GIUDIZIARIA
16-2-2002
Ben novantuno sono le ipotesi di concorso in abuso d'ufficio
Un terremoto di accuse si abbatte su Casamicciola
Sei sono gli indagati raggiunti dall'avviso di conclusione delle indagini
preliminari del pubblico ministero Maria Antonietta Troncone. Sono 86 le
accuse rivolte all'ex sindaco Arnaldo Ferrandino, 36 al predecessore Luigi
Mennella. Pesante anche la posizione per il responsabile dell'U.T.C. Antonio
Piro con 51 capi di accusa, 14 per il funzionario Carlo Romano. Coinvolti
nell'inchiesta anche l'ex commissaria prefettizia Maria Elena Stasi e l'ex
dirigente del settore edilizio Ferdinando Formisano con 3 abusi d'ufficio
Napoli - E' una inchiesta fotocopia, quella che sta per concludersi per
la gestione dell'ufficio edilizio del comune di Casamicciola. Identica a
quella già nella fase dell'udienza preliminare svolta nei confronti
degli amministratori presenti e passati del comune di Lacco Ameno. Per quest'ultima
vicenda le ipotesi sono di una ventina di contestazioni in più rispetto
alle novantadue che vengono addebitate, a vario titolo, agli ex sindaci
di Casamicciola Luigi Mennella e Arnaldo Ferrandino, ai responsabili dell'Ufficio
tecnico Antonio Piro e Carlo Romano e all'ex commissario prefettizio Maria
Elena Stasi e al responsabile tecnico dell'epoca (oggi al comune d'Ischia)
Ferdinando Formisano. Un lungo elenco di reati più volte evidenziati
per ogni mancato provvedimento di acquisizione e demolizione degli immobili
realizzati abusivamente, che costano ben novantuno concorsi in abuso d'uffici
e per tutti e sei anche di distruzione e alterazione delle bellezze naturali.
Il pubblico ministero Maria Antonietta Troncone ha suddiviso in modo preciso
le responsabilità di ognuno degli indagati nell'avviso della conclusione
delle indagini preliminari notificato agli interessati. Sono ben trentasei
le ipotesi di abuso che vengono addebitate a Luigi Mennella. Il numero aumenta
a dismisura per l'ex sindaco Arnaldo Ferrandino, toccando quota ottantasei.
Al secondo posto si pone il responsabile dell'ufficio tecnico Antonio Piro
con cinquantuno capi di imputazione per abuso. Più modeste le accuse
che vengono rivolte ad altro capo dell'ufficio tecnico, Carlo Romano, con
quattordici concorsi in abuso d'ufficio. A pari merito sono ritenuti responsabili
del medesimo reato l'ex commissario prefettizio Maria Elena Stasi e Ferdinando
Formisano, con tre. A chiusura di questo "libro di accuse" c'è
la violazione dell'art. 734 codice penale, di concorso di alterazione e
distruzione delle bellezze naturali. Il pubblico ministero ha dato tempo
ai sei indagati di presentare entro venti giorni dalla notifica memoria,
deposito di atti e la possibilità di sottoporsi ad interrogatorio
per chiarire le singole posizioni, nel tentativo estremo di strappare un'archiviazione
che sembra, a questo punto, assai difficile che possa essere concessa. Troppe
sono, infatti, le ipotesi prese in considerazione dal pubblico ministero
Troncone, la quale si è avvalsa nel procedimento n. 44136/2001 di
un lavoro minuzioso della polizia giudiziaria e con una consulenza tecnica
di un perito da lei stessa nominato. Quest'ultimo avrebbe sottolineato nelle
conclusioni che c'è stato da parte dei ritenuti responsabili un comportamento
quanto meno omissivo e tendente a ritardare gli adempimenti previsti dalla
legge 47/85 e della legge 142/90 che demanda precise responsabilità
ai funzionari che hanno il potere, oggi, di emettere provvedimenti repressivi
con l'ordine di demolizione, o quanto meno di acquisizione dei beni realizzati
senza le obbligatorie concessioni edilizie. Stiamo, però, in un campo
molto minato e irto di interpretazioni che non danno con chiarezza quali
sono i limiti e quali le responsabilità degli uffici comunali. Basti
verificare quanto è accaduto nelle ultime settimane sulla Rive droite
del porto di Ischia, quando si era deciso di adottare le azioni più
drastiche con la demolizione dei fabbricati poggiati sull'area demaniale,
e quindi di proprietà dell'ente comunale. Dinanzi a delle sospensive
già rigettate per il passato dal Tribunale amministrativo regionale
della Campania nei confronti di molti dei gestori o proprietari dei ristoranti,
si è ricorsi nuovamente ai medesimi giudici, che hanno di fatto bloccato
le ruspe in attesa di una valutazione più "profonda" in
camera di consiglio e a pochi giorni dalla Santa Pasqua. Certo che pur in
presenza di specifiche direttive della legge 142/90 che demanda al funzionario
le responsabilità in ordine ai provvedimenti da emettere in materia
edilizia, il pubblico ministero Troncone ha voluto comunque coinvolgere
nelle responsabilità penali i due ex sindaci e la ex commissaria
prefettizia. Evidenziando che non ci sarebbe stato da parte loro quel controllo
necessario e l'intervento "obbligatorio" per verificare il comportamento
dei dirigenti dell'ufficio tecnico. Come se avessero potuto "costringere"
in ogni modo al rispetto delle ordinanze emesse qualche tempo prima. Siamo
senza dubbio dinanzi alla messa in stato di accusa di buona parte di cittadini
che hanno svolto qualche attività o intervento edilizio partendo
dal 1997 al maggio del 2001. Nessun atto è stato tralasciato, tutte
le ordinanze sono passate sotto la lente di ingrandimento della polizia
giudiziaria prima, del consulente poi ed infine del sostituto procuratore
della Repubblica. L'unico che ha il potere di accertare se il comportamento
tenuto dai singoli indagati fosse tale da iscriverlo prima a modello 21
del registro dove vengono immessi i nomi di coloro che sono sottoposti ad
accertamento penale. Una verifica a largo raggio, dove si evidenzia sistematicamente
in questa vicenda molto simile ad altre, un concorso stretto nella consumazione
dei reati. C'è un binomio che cammina quasi sempre ed è quello
del responsabile dell'ufficio tecnico Antonio Piro con quello dell'allora
sindaco Arnaldo Ferrandino. C'è poi un particolare che lascia in
qualche modo stupefatti, nel vedere insieme nel medesimo episodio rispondere
dell'accusa i due ex primi cittadini Mennella e Ferrandino. Ma è
una storia che si ripete finanche con la chiamata in causa di un trittico
di imputati, ossia Mennella, Piro e Ferrandino. Questa ipotesi viene più
volte evidenziata per altrettante storie di "congelamento" delle
ordinanze di demolizione. Bisogna anche dire che proprio non più
tardi di un anno fa, la XI sezione penale del tribunale di Napoli ha assolto
il Mennella ed altri coimputati di concorso in abuso d'ufficio per la mancata
notifica di una decina di ordinanze di demolizione ad altrettanti cittadini,
specificando che questi erano in qualche modo legati da una "parentela
politica" con l'allora primo cittadino. Questa ipotesi ovviamente non
ha retto alla fase dibattimentale. C'è poi il duo Stasi-Formisano
che si ritrova sottoposto all'accertamento della verità della procura
della Repubblica per tre episodi di abuso d'ufficio. Tutti risalenti al
periodo della gestione commissariale del comune di Casamicciola. Solo in
un caso c'è il coinvolgimento del Mennella per una questione risalente
al 1996 e la cui ordinanza poi è stata successivamente notificata
all'aprile del 2000. Questo caso appare, ad una prima verifica, collegato
all'assoluzione emessa dalla XI sezione penale. Un adempimento obbligatorio
del pubblico ministero, previsto dalla legge "Carotti" ed equivale
già ad una richiesta di rinvio a giudizio al giudice per le indagini
preliminari.
I NOVANTUNO CITTADINI CHE AVREBBERO OTTENUTO UN VANTAGGIO PATRIMONIALE
DAI SEI INDAGATI
I BENEFICIARI DELLE ORDINANZE DI DEMOLIZIONE
Napoli - Nella maxi inchiesta sulla gestione delle ordinanze di demolizione
per lavori realizzati senza concessione edilizia o autorizzazione nel comune
di Casamicciola, il pubblico ministero Maria Antonietta Troncone ha individuato
i beneficiari delle presunte omissioni che vengono contestate ai sei indagati,
tra i quali spicca tra i maggiori esponenti, l'ex sindaco Arnaldo Ferrandino.
I beneficiari, come è accaduto invece per altri procedimenti penali
instaurati dalla procura della Repubblica, non sono indagati e quindi non
rischiano al momento di vedersi recapitare la richiesta di rinvio a giudizio.
Aiello Cecilia
Arcamone Francesco
Arcamone Raffaele
Barbieri Francesca
Barbieri Immacolata
Barbieri Maresca Giovanna
Bifulco Francesco
Boccalone Ermenegildo
Boccalone Fortuna
Buonanno Rosaria
Buono Catello
Buono Libera
Capezza Stanislao
Carcaterra Giovanni
Castagna Giovanni
Catuogno Anna
Catuogno Francesca
Cavallari Giuseppina
Cavallo Antonietta
Cenatiempo Rosa
Conte Carmela
Conte Luigi
Cuomo Giuseppe
Daniele Lucrezia
Daniele Teresa
Del Duca Antonio
De Luise Mario
De Nicola Buonaventura
Del Sole Maria Candida
Delle Donne Rosa
Di Costanzo Antonietta
Di Costanzo Filomena
Di Costanzo Maria
Di Costanzo Michele
Di Iorio Antonio
Di Iorio Candida
Di Spigno Salvatore
D'Orta Stanislao
Espugnatore Anna
Ferrandino Adele
Ferrandino Annunziata
Ferrara Concetta
Fiore Ersilia
Migliaccio Fiola Manieri Vincenzo
Gallucci Gennaro
Grifo Domenica
Guarino Anna
Iacono Maria
Iacono Salvatore
Imparato Carmine
Iodice Gennaro
La Monica Michele
Maio Lucia
Mancini Gaetano
Mancusi Gemma
Marano Carmela
Massa Maria Grazia
Mattera Anna
Mattera Caterina
Mattera Immacolata
Mattera Maria Grazia
Mennella Filomena
Mennella Pietro
Migliaccio Paolo
Moio Palmina
Monti Angela
Monti Ardito
Monti Francesco
Monti Maria Grazia
Monti Maria
Monti Teresa
Monti Vittoria
Musto Nicola
Palombini Franca
Patalano Caterina
Patalano Loretta
Patalano Luisa
Piro Gabriele
Piro Luigi
Piro Teresa
Pisani Anna
Pisani Vincenza
Punzo Costantino
Riccio Vincenza
Ruggieri Giampaolo
Russo Filippo
Scotto di Perrotolo Antonella
Senese Nunzio
Taborelli Carla
Testone Ciro
Viola Lucia
La Superstrada è troppo pericolosa
Opel Tigra contro Vespa 50... i due centauri finiscono all'ospedale
Annarita Cuomo Ischia - Ancora una volta la superstrada si conferma tragicamente
pericolosa per gli automobilisti isolani e per i centauri in modo particolare.
Sulla stessa Superstrada poi ci sono dei punti in cui per il ripetersi di
una lunga serie di incidenti, si sono meritati la maglia nera dell'infortunistica
stradale. Tra questi punti c'è quello dove la strada secondaria proveniente
da un deposito di materiale edile, va ad intersecarsi con la statale (nei
pressi del ristorante l'Innominato). La visibilità è ridotta
a zero, la velocità spesso è troppo alta... e così
i patatrac sono all'ordine del giorno. Ed è proprio qui che ieri
pomeriggio, intorno alle 17.30, un Vespa 50 Piaggio di colore bordeaux che
percorreva la Superstrada in direzione dello svincolo Porto, con a bordo
due uomini extracomunitari (entrambi per fortuna con il casco ben allacciato
alla testa) è stata sbattuta per aria da un auto, una Opel Tigra
di colore verde, che invece si immetteva in carreggiata appunto dal vicolo
del deposito di materiale edile. Il centauro non riusciva ad evitare il
colpo. A causa dell'impatto i due uomini a bordo del cinquantino veniva
sbalzati dal mezzo e ricadeva rovinosamente sull'asfalto. Entrambi lamentavano
forti dolori alla schiena. Ma uno di essi in particolare diceva di non poter
più muovere alcuna parte del corpo... particolare che preoccupava
i testimoni dell'incidente. Immediatamente veniva allertato il 118, e sul
posto giungevano ben due autoambulanze che caricati i feriti, li trasportavano
a sirene spiegate verso il pronto soccorso dell'ospedale Rizzoli di Lacco
Ameno, dove venivano affidati alle cure dei sanitari di turno. Intanto per
i rilievi del caso, giungevano sul luogo dell'incidente anche due volanti
della Polizia Municipale di Ischia. Due vigili si preoccupavano di dirigere
il traffico, che per lunghi minuti è rimasto completamente paralizzato
ed era ripreso solo grazie alla buona volontà di alcuni ragazzi,
che si erano improvvisati appunto Vigili Urbani, facendo procedere le auto
a senso alternato. Altri due uomini della Polizia Municipale invece prendevano
le generalità dell'uomo al volante della Opel e tentavano di ricostruire
quelle dei due infortunati, attraverso i documenti contenuti nel vano portaoggetti
della Vespa rimasta a terra e che veniva risollevata e adagiata ad un lato
della strada... il mezzo a due ruote dopo l'impatto risultava essere praticamente
inservibile, completamente distrutto soprattutto nella parte anteriore destra...
quella dove è avvenuto il contatto con l'auto. La chiazza d'olio
lasciata dalla Vespa sull'asfalto veniva fatta ricoprire di segatura, dagli
stessi operai del deposito di materiale edile. Purtroppo sulla Superstrada
che era nata come strada a scorrimento veloce, negli anni, sono stati aperti
numerosissimi passi carrabili... questo ha portato alla pericolosità
della strada in questione. Lo ripetiamo ogni qualvolta siamo costretti a
raccontarvi di incidenti che si consumano sulla Circumvallazione esterna
di Ischia... così come ripetiamo che sono necessari dei dissuasori
di velocità. Purtroppo le nostri voci restano inascoltate.
Barano e Serrara Fontana a braccetto...
Divieto di sbarco, due comuni una richiesta
Il divieto dovrebbe scattare il 15 giugno e terminare il 15 settembre...
Via libera per i campani che fittano casa in questi due Comuni.
dalla redazione - Divieto di sbarco, ai sensi dell'art. 8 del Codice della
Strada, formato collina. Le giunte municipali di Barano e Serrara Fontana
hanno deliberato allo stesso modo, formulando al Ministero competente le
proprie proposte per il predisponendo decreto ministeriale che inibirà,
per un determinato periodo, lo sbarco degli autoveicoli nelle isole minori,
nel vano tentativo di ridurre l'impatto veicolare su ambiti territoriali
inidonei a sopportare un simile carico. Barano e Serrara Fontana hanno riproposto
il dispositivo accettato l'anno scorso e che mira a coniugare gli interessi
economici e turistici di zone svantaggiate con quelli del contenimento delle
auto. Le delibere di Barano e Serrara Fontana, venuto a mancare un coordinamento
intercomunale per formulare un solo indirizzo, almeno rispetto ai tempi,
differiscono da quella adottata dalla commissaria Stasi. Per i comuni collinari,
il divieto deve scattare il 15 giugno e terminare il 15 settembre, mentre
i termini fissati da Ischia sono 20 marzo - 30 settembre. A Barano e Serrara
Fontana potranno circolare - e quindi sbarcare sull'isola - le auto (1 per
nucleo familiare) dei turisti campani che fitteranno - munendosi di regolare
contratto registrato - una abitazione per 30 giorni. Come contropartita,
Gaudioso e Cesare Mattera hanno offerto il contenimento delle auto dei residenti,
fissandone una per nucleo familiare e abilitandole alla circolazione a mezzo
di un bollino civico. La soluzione adottata - contestata da molti concittadini
che vorrebbero la moglie ubriaca e la botte piena - mira a richiamare nei
due Comuni collinari e più lontani dai punti rivieraschi dell'isola,
una fascia di turismo familiare proveniente da Napoli. Il target ipotizzato
dai due comuni è puntato su quei turisti della Napoli medio borghese,
impiegatizia o commerciale, con famiglia e figli, che non ha i mezzi per
una vacanza ad Ischia centro. A Barano e Serrara Fontana i fitti estivi
sono più contenuti e l'aria è più salubre per i bambini.
Con la possibilità di circolare con la propria autovettura, diventa
una vacanza appetibile. Lo scorso anno, a Barano si è avuto un vero
boom di affittanze estive, il che lascia ben sperare per la prossima estate.
Botta e risposta sulla politica ad Ischia.
Brandi: "Io inadeguato? La coalizione e i cittadini pensano diversamente"
Attaccato da Luciano Venia, replica: "Sono un uomo fortunato perché
amato da molti"
Ischia - "Si, lo devo riconoscere: sono un uomo fortunato perché
sono amato da molti e mi chiedo spesso il perché". Inizia così
il discorso con Brandi che, dopo l'intervista di Luciano Venia, vuole dire
la sua.
D. Ti aspettavi un intervento del genere da Luciano?
R. No non me lo aspettavo né sul piano politico né su quello
personale. Fino all'uscita dell'articolo Luciano ha sempre esternato sentimenti
di apprezzamento per la mia azione politica come pure sul piano personale.
D. Perché questo attacco?
R. Penso che Luciano sia alla ricerca di spazi che per lui non esistono
più nell'ambito di AN ad Ischia. Farebbe bene lui che dice di essere
uno stratega politico a mettere in atto anche delle tattiche di sopravvivenza.
D. Ma Luciano sostiene che potresti essere un sindaco "inadeguato"
R. La mia storia politica e amministrativa non va nella direzione di quello
che sostiene Luciano. I partiti che compongono una coalizione hanno titolo
per parlare di adeguatezza del candidato, mentre i cittadini elettori si
esprimono sulle capacità amministrative. Quello che emerge dal paese
mi spinge ad andare avanti.
D. Spiegaci perché saresti il candidato ideale a Sindaco di Ischia.
R. Salsa seria o atteggiamenti faceti? Ischia ha bisogno di un uomo di pacificazione
che sappia compensare le molte spaccature che si sono avute tra l'Amministrazione
uscente ed i cittadini. Al Comune devono avere accesso tutti in eguale misura.
Il doroteismo del passato unito al clientelismo sono cose archiviate. Con
un Comune nelle condizioni in cui si trova in questo momento, le doti che
devono emergere sono bagaglio che in me si sono formati in lunghi anni di
amministrazione e di politica. Se poi vogliamo scherzare, con la mia faccia,
non ti sembra che abbia il famoso "fisico del ruolo"?
D. Ti accusano di aver detto che in dieci minuti saresti in grado di fare
un programma per il paese. Ti sembra logico?
R. La frase va interpretata come detta da una persona che conosce a fondo
le problematiche del paese.Per uno che fa politica dal 1970 ed è
stato in amministrazione dal 75 la conoscenza dei problemi è naturale.
Nel programma elettorale saranno evidenziate le esigenze del paese che tutta
la coalizione ha raccolto con una attenta azione di monitoraggio.Un primo
grande esempio di lavoro corale della Casa delle Libertà si è
avuto con la stesura di un documento programmatico sul PUT che sarà
inserito anche nel programma della prossima amministrazione.
D. La tua candidatura è sicura?
R. In Forza Italia la mia candidatura esiste da tempo. Prima o poi la coalizione
dovrà esprimersi. Sarebbe utile che ciò avvenisse prima del
26 maggio giorno delle elezioni.
D. La candidatura di Telese nel centrosinistra ti preoccupa?
R. Per la verità mi eccita
D. Abbiamo detto che la tua candidatura potrebbe preoccupare perché
viene dal passato.
R. Si è vero, ma la intelligenza dell'uomo è di capire i tempi
che mutano ed adeguarvi le azioni amministrative e politiche. In me il riformismo
ha un senso. Senza dimenticare chi siamo e da dove veniamo sono quello che
vuole costruire il futuro perché è là che trascorreremo
il nostro tempo.
Già costruita la parte emersa...
Ai Maronti nasce la scogliera
I lavori, appaltati dal Commissario di governo regionale, dureranno sessanta
giorni
Barano - Il comandante dell'Ufficio Circondariale Marittimo di Ischia, TVcp
Francesco Tomas ha firmato l'ordinanza n. 10/2002 con cui detta disposizioni
per regolare la navigazione e la sosta nell'area della Baia dei Maronti,
che dall'11 febbraio e per due mesi, sarà interessata dai lavori
di costruzione di una scogliera parzialmente soffolta a punta Petrelle.
I lavori, finanziati dalla Protezione Civile e dalla Regione Campania per
5,5 miliardi, sono stati appaltati dal Commissario Straordinario di Governo
per l'emergenza idrogeologica della Regione Campania e prevedono, oltre
alla costruzione della scogliera, la riprofilatura e la messa in sicurezza
del costone dei Maronti e il ripascimento della spiaggia con 800 mila metri
cubi di sabbia "pescata" nella baia. La costruzione della scogliera
sarà eseguita dalla impresa "Ing. E.Mantovani costruzioni e
dragaggi", che userà il rimorchiatore "Vincenzo IV",
il pontone "Lella" ed il motopontone "Sorrento". I lavori
della scogliera sono slittati a causa della impossibilità di trovare
adeguati scogli da gettare in opera a punta Petrelle, in quella zona dove
negli anni '70 vennero portati via i ciclopici massi naturali per costruire
la scogliera di sopraflutto del porto di Sant'Angelo. Interventi umani che
sono stati all'origine del dramma dei Maronti. Ripresi nei giorni scorsi,
sono a buon punto. Fino ad oggi è stata costruita la parte emersa,
per una lunghezza di 15 metri, mentre la restante scogliera sarà
sommersa. Il sindaco di Barano, Gaudioso, è raggiante: "Ho avuto
assicurazioni che sono stati reperiti altri 6 miliardi per finanziare i
restanti lavori per dare finito l'intervento ai Maronti. Il Governatore
Bassolino deve solo firmare il decreto definitivo. Già dalla prossima
stagione, comunque, Barano e l'isola d'Ischia potranno contare su di una
spiaggia grande e bella, grazie ai lavori in corso. Il costone è
stato messo in sicurezza e la spiaggia, che le mareggiate di quest'anno
hanno già parzialmente sistemata, diventerà grandissima grazie
al ripascimento morbido che inizierà appena dopo Pasqua".
Dall'ultima riunione a Napoli sono emerse notizie sconcertanti
Ridotti all'osso i lavori nel porto
Il progetto diviso in quattro tranche: solo la prima verrà realizzata
a breve termine e prevede il posizionamento di blocchi alti appena 1 metro
e un avamporto sul lato Monticchio. Motivo? I fondi disponibili sono scarsi...
G.R. Forio - La vicenda del porto di Forio, dei lavori di riparazione dei
danni arrecati al molo di sopraflutto dalle mareggiate del 1999, si arricchisce
di un nuovo capitolo che non segna certamente un momento positivo e felice.
Come è noto, tra l'amministrazione comunale e i progettisti era emerso
un disaccordo sugli interventi da eseguire. Gli ingegneri della Protezione
civile hanno redatto un progetto che prevede l'abbassamento dell'altezza
dei blocchi del molo da 7 metri e mezzo a 4 metri e mezzo. Questi e altri
aspetti venivano subito contestati dall'amministrazione in quanto non in
grado di garantire adeguata protezione dalle mareggiate di ponente. Nei
mesi scorsi si sono susseguite riunioni e se ne è discusso anche
in una seduta del consiglio comunale. Alla fine si può dire che la
montagna ha partorito il topolino, o che mentre i medici studiano il malato
di sicuro morirà! E' quanto si può dedurre dagli esiti dell'ennesima
riunione, tenutasi giovedì 14 febbraio presso il Commissariato della
Protezione civile di Napoli. A quest'ultimo appuntamento erano presenti
gli ingegneri, Trassari e Tiscione della Protezione civile, il comandante
del Circomare Ischia, il comandante di Locamare Forio Erculanese, l'arch.
Mascilli della Soprintendenza, il sindaco di Forio Franco Monti, l'assessore
al porto avv. Nicola Nicolella, il consigliere Patalano e l'ing. Provenzano
dell'Ufficio tecnico comunale. Ebbene, innanzitutto il progetto è
stato suddiviso in quattro subprogetti. E questo lascia subito intendere
che per il completamento dei lavori si dovrà attendere tanto che
forse solo i nostri figli potranno sperare di ammirare l'opera compiuta.
La prima tranche, da eseguire subito, riguarda l'approvazione del progetto
preliminare sull'adeguamento del porto alle misure di sicurezza. Questo
stralcio prevede che venga ripristinata la testata del molo, danneggiata
dalla mareggiata. Ma attenzione, i tre blocchi divelti verranno sostituiti
con altri alti appena un metro. Quindi si realizzerà un avamporto
solo sul lato Monticchio, per proteggere le barche ormeggiate all'interno.
A quanto si è capito, i fondi attualmente disponibili consentono
solo questi interventi... La seconda tranche (da realizzare quando arriveranno
nuovi fondi) prevede comunque un'altezza dei blocchi di 4 metri e mezzo
contro i 7 e mezzo precedenti. In questo lotto sono comprese anche le scogliere
a protezione del litorale di san Francesco, del tipo sommerso, come già
anticipammo. Insomma, per il momento occorre accontentarsi di un intervento
tampone, anche se non si rinuncia a redigere mega progetti destinati a rimanere
sulla carta. Progetti che costano tantissimo. Possibile che la comunità
foriana sia condannata ad attendere decenni prima di veder sistemato definitivamente
il porto? La definizione di eterno cantiere attribuita all'approdo si è
rivelata sin troppo profetica...
Una volta tanto una buona notizia in campo sanitario
Da quando è organizzata a Ischia, la raccolta del sangue funziona
senza disservizi
Con l'équipe interna del "Rizzoli" sono state superate
le inefficienze del servizio gestito in passato con uomini e mezzi provenienti
ogni mese da Napoli. Una felice intuizione diventata realtà. E per
i volontari non è più tempo di disagi
Isabella Marino Lacco Ameno - La differenza l'hanno notata tutti. Non c'è
paragone tra la situazione di un tempo ancora molto prossimo e quella attuale,
come passare dalla notte al giorno. E' cambiato radicalmente il sistema
di raccolta del sangue sull'isola d'Ischia e, dopo un periodo di assestamento,
dall'ultimo appuntamento mensile al "Rizzoli", domenica scorsa,
si sono manifestati tutti i vantaggi della formula nuova che sfrutta le
risorse locali per massimizzare i risultati della donazione volontaria a
cui è dedito qualche centinaio di ischitani. Il primo impatto positivo
i trentacinque donatori di febbraio l'hanno avuto immediatamente, fin dall'inizio
della mattinata. Alle otto, infatti, appena sono entrati nel locale loro
riservato dell'ospedale, hanno trovato già pronta ed operativa tutta
l'équipe diretta dal dottor Giovanni Caruso, il responsabile del
Laboratorio di Analisi, che ha subito iniziato le operazioni di prelievo.
Un fatto, questo, che ha segnato la prima soluzione di continuità
rispetto ai mesi passati, quando i volontari convenuti in via Fundera erano
costretti a restare per ore in attesa che, verso la tarda mattinata, facessero
finalmente la loro comparsa i medici e gli infermieri provenienti da Napoli,
incaricati dall'ospedale "Cardarelli" di effettuare i prelievi
sull'isola. E quell'attesa che oltre ad essere affrontata a digiuno, finiva
per sconvolgere anche tutti i programmi della domenica mattina per i singoli
donatori, rappresentava un primo, notevole inconveniente. E costringeva
chi aveva degli impegni improrogabili a dover rinunciare alla donazione,
sottraendo così una preziosa sacca al computo finale. Inoltre, cominciando
in forte ritardo rispetto al previsto, le operazioni si prolungavano fino
all'ora di pranzo e oltre, creando ulteriori problemi a quanti si trovavano
a donare tra gli ultimi. Senza contare che le operazioni procedevano con
estrema lentezza anche per le modalità stesse con cui venivano effettuate.
Un'altra novità (almeno per Ischia, giacché questo sistema
viene normalmente utilizzato nei centri trasfusionali di altre località),
è stata il ricorso ad una semplice puntura del dito, al posto del
consueto prelievo in vena utilizzato per il primo controllo, che serve per
verificare l'idoneità dei singoli alla donazione successiva. Con
questa tecnica è stato possibile velocizzare ulteriormente le operazioni
della prima selezione dei volontari e, dunque, la raccolta vera e propria.
E la conferma del perfetto funzionamento della squadra è venuta dal
tempo impiegato complessivamente per completare tutta la raccolta: poco
più di tre ore, visto che gli ultimi volontari sono stati congedati
poco dopo le undici, ovvero pressappoco all'ora in cui una volta si cominciavano
a fare i primi prelievi. Dei trentacinque volontari che avevano risposto
all'appello mensile lanciato dall'Advs-Fidas isolana, uno era venuto apposta
da Procida per dare il suo contributo concreto ad una causa, quella della
donazione del sangue, di altissimo valore sociale, tanto più nelle
nostre zone dove la cronica scarsità di sangue crea enormi difficoltà
di reperimento del sangue e degli emoderivati a tutti i presidi sanitari.
E in Campania, in particolare, Ischia rappresenta una positiva eccezione
grazie alla disponibilità alla donazione di tanti volontari, che
rispondono regolarmente agli appuntamenti mensili organizzati dall'Advs,
in stretta collaborazione con le autorità sanitarie responsabili,
ovvero quelle del "Cardarelli", come Centro trasfusionale di riferimento
regionale a cui è destinato anche il sangue raccolto a Ischia, e
quelle del "Rizzoli", che ormai gestisce direttamente l'intera
fase della raccolta sull'isola. Quanto si è verificato in occasione
dell'incontro mensile di domenica ha confermato quanto fosse giusta l'idea
dell'Advs- Fidas di Ischia di effettuare la raccolta mensile usufruendo
non solo dell'appoggio logistico, ma dell'organizzazione complessiva dell'ospedale
di Lacco Ameno. La battaglia condotta l'anno scorso dall'associazione, che
aveva visto in prima fila il suo compianto presidente, l'ammiraglio Natale
Proto (e va ricordato anche l'importante apporto della professoressa Giovanna
Palazzolo, tra i promotori dell'Associazione isolana anch'ella recentemente
scomparsa) si è dimostrata, nei fatti, una battaglia di civiltà,
mirata all'ottenimento di un servizio efficiente a vantaggio dell'intera
comunità. Che ha a tutto l'interesse a che si riesca a raccogliere
il sangue di tutti i donatori volontari disponibili, considerata l'esiguità
del loro numero rispetto alle esigenze da soddisfare. Come testimoniano
le statistiche, che denunciano il grave deficit di sangue ed emoderivati
di tutto il Mezzogiorno d'Italia e soprattutto della Campania, all'ultimo
posto della classifica delle venti regioni italiane per la quantità
di sangue raccolto. E' fuor di dubbio che i vantaggi attesi dello spostamento
sull'isola dell'organizzazione e della responsabilità dei prelievi
di sangue mensili si sono tutti puntualmente concretizzati non appena, in
virtù della convenzione firmata l'anno passato tra il Centro trasfusionale
del "Cardarelli" e l'Asl Na2, è diventata operativa la
raccolta presso il "Rizzoli" con materiali e soprattutto con il
personale interno dell'ospedale isolano. E questo nonostante il nosocomio
lacchese viva attualmente una situazione del tutto particolare, alquanto
difficile anche sul fronte della disponibilità di spazi, per via
della ristrutturazione in corso. Per cui se tutto funziona al meglio con
il cantiere aperto, c'è da aspettarsi che la raccolta andrà
ancora meglio una volta che sarà stato superato questo momento critico
e si potrà disporre di una struttura perfettamente efficiente. Così,
almeno per una volta, si può dare conto di un servizio che funziona
anche in campo sanitario e qui sull'isola. Segno che quando si uniscono
buona volontà e professionalità si può sconfiggere
la "normalità" fatta di disservizi ed inefficienze anche
a Ischia. Anzi, il caso della raccolta sangue dimostra come organizzarsi
sul posto sia più utile e vantaggioso che non dipendere completamente
da strutture della terraferma. Peccato che nè l'ammiraglio Proto
nè la professoressa Palazzolo abbiano potuto verificare de visu il
successo dell'idea che hanno contribuito a far diventare realtà.
Se lo chiede il Consigliere de "La Colomba" Dino Ambrosino che
rivendica la struttura per le attività contro il disagio giovanile
a qui la struttura comunale deve essere destinata
Cosa centra quel centro di aerobica a Palazzo Pagliara?
Procida - A Procida tra qualche mese probabilmente nascerà un centro
di aggregazione giovanile. L'iniziativa voluta dal Centro di Ascolto del
Comune di Procida si realizzerà grazie al contributo della Regione
Campania che ha finanziato il progetto (denominato NAOS II). Il locale che
ospiterà il centro sarà il palazzo "Pagliara", ex
sede dell'Istituto Magistrale, in via Marcello Scotti. L'attività
del centro si svilupperà attraverso dei laboratori creativi, con
iscrizioni gratuite riservate ai giovani. Obiettivo principale sarà
la lotta alle droghe e al disagio. Fin qui i propositi e i termini del progetto,
sacrosanti e inoppugnabili. Del resto il centro sinistra di Procida da parecchi
anni sostiene la necessità di spazi e strutture destinate ai giovani,
e il centro di aggregazione è un'idea che venne lanciata diverso
tempo fa. Quello che bisogna assolutamente evitare è che un tale
centro sia oggetto di fraudolente operazioni politiche. La posta in gioco
è talmente alta che nessuno può sognare di trarne un vantaggio
personale. Troppi giovani vivono il problema della droga oggi a Procida,
siamo in una vera emergenza sociale. E' per questo che mi sento di contestare
la scelta di aver già preso la struttura prima che il progetto partisse.
Dalla fine di gennaio a palazzo "Pagliara" lavora un centro di
aerobica e tonificazione che francamente ha poco a che vedere con la lotta
alle tossicodipendenze. E per di più le iscrizioni a tale centro
si pagano. In una struttura presa in fitto con i soldi pubblici, per un
progetto di lotta alle tossicodipendenze, lavora un gruppo a fine di lucro.
E' inaccettabile che i primi inquilini della struttura non siano le decine
di giovani che gratuitamente e per passione svolgono un'attività
socialmente rilevante. I gruppi musicali, le associazioni per la moda, le
associazioni di volontariato, quelle teatrali, meritano una attenzione particolare
perché da anni senza pensare ai profitti offrono ai giovani punti
di riferimento. Nel palazzo "Pagliara" dovrebbero poi trovare
collocazione tutte quelle attività che non vengono già offerte
da altri soggetti nella nostra isola. Di centri di aerobica ce ne sono già
due. Ci spieghi poi un'amministrazione di centro-destra, la parte politica
che del libero mercato fa un dogma, come intende giustificare il favore
che fa ad un centro rispetto agli altri. Sul mercato dell'aerobica e fitness
a Procida ci sono già due soggetti che sostengono costi per le strutture
e ad un terzo vengono offerte dal Comune di Procida. Si tratta di concorrenza
sleale ed è singolare che lo debba ricordare io. Giustamente le titolari
del centro di aerobica hanno chiesto agli amministratori un aiuto per le
proprie attività. Ma gli amministratori ingiustamente credono di
poter disporre delle strutture pubbliche senza rendere conto a nessuno.
Dino Ambrosino consigliere DS gruppo "La Colomba"
ECCELLENZA - L'ex Mimmo Salatiello presenta l'incontro di domani
"El Brazil motivato, ma l'Ischia non scherza..."
Ha giocato con Buoncammino e con lo stesso due anni fa condivise la gestione
tecnica gialloblu. "Noi stiamo rispettando i programmi, Sasà
si sta prendendo delle belle soddisfazioni"
Ischia - El Brazil-Ischia: ovvero Salatiello contro Buoncammino. Due ex
compagni di squadra che hanno scritto la storia recente del club verdeoro
e che, alla guida delle rispettive squadre, "si stanno prendendo delle
belle soddisfazioni", come giustamente sostiene il primo, il quale
sta guidando la giovane truppa ad una tranquillissima permanenza nella categoria.
Come si ricorderà, nella passata stagione l'El Brazil - dall'agosto
scorso trasferita nell'area flegrea dal presidente Balestrieri - giocava
le sue gare interne al campo "S.Gennaro dei Poveri" della Sanità
e per metà campionato fu guidata proprio da Buoncammino, a cui subentrò
Di Liddo. Un incontro quindi che affonda le sue radici nel recente passato.
Vicende non lontanissime che, a quanto pare, sono ancora poco chiare a Buoncammino,
che fu prima chiamato e poi esonerato "senza un motivo plausibile in
quanto l'El Brazil era abbastanza lontana dai bassifondi della classifica".
Taluni personaggi non ruotano più intorno alla società che
pubblicizza il noto marchio "caffettiero", che intanto ha modificato
i programmi preferendo puntare sui giovani; si può tranquillamente
parlare di una società modello (non a caso la Juniores si appresta
a vincere il proprio girone). Programmi impostati con largo anticipo e massima
fiducia in Salatiello, difeso nei momenti difficili. Così si ottengono
i risultati senza spendere cifre folli. Domani ci sono in palio i tre punti
e l'El Brazil li vuole cogliere al volo per mettersi definitivamente con
le spalle al sicuro.
"Purtroppo siamo quasi costretti a vincere perché bisogna tirarsi
fuori da una situazione di classifica che non è da ritenere tranquilla
al cento per cento - afferma Salatiello -. Dovremo affrontare le altre gare
con calma, perché non dimentichiamo che dovremo andare a Capua, abbiamo
l'Ercolano in casa, il derby con la Virtus Baia... quindi gare difficili,
si può rischiare di essere risucchiati".
Salatiello sa che in questa fase del campionato "basta perdere un paio
di partite e subentrare la sfiducia, cominciano ad affiorare le prime critiche".
L'anno scorso a Buoncammino diedero poca fiducia, quest'anno a Salatiello
"carta bianca". "Non so quali erano i programmi dell'El Brazil
2000/01, cosa chiesero di preciso a Salvatore. La verità non si è
mai saputa. Il mio discorso è diverso: devo conquistare una salvezza
tranquilla. Ci sono stati dei momenti di sfiducia dopo un ottimo avvio di
stagione (successi anche in Coppa), però nel complesso stiamo rispettando
i programmi. In piena lotta per la salvezza non ci siamo mai stati, siamo
sempre rimasti lontano dal terz'ultimo posto".
Quanti punti mancano all'El Brazil per chiamarsi fuori dalla mischia? "A
quota 27-28 punti dovremmo essere salvi. Altri sei o sette punti e ci siamo.
Mister Potenza del Camaldoli (che è a quota 27) mi ha detto che si
sente al sicuro; aggiungo un punto in più come margine di "sicurezza".
Rispetto all'anno scorso la lotta è più serrata. Il San Prisco
si è rinforzato, la Virtus Baia pure ha acquistato qualche giocatore
esperto come Drago e tre giovani di buon livello. Tutti ci credono e bisogna
quindi fare sempre attenzione. A dieci partite dalla fine il nostro traguardo
è vicino, però meglio raggiungerlo il più in fretta
possibile".
IL RINNOVO - Salatiello alla guida dell'El Brazil anche nella prossima stagione?
"Circa il rinnovo, mi hanno accennato qualcosa, al più presto
mi faranno sapere. La società non ha definito ancora i programmi,
se puntare sui giovani valorizzati quest'anno o altro. Tuttavia mi ha fatto
piacere aver appreso che la società ha apprezzato il lavoro svolto
in questa stagione. A parte il programma rispettato, l'aver fatto debuttare
molti giovani è stato motivo di orgoglio".
IL CONFRONTO - Domattina a Baia ci sarà il confronto tra due ex compagni
di squadra che, con Agostino Pilato, hanno dato vita ad una delle più
belle parentesi di questi cinque anni dell'Ischia in Eccellenza. "Quella
vissuta insieme due anni fa fu davvero una bella esperienza. Insieme ci
siamo trovati sempre molto bene. Abbiamo giocato assieme. È una persona
eccezionale. Un bravo ragazzo. Si sta prendendo delle belle soddisfazioni
a Ischia, gli auguro di fare bene. La partita? Siamo consapevoli che l'Ischia
è una ottima squadra. Noi sicuramente la metteremo sul piano della
grinta, che è poi una caratteristica delle mie squadre. L'El Brazil
deve raggiungere un obiettivo, l'Ischia non ne ha di importanti tranne che
cercare di arrivare quanto più in alto è possibile, naturalmente
dal terzo posto in giù visto che per il secondo i giochi sono fatti.
Noi abbiamo qualche stimolo in più, ci siamo preparati bene - aggiunge
Salatiello - qualche giocatore ha fatto autocritica e questo è bello:
non capita sempre che un giocatore non abbia il coraggio di guardare in
faccia allenatore e dirigenti perché non si sen te di aver dato tutto".
ASSENZE - All'El Brazil mancheranno il bravo terzino sinistro Luigi Franco
(un '82), oltre agli squalificati Zinno (un difensore tra i migliori della
categoria) e Citro, con quest'ultimo che stava attraversando un ottimo momento
di forma sia fisico che mentale. Le alternative però in casa verdeoro
non mancano. Intanto è rientrato Emiliano Salatiello che, se impiegato,
giocherà con una mascherina protettiva (ha subito la rottura del
setto nasale).