S U I     P A C S

 

Ai nostri giorni è vivace e serrata la discussione sui PACS. Desidero intervenire anch’io con un umile e fiducioso contributo  sperando di apportare qualche piccola luce di soluzione allo spinoso problema di capitale importanza.

  E’ da Dio che dobbiamo partire, da Dio che è AMORE e che in quanto Amore non è UN SOLITARIO MA UNA FAMIGLIA TRINITARIA FELICISSIMA COMPOSTA dal Padre che genera il Figlio Unigenito, dal Figlio che è generato dal Padre e dallo Spirito Santo che è l’AMORE PERSONIFICATO che unisce il Padre al Figlio e il Figlio al Padre.

  Dio felicissimo desidera comunicare la sua felicità all’uomo e crea l’uomo FAMIGLIA a sua immagine e somiglianza:

-         L’UOMO E LA DONNA CHE SI SPOSANO sono l’immagine del Padre Celeste sia come sposo - sposa sia come padre -  madre. Il Padre Celeste è insieme Sposo e Sposa, Padre e Madre e si è sdoppiato nell’uomo e nella donna nella loro qualità di sposo-sposa, di padre-madre.

-         IL FIGLIO DELLA FAMIGLIA UMANA è L’IMMAGINE DEL Figlio Unigenito di Dio Padre. Da notare che il Padre Celeste genera da SOLO il suo Figlio Unigenito perché è PERFETTO; mentre il padre e la madre della famiglia umana generano INSIEME il loro figliolo perché sono imperfetti e complementari.

-         L’AMORE, infine, che nella famiglia umana beatifica e unisce gli sposi tra di loro, i genitori al figlio e il figlio ai genitori è l’mmagine dello Spirito Santo Amore personificato che unisce il Padre Celeste al Figlio Unigenito e il Figlio Unigenito al Padre Celeste

 

DAL SUDDETTO DEDUCIAMO:

 

-         La famiglia umana creata dalla Famiglia Trinitaria di Dio è

costituita dal padre, dalla madre e dal figlio.

-         Il matrimonio umano voluto da Dio è formato da un uomo e da una donna.

In conseguenza tutte le altre unioni DI FATTO  che costatiamo  nella nostra Società contemporanea sono in contrasto con la volontà di Dio. Quindi non sono ammissibili la convivenza di un uomo e di una donna NON SPOSATI e le unioni omosessuali.

  Chiarito che il matrimonio umano, secondo la volontà di Dio, può avvenire SOLO tra un uomo ed una donna, affrontiamo due casi particolarmente gravi.

 

1.     DIVORZIATI RISPOSATI

 

L’indissolubilità del matrimonio è fondata sull’amore reciproco dei coniugi come sull’amore reciproco è fondata l’indissolubilità delle Tre Persone Divine e l’indissolubilità del matrimonio tra Gesù lo Sposo e la Chiesa Sposa di Gesù.

  Se PER IMPOSSIBILE le Tre Persone Divine cessassero di amarsi, si spezzerebbe la loro unità e si dissolverebbe lo stesso Dio; se PER IMPOSSIBILE Gesù non amasse più la Chiesa e la Chiesa non amasse più Gesù, Gesù e la Chiesa romperebbero la loro unità sponsale.

  Ciò che non è possibile nella Trinità Divina e in Gesù e nella Chiesa, si può, invece, verificare , e spesso si verifica, tra i coniugi cristiani e non cristiani. Come l’esperienza ci attesta, avviene che dei coniugi dissolvano

IRRIMEDIABILMENTE il loro matrimonio per colpa di uno solo o di entrambi.

  La dissoluzione del matrimonio in modo IRRIMEDIABILE come irrimediabile è l’uccisione di un uomo, ASSUME UNA GRAVISSIMA COLPEVOLEZZA, MA LA CHIESA, NEI CONFRONTI DEI CONIUGI COLPEVOLI DIVORZIATI E RISPOSATI CON UNA TERZA PERSONA, OGGI DEVE USARE MAGGIORE MISERICORDIA CHE NON IN PASSATO: come perdona l’omicida veramente pentito, pur essendo nell’impossibilità di ridare la vita al fratello ucciso, COSI’ DEVE PERDONARE E RIAMMETTERE AI SACRAMENTI i coniugi divorziati se veramente pentiti, anche se si trovano nell’impossibilità di ricostruire la loro unità e si sono risposati con un altro uomo o con un’altra donna: UNO STUDIO ACCURATO DI GIOVANNI CERETI PROVA CHE NEI PRIMI SECOLI LA CHIESA AI CRISTIANI DIVORZIATI E RISPOSATI, CONCEDEVA DI CONTINUARE A CONVIVERE CON IL NUOVO CONIUGE, SE ERANO VERAMENTE PENTITI E SI SOTTOMETTEVANO AD UNA ADEGUATA PENITENZA.

 

2.     UNIONI OMOSESSUALI

 

        Come abbiamo detto sopra le unioni omosessuali non si possono

        considerare matrimoni  e contrastano con la volontà di Dio: Dio ha creato

        il matrimonio fondato  SULL’AMORE RECIPROCO TOTALE, ESCLU-

        SIVO E DEFINITIVO DI UN UOMO E DI UNA DONNA e il peccato ha

        inventato l’unione tra due uomini e due donne.

          OGGETTIVAMENTE quindi le unioni omosessuali sono da condannarsi.

        Interviene però il fattore SOGGETTIVO: gli omosessuali dicono di sentirsi

         IRRESISTIBILMENTE portati ad esercitare il sesso tra due uomini e tra

         due donne. SE VERAMENTE , in conseguenza del peccato personale e

         sociale passato e presente, gli omosessuali esercitano il sesso perché

         IRRESISTIBILMENTE sospinti ad esso, NON PECCANO: infatti, NON

         AGISCONO LIBERAMENTE E NESSUNO PUO’ ESSERE

         COSTRETTO AL PECCATO.   Evidentemente però gli omosessuali non

         possono esercitare il sesso con sfrenatezza, ma si debbono impegnare  a

         conservare la castità, nei limiti del possibile.

 

        E qui dobbiamo inserire una riflessione che se accettata in tutte le

        sue logiche conseguenze porterà la Chiesa a un nuovo atteggiamento

        pastorale di portata epocale : la Chiesa cioè DEVE RISPETTARE IL

        PRIMATO DELLA COSCIENZA INDIVIDUALE  e pur riprovando il

        male come tale deve astenersi dal condannare e castigare le singole

        persone che lo commettono: è solo Dio che giudica; è solo Dio che assolve

        o condanna: “NON GIUDICATE E DIO NON VI GIUDICHERA’; NON

         CONDANNATE E DIO NON VI CONDANNERA’ “ (Lc.6,37).

        Quanto detto, fra l’altro comporta che quando uno, quindi anche

         l’omosessuale, commette OGGETTIVAMENTE un peccato ma

         SOGGETTIVAMENTE è convinto di agire secondo Dio, può accostarsi al

          Sacramento dell’Eucarestia.

              Questa apertura pastorale della Chiesa non impedisce ma favorisce la

          testimonianza e il trionfo della verità: la verità, infatti, si afferma da sé,

           malgrado la presenza dell’errore, se gli individui agiscono CON RETTI=

           TUDINE. Dobbiamo avere fiducia nell’azione dello Spirito Santo che

            “CONDUCE LA CHIESA A TUTTA LA VERITA’ “ (Gv.16,13)

                       

                                             PRECISAZIONE

Se non sono stato sufficientemente chiaro prima,desidero precisare il mio pensiero su un punto particolare molto importante: la Chiesa condanna giustamente l'omosessualità che è contro natura e quindi contro la volontà di Dio. Ma SOGGETTIVAMENTE gli omosessuali possono essere irresponsabili del loro atto omosessuale se sono IRRESISTIBILMENTE portati ad esso perchè in questo caso essi non agiscono liberamente ed il peccato sussiste quando si agisce con libertà.

Da sottolineare che SOLO gli omosessuali sono chiamati a giudicare sulla responsabiltà o non responsabilità del loro atto. Essi senza dubbio rischiano di sbagliare la valutazione: infatti colui che può giudicare CERTAMENTE IN MODO RETTO è solo Dio.

Quindi, in ultima analisi, gli omosessuali debbono rimettere a Dio ogni giudizio sul loro comportamento OGGETTIVAMENTE disordinato.

Sac. Salvatore Paparo

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