amore e la misericordia di Dio, e a quasi ottant’anni gettarlo in un nuovo ambiente per trascorrere i suoi ultimi anni di vita terrena in solitudine e nella sofferenza? Può un vescovo condannare un suo sacerdote che abitualmente segue le indicazioni della Gerarchia, ma che sente il dovere di dissentire da essa in alcune posizioni etiche e pastorali? Non dovrebbe la Gerarchia trarre insegnamento dai tanti suoi errori del passato per riconoscere con umiltà i suoi limiti umani E PERMETTERE UN DISSENSO COSTRUTTIVO TRA I SUOI FIGLI? Come può un sacerdote non dissentire IN ALCUNE COSE DA UNA GERARCHIA CHE HA INSEGNATO CHE UN FEDELE CHE MANGIAVA DI VENERDI UN PEZZETTINO DI CARNE COMMETTEVA PECCATO MORTALE E CHE QUINDI MERITAVA UN INFERNO ETERNO?
Pertanto, invito
fraternamente te, i tuoi più stretti collaboratori e il Collegio dei Consultori
a ripensare sulla grave sanzione comminatami e a
revocarla”.
IL VESCOVO MI LASCIA A CINTANO, E IO , CON GIOIA, CONTINUERO’ AD ESSERE IL VOSTRO
SACERDOTE.
Non vi nascondo che ho
pensato seriamente di lasciare Cintano e di trasferirmi in Messico per essere
ospitato da una famiglia amica; e così continuare SERENAMENTE ED IN LIBERTA’ LA
MISSIONE CHE BENEVOLMENTE MI HANNO AFFIDATO IL SIGNORE E MARIA SANTISSIMA. Ma è
capitato un episodio che mi ha fatto cambiare idea. Ve lo racconto
trascrivendovi l’e-mail che ho spedito a don Olimpo, mio affezionatissimo,
sincero e fidatissimo amico.
“ Carissimo don Olimpo,
non
so come evolveranno gli avvenimenti. Ho il piacere, però, di dirti che ieri
mattina, 1 gennaio 2008, giorno in cui, secondo il decreto vescovile, ho cessato
di essere parroco di Cintano, mentre al Santuario della Madonna Delle Grazie, in
preparazione della celebrazione della Santa Messa delle ore 9, chiedevo luce
ALLA MAMMA CELESTE che, ancora bambino, mi avvolse dolcemente sotto il suo manto
azzurro dicendomi: “SALVATORE, FIGLIOLINO MIO”, una luce interiore, forte e
gioiosa, mi ha illuminato:
“ RESTA A CINTANO “
Con grande affetto
Don Salvatore “.
A questo punto desidero
sottolineare due date che non sono coincidenze casuali ma PROVVIDENZIALI: la mia
ultima Santa Messa da parroco di Cintano, al Santuario di Piova e nella chiesa
parrocchiale, l’ho celebrata LA DOMENICA 30 DICEMBRE 2007, FESTA DELLA SACRA
FAMIGLIA DI NAZARET; la mia prima Santa Messa, da semplice sacerdote, l’ho
celebrata, sempre al Santuario di Piova e nella chiesa parrocchiale di Cintano,
MARTEDI 1 GENNAIO 2008, FESTA DI MARIA SANTISSIMA, MADRE DI DIO E DELLA
CHIESA.
Queste due feste sono
importantissime PERCHE’ L’OPERA CENACOLO FAMILIARE PROFETIZZA L’ETA’ AUREA DEL
CRISTIANESIMO CHE SARA’ FONDATA SULLA SANTITA’ DELLA FAMIGLIA, CREATA AD
IMMAGINE E SOMIGLIANZA DELLA FAMIGLIA TRINITARIA DI DIO PADRE, DI DIO FIGLIO DI
DIO SPIRITO SANTO; E REDENTA CON LA MORTE E CON LA RISURREZIONE DI GESU’, SPOSO
DELLA CHIESA.
Vi trascrivo le prediche che
ho rivolto ai fedeli nelle due festività:
“ FESTA DELLA SACRA FAMIGLIA
DI NAZARET
Oggi celebriamo la festa
della Sacra Famiglia di Nazaret, della Sacra Famiglia dei Cuori Sacratissimi di
Gesù, di Maria e di Giuseppe.
Per capire dobbiamo partire
da lontano, dobbiamo partire da Dio. Dio è AMORE e in quanto AMORE non è UN
SOLITARIO, ma una FAMIGLIA FELICISSIMA composta da Tre Persone, da Dio Padre, da
Dio Figlio, da Dio Spirito Santo.
La Famiglia Trinitaria di
Dio decise di comunicare la sua felicità a delle creature e creò L’UOMO FAMIGLIA
a sua immagine e somiglianza. DIO PADRE E’ INSIEME SPOSO E SPOSA, PADRE E MADRE.
Creando la FAMIGLIA UMANA, Dio Padre comunicò all’uomo la sua immagine DI SPOSO
E DI PADRE; comunicò alla donna la sua immagine DI SPOSA E DI
MADRE.
Il figlio della famiglia
umana è l’mmagine DEL FIGLIO UNIGENITO DI DIO PADRE.
Lo Spirito Santo è l’amore
con cui il Padre Celeste ama il suo Figlio Unigenito; ed è anche l’amore con cui
il Figlio Unigenito di Dio ama il Padre Celeste.
I membri della famiglia
umana, essendo l’immagine dello Spirito Santo, dovevano amarsi tra di loro: lo
sposo doveva amare la sposa, la sposa doveva amare lo sposo, i genitori dovevano
amare i figli, i figli dovevano amare i genitori e dovevano amarsi tra di loro.
In questo loro reciproco amore, i membri della famiglia umana sarebbero stati
felici. Ma purtroppo intervenne il peccato: gli sposi non si sono amati tra di loro; i genitori non hanno amato
i loro figli; i figli non hanno amato i loro genitori e non si sono amati tra di
loro per cui i membri della famiglia umana anziché farsi del bene reciprocamente
hanno incominciato a farsi del male. IN CONSEGUENZA SI SONO RESI INFELICI. Dio,
però, ha continuato ad amare la famiglia umana PECCATRICE e, nella sua
misericordia, ha inviato nel mondo il Suo Figlio Unigenito Gesù per
redimerla E PER RESTITUIRLE LA
FELICITA’ PERDUTA CON IL PECCATO.
DIO PADRE alla famiglia
umana peccatrice ha dato UNA FAMIGLIA UMANA MODELLO, LA FAMIGLIA DI NAZARET, LA
FAMIGLIA DEI CUORI SACRATISSIMI DI GESU’, DI MARIA E DI
GIUSEPPE.
Queste TRE SANTE PERSONE
sono il modello delle famiglie cristiane REDENTE; e sono modello DI AMORE. Esse
hanno amato il Padre Celeste e noi AL MASSIMO GRADO.
GESU’ ha amato il Padre
Celeste e ha compiuto la sua volontà facendosi ubbidiente fino alla morte e alla
morte di croce; GESU’ ha amato noi e ha sacrificato Se Stesso perché noi
morissimo al nostro peccato, riacquistassimo la vita di figli di Dio e la
felicità perduta con il peccato.
MARIA SANTISSIMA, LA MAMMA
DI TUTTI, ha amato il Padre Celeste e ha vissuto la sua vita terrena rimanendo
sempre fedele al suo “SI’” pronunziato a Dio Padre nel momento in cui accettò di
essere Madre di Gesù, nostro Salvatore; MARIA SANTISSIMA ha amato noi e con il
suo sacrificio unito al sacrificio di Gesù, ci ha generati suoi figli e figli
del Padre Celeste. E ci ha restituito la felicità perduta con il
peccato.
ANCHE SAN GIUSEPPE ha amato
Dio Padre ubbidendo sempre a Lui che gli manifestava la sua volontà per mezzo di
un angelo. ANCHE SAN GIUSEPPE ha amato noi: Egli si è unito alla sofferenza di
Gesù e di Maria perché noi, famiglia umana peccatrice, ricominciassimo a vivere
di amore e riacquistassimo la felicità perduta con il
peccato.
I membri della famiglia
cristiana debbono imitare la Famiglia di Nazaret: gli sposi e i genitori debbono
imitare Maria Santissima e San Giuseppe; i figli debbono imitare Gesù. La Sacra
Scrittura ci assicura che ciò si verificherà in modo meraviglioso. Pertanto
comcludiamo dicendo:
L’UMANITA’ VA INCONTRO ALL’ETA’ AUREA
DEL CRISTIANESIMO, ETA’ AUREA CHE SARA’
FONDATA SULLA SANTITA’ DELLA FAMIGLIA,
CREATA AD IMMAGINE E SOMIGLIANZA DELLA
FAMIGLIA TRINITARIA DI DIO PADRE, DI DIO
FIGLIO,
DI DIO SPIRITO SANTO; E REDENTA CON LA MORTE E
CON LA RISURREZIONE DI GESU’, SPOSO DELLA
CHIESA.
1 GENNAIO
2008
FESTA DI MARIA
SANTISSIMA
MADRE DI DIO E MADRE DELLA
CHIESA
Domenica scorsa, festa della
Santa Famiglia di Nazaret, abbiamo riflettuto sulla famiglia umana, creata ad
immagine e somiglianza della Famiglia Trinitaria di Dio: gli sposi e i genitori
sono l’immagine del Padre Celeste; il figlio è l’immagine del Figlio Unigenito del Padre Celeste;
l’amore reciproco tra gli sposi, i genitori e i figli è l’immagine dello Spirito
Santo. Una famiglia i cui membri si vogliono bene, è una famiglia unita e
felice; una famiglia i cui membri non si vogliono bene, è una famiglia disunita
e infelice.
Dobbiamo sottolineare che
l’avvenire dell’umanità dipende dalla famiglia: se le famiglie, oggi in gran
parte malate, guariranno; cioè se vinceranno il loro egoismo e faranno rivivere
l’amore, avremo un mondo unito, un mondo giusto, un mondo in pace. Noi cristiani
dobbiamo coltivare la fiducia che ciò avverrà: i cristiani, infatti,
dobbiamo essere solo persone DI
SPERANZA. Evidentemente perchè arrivi un mondo migliore noi tutti dobbiamo
impegnarci in prima persona: è noi per primi che dobbiamo vivere di amore
facendo agli altri solo del bene e mai del male; è noi per primi che dobbiamo
essere costruttori di pace nelle nostre famiglie e nell’ambiente in cui viviamo.
Per fare ciò dobbiamo essere benevoli nei nostri giudizi: San Paolo ci dice che
dobbiamo stimare gli altri superiori a noi. Quindi dobbiamo evitare di
giudicare, di condannare gli altri poiché Colui che giudica E’ SOLO IL SIGNORE.
E questo perché solo il Signore può giudicare GIUSTAMENTE: infatti, SOLO LUI
SCRUTA I CUORI, mentre noi vediamo SOLO LE APPARENZE,
La festa di oggi ci invita a
completare la riflessione che abbiamo iniziato domenica scorsa SULLA FAMIGLIA come piccolo nucleo
composto dagli sposi, dai genitori e dai figli.
Oggi dobbiamo riflettere
SULLA CHIESA, CORPO MISTICO DI GESU’, CHE E’ ANCH’ESSA UNA
FAMIGLIA.
PADRE DELLA CHIESA è il
Padre Celeste;
MADRE DELLA CHIESA è Maria
Santissima;
GESU’ è il Figlio
Primogenito del Padre Celeste e di Maria Santissima, ed è anche il nostro
fratello maggiore;
I BATTEZZATI siamo figli di Dio Padre e di Maria
Santissima, siamo i fratelli minori di Gesù; siamo fratelli fra di
noi.
LO SPIRITO SANTO è Colui che
santifica i Membri umani della
CHIESA FAMIGLIA; ossia Colui
che NEI BATTEZZATI coltiva e perfeziona la vita divina che è vita d’amore la
quale si esprime NEL DONO di chi ama, NEL RICAMBIO DEL DONO di chi è amato; NELL’UNIONE E NELLA
CONSEGUENTE FELICITA’ di coloro che si amano e si scambiano il
dono.
Il nostro pensiero vada
soprattutto A MARIA SANTISSIMA, LA
NOSTRA MAMMA: amiamola imitando le sue virtù; coltiviamo immensa fiducia in Lei
PERCHE’ E’ LA NOSTRA MAMMA BUONA E POTENTE: IN QUANTO MAMMA BUONA CI VUOLE
AIUTARE; IN QUANTO MAMMA POTENTE CI PUO’ AIUTARE E CI
AIUTA”.
Da “MARIA” mensile dei Padri
Maristi Italiani, Congregazione
Religiosa alla quale io
appartenevo prima di iniziare L’OPERA CENACOLO
FAMILIARE.
Parte dell’interessante
intervista di P. Gianni Colosio a Luigi Pasini, sposo di Anna Maria e padre di
tre figli: Giuseppe, Elena ed Enrico:
Che tipo di
educazione hai dato ai tuoi figli?
Li ho educati alla corresponsabilità. Dicevo loro: io e mamma vi vogliamo bene; papà è un onesto e modesto impiegato, dispone di tanto e non di più. Accontentatevi di quello che possiamo darvi e non di più.
Ha
funzionato?
In linea di massima, sì.
Avete avuto un’esperienza familiare drammatica: in seguito ad un terribile incidente automibilistico Enrico è stato a lungo tra la vita e la morte; poi lunghissimi tempi di riabilitazione con recupero parziale delle sue abilità. Come avete vissuto quell’episodio?
Ci ha sostenuto la fede e la forza d’animo di Enrico. Devo dire che è stata la stagione in cui, come famiglia, ci siamo sentiti più uniti. Non dimenticherò mai l’affetto e la dedizione dimostrati dai fratelli verso Enrico. Credo che il miracolo, perché di miracolo si tratta, sia avvenuto grazie alla TERAPIA DELL’AMORE.
Avete sofferto anche per il matrimonio di Giuseppe con una divorziata, vero?
COME CRISTIANI CONVINTI, IO E MIA MOGLIE ABBIAMO SOFFERTO PER IL MATRIMONIO CIVILE DEL FIGLIO. POI CI HA CONSOLATO VEDERE CHE FORMANO UNA COPPIA STUPENDA. D’ALTRA PARTE, NON E’ L’AMORE, E SOLO L’AMORE, CHE COSTITUISCE UNA COPPIA AUTENTICA?
COME CRISTIANI VORREMMO CHE LA CHIESA FOSSE PIU’ COMPRENSIVA VERSO CERTE SITUAZIONI MATRIMONIALI E AMMETTESSE AI SACRAMENTI COLORO CHE, PUR ESSENDO
I R R E G O L A R I, VIVONO UNA SERENA E SERIA VITA CONIUGALE. MI HA SEMPRE STUPITO LA RIGIDITA’ DELLA CHIESA CATTOLICA E L’APERTURA DELLE CHIESE
PROTESTANTI: NON SI RIFANNO TUTTE ALLO STESSO VANGELO?
Sono qurant’anni che siete sposati, Mai nessuna crisi?
Mai! Alti e bassi
molti, superati con la comprensione reciproca, il dialogo e la forza di un amore
inossidabile.
Le qualità di tua moglie?
L’ATTACCAMENTO ALLA FAMIGLIA. E’ LEI I L
C O L L A N T E . HA PIU’ CARATTERE DI ME. HA SEMPRE SAPUTO CONCILIARE L’AFFETTO CON UNA GIUSTA SEVERITA’.
CONCLUDO TRASCRIVENDO L’E-MAIL DI ELEONORA ROSSOTTO CHE BEN CONOSCETE E LA MIA RISPOSTA AD ELEONORA.
Gentile Don
Paparo,
sono Eleonora
Rossotto. Ho appena letto in internet il testo da lei scritto e ho subito voluto
congratularmi per il coraggio che ha dimostrato nel presentare le sue idee, che
in parte condivido, ma più che
altro mi ha incuriosito la scelta di rendere noto il suo pensiero riguardo temi
scottanti, che la Chiesa non affronta mai volentieri.
Come mai dopo
tanti anni di sacerdozio? Ha sempre avuto queste idee oppure sono maturate nel
tempo? Vorrei che sapesse che sono rimasta molto colpita ed affascinata del suo
vivo e reale interesse per i cambiamenti che la nostra società sta
attraversando, che si è tramutato non in una critica fine a se stessa, ma in
proposte ragionevoli.
Sono anche curiosa
di sapere come ha reagito la comunità! Perché non sempre le risposte che esige
il nostro tempo sono le stesse che
forniscono le persone: in una realtà sempre più globale la Chiesa non
deve rimanere esclusa, ma deve integrarsi.
Aspettando una sua
risposta, le auguro buone feste.
Cordiali saluti
Eleonora Rossotto
Carissima
Eleonora,
ti ringrazio innanzi tutto per le gentili parole usate nei miei
confronti. Rispondendo poi alle tue domande, ti dico che L’OPERA CENACOLO
FAMILIARE è nata in embrione nel maggio del 1946: si è evidentemente sviluppata
e perfezionata gradualmente nel tempo; ed ora presenta il suo volto nel
Documento che sto divulgando.
Nella loro essenza
le mie posizioni dottrinali, etiche e pastotali le ho sempre avute nella mia
mente e nel mio cuore; le ho anche divulgate ricevendo critiche e
lodi.
SONO PIENAMENTE CONSAPEVOLE CHE VADO INCONTRO A MOLTE SOFFERENZE PER REALIZZARE LA MISSIONE ECCLESIALE CHE IL SIGNORE E LA MADONNA MI HANNO BENEVOLMENTE AFFIDATO. MA LA SOFFERENZA E’ NELL’ORDINE DELLA REDENZIONE: GESU’ PER SALVARCI E’ STATO CROCIFISSO. PERO’ I VINCITORI NON SONO STATI I SUOI NEMICI, I SUOI CROCIFISSORI, BENSI’ LUI, GESU’: GESU’, INFATTI, E’ I L C R O C I F I S S O - R I S O R T O .
Buon anno 2008
Sac. Salvatore Paparo “.
CARISSIMI CINTANESI, VI ABBRACCIO UNO PER UNO
CON VIVO AFFETTO.
Sac. Salvatore Paparo
1 GENNAIO 2008
FESTA DI MARIA SANTISSIMA
MADRE
DI DIO E DELLA CHIESA
EPIFANIA
2008
PREDICA
“ Epifania
significa manifestazione del Signore, e più precisamente manifestazione del
Signore che salva gli uomini. La festa odierna conclude il periodo natalizio e
lo conclude accentuando la volontà di Gesù di salvare non solo il popolo ebreo
ma anche il popolo pagano.
Questa sua
volontà salvifica universale, Gesù la manifestò nella Notte Santa della Sua
Nascita a Betlem chiamando alla sua culla i rappresentanti dei due popoli: per
mezzo di un angelo chiamò alla sua culla il popolo ebreo rappresentato dai
pastori; per mezzo di una stella miracolosa chiamò alla sua culla il popolo
pagano rappresentato dai Magi. Prima però di parlare dei Magi, facciamo una
riflessione sulla nostra chiamata alla salvezza. Gesù ci ha chiamati alla sua
culla non per mezzo di un angelo, non per mezzo di una stella miracolosa, ma
facendoci nascere in una famiglia cristiana, dandoci un’educazione cristiana.
Gesù poi attraverso gli avvenimenti della nostra vita, lieti e tristi;
attraverso le sue luci interiori ci
ha sempre manifestato la sua volontà affinchè la seguissimo e realizzassimo la
missione particolare che ognuno di noi ha ricevuto da Dio. La festa
dell’Epifania c’invita ad esaminarci sulla nostra fedeltà alla volontà di Dio
per intraprendere un nuovo cammino di santità. In ciò i Magi ci sono di grande
esempio. Innanzi tutto ci insegnano LA PRONTEZZA nel rispondere “ SI’ “ alla volontà di Dio: i Magi, vista la
stella miracolosa preannunziata dai profeti, capirono subito che il Messia
Salvatore promesso era nato e che li invitava alla sua culla per salvarli. Essi
non esitarono un solo istante, immediatamente organizzarono una carovana di
cammelli e si misero in viaggio verso la Palestina. In secondo luogo i Magi ci
insegnano LA GENEROSITA’: si pensa che i Magi fossero degli scienziati persiani:
pertanto dovettero affrontare le difficoltà del deserto per circa tre mesi.
Infine i Magi CI SONO MODELLI DI
FIDUCIA NEL SIGNORE E MODELLI DI PERSEVERANZA: Essi erano sicuri che il Signore
li guidava mentre la stella miracolosa brillava sulla loro testa e li precedeva
nel cammino; MA LA LORO SICUREZZA NON VENNE MENO AL MOMENTO DELLA PROVA: al loro
ingresso in Gerusalemme la stella guida scomparve, essi domandavano a tutti:
“DOVE E’ NATO IL RE DEI GIUDEI? “ E sentendosi rispondere sempre “ NON LO
SAPPIAMO “, non si scoraggiarono ma
intensificarono la loro ricerca: LA LORO FIDUCIA NEL SIGNORE E LA LORO
PERSEVARANZA li portò fino al palazzo del re Erode, dove finalmente RICEVETTERO
LA RISPOSTA CHE ATTENDEVANO. Gliela diedero i Sommi Sacerdoti e gli Scribi
conoscitori della Sacra Scrittura: IL PROFETA MICHEA AVEVA PREDETTO CHE IL
MESSIA SAREBBE NATO A BETLEM DELLA GIUDEA.
Nei momenti
difficili della nostra vita dobbiamo imitare i Magi. Ci può essere di aiuto
anche l’esempio di padre Ives Congar: Congar era un teologo di avanguardia:
insegnava dottrine cattoliche ma purtroppo fu ritenuto un eretico e lo
castigarono: per castigo gli tolsero l’insegnamento teologico; per castigo lo
relegarono a vivere in un oscuro monastero. Finalmente , però, per lui giunse il
momento della fine della prova: IL GRANDE PAPA GIOVANNI XXIII, PAPA INVIATO DA
DIO,
LO INVITO’ AL CONCILIO ECUMENICO VATICANO II COME ESPERTO DI TEOLOGIA E
GRAN PARTE DELLA SUA DOTTRINA PRIMA RITENUTA ERETICA FU INSERITA NEI DOCUMENTI
CONCILIARI.
Ad alcuni
amicici che desideravano conoscere come aveva trascorso il tempo della sua
prova, Padre Congar rispose:
“ NEL MOMENTO
DELLE TENEBRE NON HO RIGETTATO NULLA DI QUANTO AVEVO VISTO NEL MOMENTO DELLA
LUCE “.
NEI MOMENTI
DIFFICILI DELLA NOSTRA VITA IMITIAMO PERTANTO I MAGI, IMITIAMO PADRE
CONGAR. NON RESTEREMO DELUSI
COME NON RIMASERO DELUSI I MAGI,
COME NON RIMASE DELUSO PADRE
CONGAR”.
Sac. Salvatore Paparo