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GIUDIZIARIA
16-2-2002


Ben novantuno sono le ipotesi di concorso in abuso d'ufficio
Un terremoto di accuse si abbatte su Casamicciola


Sei sono gli indagati raggiunti dall'avviso di conclusione delle indagini preliminari del pubblico ministero Maria Antonietta Troncone. Sono 86 le accuse rivolte all'ex sindaco Arnaldo Ferrandino, 36 al predecessore Luigi Mennella. Pesante anche la posizione per il responsabile dell'U.T.C. Antonio Piro con 51 capi di accusa, 14 per il funzionario Carlo Romano. Coinvolti nell'inchiesta anche l'ex commissaria prefettizia Maria Elena Stasi e l'ex dirigente del settore edilizio Ferdinando Formisano con 3 abusi d'ufficio


Napoli - E' una inchiesta fotocopia, quella che sta per concludersi per la gestione dell'ufficio edilizio del comune di Casamicciola. Identica a quella già nella fase dell'udienza preliminare svolta nei confronti degli amministratori presenti e passati del comune di Lacco Ameno. Per quest'ultima vicenda le ipotesi sono di una ventina di contestazioni in più rispetto alle novantadue che vengono addebitate, a vario titolo, agli ex sindaci di Casamicciola Luigi Mennella e Arnaldo Ferrandino, ai responsabili dell'Ufficio tecnico Antonio Piro e Carlo Romano e all'ex commissario prefettizio Maria Elena Stasi e al responsabile tecnico dell'epoca (oggi al comune d'Ischia) Ferdinando Formisano. Un lungo elenco di reati più volte evidenziati per ogni mancato provvedimento di acquisizione e demolizione degli immobili realizzati abusivamente, che costano ben novantuno concorsi in abuso d'uffici e per tutti e sei anche di distruzione e alterazione delle bellezze naturali. Il pubblico ministero Maria Antonietta Troncone ha suddiviso in modo preciso le responsabilità di ognuno degli indagati nell'avviso della conclusione delle indagini preliminari notificato agli interessati. Sono ben trentasei le ipotesi di abuso che vengono addebitate a Luigi Mennella. Il numero aumenta a dismisura per l'ex sindaco Arnaldo Ferrandino, toccando quota ottantasei. Al secondo posto si pone il responsabile dell'ufficio tecnico Antonio Piro con cinquantuno capi di imputazione per abuso. Più modeste le accuse che vengono rivolte ad altro capo dell'ufficio tecnico, Carlo Romano, con quattordici concorsi in abuso d'ufficio. A pari merito sono ritenuti responsabili del medesimo reato l'ex commissario prefettizio Maria Elena Stasi e Ferdinando Formisano, con tre. A chiusura di questo "libro di accuse" c'è la violazione dell'art. 734 codice penale, di concorso di alterazione e distruzione delle bellezze naturali. Il pubblico ministero ha dato tempo ai sei indagati di presentare entro venti giorni dalla notifica memoria, deposito di atti e la possibilità di sottoporsi ad interrogatorio per chiarire le singole posizioni, nel tentativo estremo di strappare un'archiviazione che sembra, a questo punto, assai difficile che possa essere concessa. Troppe sono, infatti, le ipotesi prese in considerazione dal pubblico ministero Troncone, la quale si è avvalsa nel procedimento n. 44136/2001 di un lavoro minuzioso della polizia giudiziaria e con una consulenza tecnica di un perito da lei stessa nominato. Quest'ultimo avrebbe sottolineato nelle conclusioni che c'è stato da parte dei ritenuti responsabili un comportamento quanto meno omissivo e tendente a ritardare gli adempimenti previsti dalla legge 47/85 e della legge 142/90 che demanda precise responsabilità ai funzionari che hanno il potere, oggi, di emettere provvedimenti repressivi con l'ordine di demolizione, o quanto meno di acquisizione dei beni realizzati senza le obbligatorie concessioni edilizie. Stiamo, però, in un campo molto minato e irto di interpretazioni che non danno con chiarezza quali sono i limiti e quali le responsabilità degli uffici comunali. Basti verificare quanto è accaduto nelle ultime settimane sulla Rive droite del porto di Ischia, quando si era deciso di adottare le azioni più drastiche con la demolizione dei fabbricati poggiati sull'area demaniale, e quindi di proprietà dell'ente comunale. Dinanzi a delle sospensive già rigettate per il passato dal Tribunale amministrativo regionale della Campania nei confronti di molti dei gestori o proprietari dei ristoranti, si è ricorsi nuovamente ai medesimi giudici, che hanno di fatto bloccato le ruspe in attesa di una valutazione più "profonda" in camera di consiglio e a pochi giorni dalla Santa Pasqua. Certo che pur in presenza di specifiche direttive della legge 142/90 che demanda al funzionario le responsabilità in ordine ai provvedimenti da emettere in materia edilizia, il pubblico ministero Troncone ha voluto comunque coinvolgere nelle responsabilità penali i due ex sindaci e la ex commissaria prefettizia. Evidenziando che non ci sarebbe stato da parte loro quel controllo necessario e l'intervento "obbligatorio" per verificare il comportamento dei dirigenti dell'ufficio tecnico. Come se avessero potuto "costringere" in ogni modo al rispetto delle ordinanze emesse qualche tempo prima. Siamo senza dubbio dinanzi alla messa in stato di accusa di buona parte di cittadini che hanno svolto qualche attività o intervento edilizio partendo dal 1997 al maggio del 2001. Nessun atto è stato tralasciato, tutte le ordinanze sono passate sotto la lente di ingrandimento della polizia giudiziaria prima, del consulente poi ed infine del sostituto procuratore della Repubblica. L'unico che ha il potere di accertare se il comportamento tenuto dai singoli indagati fosse tale da iscriverlo prima a modello 21 del registro dove vengono immessi i nomi di coloro che sono sottoposti ad accertamento penale. Una verifica a largo raggio, dove si evidenzia sistematicamente in questa vicenda molto simile ad altre, un concorso stretto nella consumazione dei reati. C'è un binomio che cammina quasi sempre ed è quello del responsabile dell'ufficio tecnico Antonio Piro con quello dell'allora sindaco Arnaldo Ferrandino. C'è poi un particolare che lascia in qualche modo stupefatti, nel vedere insieme nel medesimo episodio rispondere dell'accusa i due ex primi cittadini Mennella e Ferrandino. Ma è una storia che si ripete finanche con la chiamata in causa di un trittico di imputati, ossia Mennella, Piro e Ferrandino. Questa ipotesi viene più volte evidenziata per altrettante storie di "congelamento" delle ordinanze di demolizione. Bisogna anche dire che proprio non più tardi di un anno fa, la XI sezione penale del tribunale di Napoli ha assolto il Mennella ed altri coimputati di concorso in abuso d'ufficio per la mancata notifica di una decina di ordinanze di demolizione ad altrettanti cittadini, specificando che questi erano in qualche modo legati da una "parentela politica" con l'allora primo cittadino. Questa ipotesi ovviamente non ha retto alla fase dibattimentale. C'è poi il duo Stasi-Formisano che si ritrova sottoposto all'accertamento della verità della procura della Repubblica per tre episodi di abuso d'ufficio. Tutti risalenti al periodo della gestione commissariale del comune di Casamicciola. Solo in un caso c'è il coinvolgimento del Mennella per una questione risalente al 1996 e la cui ordinanza poi è stata successivamente notificata all'aprile del 2000. Questo caso appare, ad una prima verifica, collegato all'assoluzione emessa dalla XI sezione penale. Un adempimento obbligatorio del pubblico ministero, previsto dalla legge "Carotti" ed equivale già ad una richiesta di rinvio a giudizio al giudice per le indagini preliminari.

I NOVANTUNO CITTADINI CHE AVREBBERO OTTENUTO UN VANTAGGIO PATRIMONIALE DAI SEI INDAGATI
I BENEFICIARI DELLE ORDINANZE DI DEMOLIZIONE
Napoli - Nella maxi inchiesta sulla gestione delle ordinanze di demolizione per lavori realizzati senza concessione edilizia o autorizzazione nel comune di Casamicciola, il pubblico ministero Maria Antonietta Troncone ha individuato i beneficiari delle presunte omissioni che vengono contestate ai sei indagati, tra i quali spicca tra i maggiori esponenti, l'ex sindaco Arnaldo Ferrandino. I beneficiari, come è accaduto invece per altri procedimenti penali instaurati dalla procura della Repubblica, non sono indagati e quindi non rischiano al momento di vedersi recapitare la richiesta di rinvio a giudizio.
Aiello Cecilia
Arcamone Francesco
Arcamone Raffaele
Barbieri Francesca
Barbieri Immacolata
Barbieri Maresca Giovanna
Bifulco Francesco
Boccalone Ermenegildo
Boccalone Fortuna
Buonanno Rosaria
Buono Catello
Buono Libera
Capezza Stanislao
Carcaterra Giovanni
Castagna Giovanni
Catuogno Anna
Catuogno Francesca
Cavallari Giuseppina
Cavallo Antonietta
Cenatiempo Rosa
Conte Carmela
Conte Luigi
Cuomo Giuseppe
Daniele Lucrezia
Daniele Teresa
Del Duca Antonio
De Luise Mario
De Nicola Buonaventura
Del Sole Maria Candida
Delle Donne Rosa
Di Costanzo Antonietta
Di Costanzo Filomena
Di Costanzo Maria
Di Costanzo Michele
Di Iorio Antonio
Di Iorio Candida
Di Spigno Salvatore
D'Orta Stanislao
Espugnatore Anna
Ferrandino Adele
Ferrandino Annunziata
Ferrara Concetta
Fiore Ersilia
Migliaccio Fiola Manieri Vincenzo
Gallucci Gennaro
Grifo Domenica
Guarino Anna
Iacono Maria
Iacono Salvatore
Imparato Carmine
Iodice Gennaro
La Monica Michele
Maio Lucia
Mancini Gaetano
Mancusi Gemma
Marano Carmela
Massa Maria Grazia
Mattera Anna
Mattera Caterina
Mattera Immacolata
Mattera Maria Grazia
Mennella Filomena
Mennella Pietro
Migliaccio Paolo
Moio Palmina
Monti Angela
Monti Ardito
Monti Francesco
Monti Maria Grazia
Monti Maria
Monti Teresa
Monti Vittoria
Musto Nicola
Palombini Franca
Patalano Caterina
Patalano Loretta
Patalano Luisa
Piro Gabriele
Piro Luigi
Piro Teresa
Pisani Anna
Pisani Vincenza
Punzo Costantino
Riccio Vincenza
Ruggieri Giampaolo
Russo Filippo
Scotto di Perrotolo Antonella
Senese Nunzio
Taborelli Carla
Testone Ciro
Viola Lucia


CRONACA
16-2-2002


La Superstrada è troppo pericolosa
Opel Tigra contro Vespa 50... i due centauri finiscono all'ospedale


Annarita Cuomo Ischia - Ancora una volta la superstrada si conferma tragicamente pericolosa per gli automobilisti isolani e per i centauri in modo particolare. Sulla stessa Superstrada poi ci sono dei punti in cui per il ripetersi di una lunga serie di incidenti, si sono meritati la maglia nera dell'infortunistica stradale. Tra questi punti c'è quello dove la strada secondaria proveniente da un deposito di materiale edile, va ad intersecarsi con la statale (nei pressi del ristorante l'Innominato). La visibilità è ridotta a zero, la velocità spesso è troppo alta... e così i patatrac sono all'ordine del giorno. Ed è proprio qui che ieri pomeriggio, intorno alle 17.30, un Vespa 50 Piaggio di colore bordeaux che percorreva la Superstrada in direzione dello svincolo Porto, con a bordo due uomini extracomunitari (entrambi per fortuna con il casco ben allacciato alla testa) è stata sbattuta per aria da un auto, una Opel Tigra di colore verde, che invece si immetteva in carreggiata appunto dal vicolo del deposito di materiale edile. Il centauro non riusciva ad evitare il colpo. A causa dell'impatto i due uomini a bordo del cinquantino veniva sbalzati dal mezzo e ricadeva rovinosamente sull'asfalto. Entrambi lamentavano forti dolori alla schiena. Ma uno di essi in particolare diceva di non poter più muovere alcuna parte del corpo... particolare che preoccupava i testimoni dell'incidente. Immediatamente veniva allertato il 118, e sul posto giungevano ben due autoambulanze che caricati i feriti, li trasportavano a sirene spiegate verso il pronto soccorso dell'ospedale Rizzoli di Lacco Ameno, dove venivano affidati alle cure dei sanitari di turno. Intanto per i rilievi del caso, giungevano sul luogo dell'incidente anche due volanti della Polizia Municipale di Ischia. Due vigili si preoccupavano di dirigere il traffico, che per lunghi minuti è rimasto completamente paralizzato ed era ripreso solo grazie alla buona volontà di alcuni ragazzi, che si erano improvvisati appunto Vigili Urbani, facendo procedere le auto a senso alternato. Altri due uomini della Polizia Municipale invece prendevano le generalità dell'uomo al volante della Opel e tentavano di ricostruire quelle dei due infortunati, attraverso i documenti contenuti nel vano portaoggetti della Vespa rimasta a terra e che veniva risollevata e adagiata ad un lato della strada... il mezzo a due ruote dopo l'impatto risultava essere praticamente inservibile, completamente distrutto soprattutto nella parte anteriore destra... quella dove è avvenuto il contatto con l'auto. La chiazza d'olio lasciata dalla Vespa sull'asfalto veniva fatta ricoprire di segatura, dagli stessi operai del deposito di materiale edile. Purtroppo sulla Superstrada che era nata come strada a scorrimento veloce, negli anni, sono stati aperti numerosissimi passi carrabili... questo ha portato alla pericolosità della strada in questione. Lo ripetiamo ogni qualvolta siamo costretti a raccontarvi di incidenti che si consumano sulla Circumvallazione esterna di Ischia... così come ripetiamo che sono necessari dei dissuasori di velocità. Purtroppo le nostri voci restano inascoltate.


ISOLA
16-2-2002


Barano e Serrara Fontana a braccetto...
Divieto di sbarco, due comuni una richiesta


Il divieto dovrebbe scattare il 15 giugno e terminare il 15 settembre... Via libera per i campani che fittano casa in questi due Comuni.
dalla redazione - Divieto di sbarco, ai sensi dell'art. 8 del Codice della Strada, formato collina. Le giunte municipali di Barano e Serrara Fontana hanno deliberato allo stesso modo, formulando al Ministero competente le proprie proposte per il predisponendo decreto ministeriale che inibirà, per un determinato periodo, lo sbarco degli autoveicoli nelle isole minori, nel vano tentativo di ridurre l'impatto veicolare su ambiti territoriali inidonei a sopportare un simile carico. Barano e Serrara Fontana hanno riproposto il dispositivo accettato l'anno scorso e che mira a coniugare gli interessi economici e turistici di zone svantaggiate con quelli del contenimento delle auto. Le delibere di Barano e Serrara Fontana, venuto a mancare un coordinamento intercomunale per formulare un solo indirizzo, almeno rispetto ai tempi, differiscono da quella adottata dalla commissaria Stasi. Per i comuni collinari, il divieto deve scattare il 15 giugno e terminare il 15 settembre, mentre i termini fissati da Ischia sono 20 marzo - 30 settembre. A Barano e Serrara Fontana potranno circolare - e quindi sbarcare sull'isola - le auto (1 per nucleo familiare) dei turisti campani che fitteranno - munendosi di regolare contratto registrato - una abitazione per 30 giorni. Come contropartita, Gaudioso e Cesare Mattera hanno offerto il contenimento delle auto dei residenti, fissandone una per nucleo familiare e abilitandole alla circolazione a mezzo di un bollino civico. La soluzione adottata - contestata da molti concittadini che vorrebbero la moglie ubriaca e la botte piena - mira a richiamare nei due Comuni collinari e più lontani dai punti rivieraschi dell'isola, una fascia di turismo familiare proveniente da Napoli. Il target ipotizzato dai due comuni è puntato su quei turisti della Napoli medio borghese, impiegatizia o commerciale, con famiglia e figli, che non ha i mezzi per una vacanza ad Ischia centro. A Barano e Serrara Fontana i fitti estivi sono più contenuti e l'aria è più salubre per i bambini. Con la possibilità di circolare con la propria autovettura, diventa una vacanza appetibile. Lo scorso anno, a Barano si è avuto un vero boom di affittanze estive, il che lascia ben sperare per la prossima estate.


ISCHIA
16-2-2002


Botta e risposta sulla politica ad Ischia.
Brandi: "Io inadeguato? La coalizione e i cittadini pensano diversamente"
Attaccato da Luciano Venia, replica: "Sono un uomo fortunato perché amato da molti"


Ischia - "Si, lo devo riconoscere: sono un uomo fortunato perché sono amato da molti e mi chiedo spesso il perché". Inizia così il discorso con Brandi che, dopo l'intervista di Luciano Venia, vuole dire la sua.
D. Ti aspettavi un intervento del genere da Luciano?
R. No non me lo aspettavo né sul piano politico né su quello personale. Fino all'uscita dell'articolo Luciano ha sempre esternato sentimenti di apprezzamento per la mia azione politica come pure sul piano personale.
D. Perché questo attacco?
R. Penso che Luciano sia alla ricerca di spazi che per lui non esistono più nell'ambito di AN ad Ischia. Farebbe bene lui che dice di essere uno stratega politico a mettere in atto anche delle tattiche di sopravvivenza.
D. Ma Luciano sostiene che potresti essere un sindaco "inadeguato"
R. La mia storia politica e amministrativa non va nella direzione di quello che sostiene Luciano. I partiti che compongono una coalizione hanno titolo per parlare di adeguatezza del candidato, mentre i cittadini elettori si esprimono sulle capacità amministrative. Quello che emerge dal paese mi spinge ad andare avanti.
D. Spiegaci perché saresti il candidato ideale a Sindaco di Ischia.
R. Salsa seria o atteggiamenti faceti? Ischia ha bisogno di un uomo di pacificazione che sappia compensare le molte spaccature che si sono avute tra l'Amministrazione uscente ed i cittadini. Al Comune devono avere accesso tutti in eguale misura. Il doroteismo del passato unito al clientelismo sono cose archiviate. Con un Comune nelle condizioni in cui si trova in questo momento, le doti che devono emergere sono bagaglio che in me si sono formati in lunghi anni di amministrazione e di politica. Se poi vogliamo scherzare, con la mia faccia, non ti sembra che abbia il famoso "fisico del ruolo"?
D. Ti accusano di aver detto che in dieci minuti saresti in grado di fare un programma per il paese. Ti sembra logico?
R. La frase va interpretata come detta da una persona che conosce a fondo le problematiche del paese.Per uno che fa politica dal 1970 ed è stato in amministrazione dal 75 la conoscenza dei problemi è naturale. Nel programma elettorale saranno evidenziate le esigenze del paese che tutta la coalizione ha raccolto con una attenta azione di monitoraggio.Un primo grande esempio di lavoro corale della Casa delle Libertà si è avuto con la stesura di un documento programmatico sul PUT che sarà inserito anche nel programma della prossima amministrazione.
D. La tua candidatura è sicura?
R. In Forza Italia la mia candidatura esiste da tempo. Prima o poi la coalizione dovrà esprimersi. Sarebbe utile che ciò avvenisse prima del 26 maggio giorno delle elezioni.
D. La candidatura di Telese nel centrosinistra ti preoccupa?
R. Per la verità mi eccita
D. Abbiamo detto che la tua candidatura potrebbe preoccupare perché viene dal passato.
R. Si è vero, ma la intelligenza dell'uomo è di capire i tempi che mutano ed adeguarvi le azioni amministrative e politiche. In me il riformismo ha un senso. Senza dimenticare chi siamo e da dove veniamo sono quello che vuole costruire il futuro perché è là che trascorreremo il nostro tempo.


BARANO
16-2-2002


Già costruita la parte emersa...
Ai Maronti nasce la scogliera
I lavori, appaltati dal Commissario di governo regionale, dureranno sessanta giorni


Barano - Il comandante dell'Ufficio Circondariale Marittimo di Ischia, TVcp Francesco Tomas ha firmato l'ordinanza n. 10/2002 con cui detta disposizioni per regolare la navigazione e la sosta nell'area della Baia dei Maronti, che dall'11 febbraio e per due mesi, sarà interessata dai lavori di costruzione di una scogliera parzialmente soffolta a punta Petrelle. I lavori, finanziati dalla Protezione Civile e dalla Regione Campania per 5,5 miliardi, sono stati appaltati dal Commissario Straordinario di Governo per l'emergenza idrogeologica della Regione Campania e prevedono, oltre alla costruzione della scogliera, la riprofilatura e la messa in sicurezza del costone dei Maronti e il ripascimento della spiaggia con 800 mila metri cubi di sabbia "pescata" nella baia. La costruzione della scogliera sarà eseguita dalla impresa "Ing. E.Mantovani costruzioni e dragaggi", che userà il rimorchiatore "Vincenzo IV", il pontone "Lella" ed il motopontone "Sorrento". I lavori della scogliera sono slittati a causa della impossibilità di trovare adeguati scogli da gettare in opera a punta Petrelle, in quella zona dove negli anni '70 vennero portati via i ciclopici massi naturali per costruire la scogliera di sopraflutto del porto di Sant'Angelo. Interventi umani che sono stati all'origine del dramma dei Maronti. Ripresi nei giorni scorsi, sono a buon punto. Fino ad oggi è stata costruita la parte emersa, per una lunghezza di 15 metri, mentre la restante scogliera sarà sommersa. Il sindaco di Barano, Gaudioso, è raggiante: "Ho avuto assicurazioni che sono stati reperiti altri 6 miliardi per finanziare i restanti lavori per dare finito l'intervento ai Maronti. Il Governatore Bassolino deve solo firmare il decreto definitivo. Già dalla prossima stagione, comunque, Barano e l'isola d'Ischia potranno contare su di una spiaggia grande e bella, grazie ai lavori in corso. Il costone è stato messo in sicurezza e la spiaggia, che le mareggiate di quest'anno hanno già parzialmente sistemata, diventerà grandissima grazie al ripascimento morbido che inizierà appena dopo Pasqua".


FORIO
16-2-2002


Dall'ultima riunione a Napoli sono emerse notizie sconcertanti
Ridotti all'osso i lavori nel porto
Il progetto diviso in quattro tranche: solo la prima verrà realizzata a breve termine e prevede il posizionamento di blocchi alti appena 1 metro e un avamporto sul lato Monticchio. Motivo? I fondi disponibili sono scarsi...


G.R. Forio - La vicenda del porto di Forio, dei lavori di riparazione dei danni arrecati al molo di sopraflutto dalle mareggiate del 1999, si arricchisce di un nuovo capitolo che non segna certamente un momento positivo e felice. Come è noto, tra l'amministrazione comunale e i progettisti era emerso un disaccordo sugli interventi da eseguire. Gli ingegneri della Protezione civile hanno redatto un progetto che prevede l'abbassamento dell'altezza dei blocchi del molo da 7 metri e mezzo a 4 metri e mezzo. Questi e altri aspetti venivano subito contestati dall'amministrazione in quanto non in grado di garantire adeguata protezione dalle mareggiate di ponente. Nei mesi scorsi si sono susseguite riunioni e se ne è discusso anche in una seduta del consiglio comunale. Alla fine si può dire che la montagna ha partorito il topolino, o che mentre i medici studiano il malato di sicuro morirà! E' quanto si può dedurre dagli esiti dell'ennesima riunione, tenutasi giovedì 14 febbraio presso il Commissariato della Protezione civile di Napoli. A quest'ultimo appuntamento erano presenti gli ingegneri, Trassari e Tiscione della Protezione civile, il comandante del Circomare Ischia, il comandante di Locamare Forio Erculanese, l'arch. Mascilli della Soprintendenza, il sindaco di Forio Franco Monti, l'assessore al porto avv. Nicola Nicolella, il consigliere Patalano e l'ing. Provenzano dell'Ufficio tecnico comunale. Ebbene, innanzitutto il progetto è stato suddiviso in quattro subprogetti. E questo lascia subito intendere che per il completamento dei lavori si dovrà attendere tanto che forse solo i nostri figli potranno sperare di ammirare l'opera compiuta. La prima tranche, da eseguire subito, riguarda l'approvazione del progetto preliminare sull'adeguamento del porto alle misure di sicurezza. Questo stralcio prevede che venga ripristinata la testata del molo, danneggiata dalla mareggiata. Ma attenzione, i tre blocchi divelti verranno sostituiti con altri alti appena un metro. Quindi si realizzerà un avamporto solo sul lato Monticchio, per proteggere le barche ormeggiate all'interno. A quanto si è capito, i fondi attualmente disponibili consentono solo questi interventi... La seconda tranche (da realizzare quando arriveranno nuovi fondi) prevede comunque un'altezza dei blocchi di 4 metri e mezzo contro i 7 e mezzo precedenti. In questo lotto sono comprese anche le scogliere a protezione del litorale di san Francesco, del tipo sommerso, come già anticipammo. Insomma, per il momento occorre accontentarsi di un intervento tampone, anche se non si rinuncia a redigere mega progetti destinati a rimanere sulla carta. Progetti che costano tantissimo. Possibile che la comunità foriana sia condannata ad attendere decenni prima di veder sistemato definitivamente il porto? La definizione di eterno cantiere attribuita all'approdo si è rivelata sin troppo profetica...


ISOLA
16-2-2002


Una volta tanto una buona notizia in campo sanitario
Da quando è organizzata a Ischia, la raccolta del sangue funziona senza disservizi
Con l'équipe interna del "Rizzoli" sono state superate le inefficienze del servizio gestito in passato con uomini e mezzi provenienti ogni mese da Napoli. Una felice intuizione diventata realtà. E per i volontari non è più tempo di disagi


Isabella Marino Lacco Ameno - La differenza l'hanno notata tutti. Non c'è paragone tra la situazione di un tempo ancora molto prossimo e quella attuale, come passare dalla notte al giorno. E' cambiato radicalmente il sistema di raccolta del sangue sull'isola d'Ischia e, dopo un periodo di assestamento, dall'ultimo appuntamento mensile al "Rizzoli", domenica scorsa, si sono manifestati tutti i vantaggi della formula nuova che sfrutta le risorse locali per massimizzare i risultati della donazione volontaria a cui è dedito qualche centinaio di ischitani. Il primo impatto positivo i trentacinque donatori di febbraio l'hanno avuto immediatamente, fin dall'inizio della mattinata. Alle otto, infatti, appena sono entrati nel locale loro riservato dell'ospedale, hanno trovato già pronta ed operativa tutta l'équipe diretta dal dottor Giovanni Caruso, il responsabile del Laboratorio di Analisi, che ha subito iniziato le operazioni di prelievo. Un fatto, questo, che ha segnato la prima soluzione di continuità rispetto ai mesi passati, quando i volontari convenuti in via Fundera erano costretti a restare per ore in attesa che, verso la tarda mattinata, facessero finalmente la loro comparsa i medici e gli infermieri provenienti da Napoli, incaricati dall'ospedale "Cardarelli" di effettuare i prelievi sull'isola. E quell'attesa che oltre ad essere affrontata a digiuno, finiva per sconvolgere anche tutti i programmi della domenica mattina per i singoli donatori, rappresentava un primo, notevole inconveniente. E costringeva chi aveva degli impegni improrogabili a dover rinunciare alla donazione, sottraendo così una preziosa sacca al computo finale. Inoltre, cominciando in forte ritardo rispetto al previsto, le operazioni si prolungavano fino all'ora di pranzo e oltre, creando ulteriori problemi a quanti si trovavano a donare tra gli ultimi. Senza contare che le operazioni procedevano con estrema lentezza anche per le modalità stesse con cui venivano effettuate. Un'altra novità (almeno per Ischia, giacché questo sistema viene normalmente utilizzato nei centri trasfusionali di altre località), è stata il ricorso ad una semplice puntura del dito, al posto del consueto prelievo in vena utilizzato per il primo controllo, che serve per verificare l'idoneità dei singoli alla donazione successiva. Con questa tecnica è stato possibile velocizzare ulteriormente le operazioni della prima selezione dei volontari e, dunque, la raccolta vera e propria. E la conferma del perfetto funzionamento della squadra è venuta dal tempo impiegato complessivamente per completare tutta la raccolta: poco più di tre ore, visto che gli ultimi volontari sono stati congedati poco dopo le undici, ovvero pressappoco all'ora in cui una volta si cominciavano a fare i primi prelievi. Dei trentacinque volontari che avevano risposto all'appello mensile lanciato dall'Advs-Fidas isolana, uno era venuto apposta da Procida per dare il suo contributo concreto ad una causa, quella della donazione del sangue, di altissimo valore sociale, tanto più nelle nostre zone dove la cronica scarsità di sangue crea enormi difficoltà di reperimento del sangue e degli emoderivati a tutti i presidi sanitari. E in Campania, in particolare, Ischia rappresenta una positiva eccezione grazie alla disponibilità alla donazione di tanti volontari, che rispondono regolarmente agli appuntamenti mensili organizzati dall'Advs, in stretta collaborazione con le autorità sanitarie responsabili, ovvero quelle del "Cardarelli", come Centro trasfusionale di riferimento regionale a cui è destinato anche il sangue raccolto a Ischia, e quelle del "Rizzoli", che ormai gestisce direttamente l'intera fase della raccolta sull'isola. Quanto si è verificato in occasione dell'incontro mensile di domenica ha confermato quanto fosse giusta l'idea dell'Advs- Fidas di Ischia di effettuare la raccolta mensile usufruendo non solo dell'appoggio logistico, ma dell'organizzazione complessiva dell'ospedale di Lacco Ameno. La battaglia condotta l'anno scorso dall'associazione, che aveva visto in prima fila il suo compianto presidente, l'ammiraglio Natale Proto (e va ricordato anche l'importante apporto della professoressa Giovanna Palazzolo, tra i promotori dell'Associazione isolana anch'ella recentemente scomparsa) si è dimostrata, nei fatti, una battaglia di civiltà, mirata all'ottenimento di un servizio efficiente a vantaggio dell'intera comunità. Che ha a tutto l'interesse a che si riesca a raccogliere il sangue di tutti i donatori volontari disponibili, considerata l'esiguità del loro numero rispetto alle esigenze da soddisfare. Come testimoniano le statistiche, che denunciano il grave deficit di sangue ed emoderivati di tutto il Mezzogiorno d'Italia e soprattutto della Campania, all'ultimo posto della classifica delle venti regioni italiane per la quantità di sangue raccolto. E' fuor di dubbio che i vantaggi attesi dello spostamento sull'isola dell'organizzazione e della responsabilità dei prelievi di sangue mensili si sono tutti puntualmente concretizzati non appena, in virtù della convenzione firmata l'anno passato tra il Centro trasfusionale del "Cardarelli" e l'Asl Na2, è diventata operativa la raccolta presso il "Rizzoli" con materiali e soprattutto con il personale interno dell'ospedale isolano. E questo nonostante il nosocomio lacchese viva attualmente una situazione del tutto particolare, alquanto difficile anche sul fronte della disponibilità di spazi, per via della ristrutturazione in corso. Per cui se tutto funziona al meglio con il cantiere aperto, c'è da aspettarsi che la raccolta andrà ancora meglio una volta che sarà stato superato questo momento critico e si potrà disporre di una struttura perfettamente efficiente. Così, almeno per una volta, si può dare conto di un servizio che funziona anche in campo sanitario e qui sull'isola. Segno che quando si uniscono buona volontà e professionalità si può sconfiggere la "normalità" fatta di disservizi ed inefficienze anche a Ischia. Anzi, il caso della raccolta sangue dimostra come organizzarsi sul posto sia più utile e vantaggioso che non dipendere completamente da strutture della terraferma. Peccato che nè l'ammiraglio Proto nè la professoressa Palazzolo abbiano potuto verificare de visu il successo dell'idea che hanno contribuito a far diventare realtà.


PROCIDA
16-2-2002


Se lo chiede il Consigliere de "La Colomba" Dino Ambrosino che rivendica la struttura per le attività contro il disagio giovanile a qui la struttura comunale deve essere destinata
Cosa centra quel centro di aerobica a Palazzo Pagliara?



Procida - A Procida tra qualche mese probabilmente nascerà un centro di aggregazione giovanile. L'iniziativa voluta dal Centro di Ascolto del Comune di Procida si realizzerà grazie al contributo della Regione Campania che ha finanziato il progetto (denominato NAOS II). Il locale che ospiterà il centro sarà il palazzo "Pagliara", ex sede dell'Istituto Magistrale, in via Marcello Scotti. L'attività del centro si svilupperà attraverso dei laboratori creativi, con iscrizioni gratuite riservate ai giovani. Obiettivo principale sarà la lotta alle droghe e al disagio. Fin qui i propositi e i termini del progetto, sacrosanti e inoppugnabili. Del resto il centro sinistra di Procida da parecchi anni sostiene la necessità di spazi e strutture destinate ai giovani, e il centro di aggregazione è un'idea che venne lanciata diverso tempo fa. Quello che bisogna assolutamente evitare è che un tale centro sia oggetto di fraudolente operazioni politiche. La posta in gioco è talmente alta che nessuno può sognare di trarne un vantaggio personale. Troppi giovani vivono il problema della droga oggi a Procida, siamo in una vera emergenza sociale. E' per questo che mi sento di contestare la scelta di aver già preso la struttura prima che il progetto partisse. Dalla fine di gennaio a palazzo "Pagliara" lavora un centro di aerobica e tonificazione che francamente ha poco a che vedere con la lotta alle tossicodipendenze. E per di più le iscrizioni a tale centro si pagano. In una struttura presa in fitto con i soldi pubblici, per un progetto di lotta alle tossicodipendenze, lavora un gruppo a fine di lucro. E' inaccettabile che i primi inquilini della struttura non siano le decine di giovani che gratuitamente e per passione svolgono un'attività socialmente rilevante. I gruppi musicali, le associazioni per la moda, le associazioni di volontariato, quelle teatrali, meritano una attenzione particolare perché da anni senza pensare ai profitti offrono ai giovani punti di riferimento. Nel palazzo "Pagliara" dovrebbero poi trovare collocazione tutte quelle attività che non vengono già offerte da altri soggetti nella nostra isola. Di centri di aerobica ce ne sono già due. Ci spieghi poi un'amministrazione di centro-destra, la parte politica che del libero mercato fa un dogma, come intende giustificare il favore che fa ad un centro rispetto agli altri. Sul mercato dell'aerobica e fitness a Procida ci sono già due soggetti che sostengono costi per le strutture e ad un terzo vengono offerte dal Comune di Procida. Si tratta di concorrenza sleale ed è singolare che lo debba ricordare io. Giustamente le titolari del centro di aerobica hanno chiesto agli amministratori un aiuto per le proprie attività. Ma gli amministratori ingiustamente credono di poter disporre delle strutture pubbliche senza rendere conto a nessuno.
Dino Ambrosino consigliere DS gruppo "La Colomba"


SPORT
16-2-2002


ECCELLENZA - L'ex Mimmo Salatiello presenta l'incontro di domani
"El Brazil motivato, ma l'Ischia non scherza..."
Ha giocato con Buoncammino e con lo stesso due anni fa condivise la gestione tecnica gialloblu. "Noi stiamo rispettando i programmi, Sasà si sta prendendo delle belle soddisfazioni"


Ischia - El Brazil-Ischia: ovvero Salatiello contro Buoncammino. Due ex compagni di squadra che hanno scritto la storia recente del club verdeoro e che, alla guida delle rispettive squadre, "si stanno prendendo delle belle soddisfazioni", come giustamente sostiene il primo, il quale sta guidando la giovane truppa ad una tranquillissima permanenza nella categoria. Come si ricorderà, nella passata stagione l'El Brazil - dall'agosto scorso trasferita nell'area flegrea dal presidente Balestrieri - giocava le sue gare interne al campo "S.Gennaro dei Poveri" della Sanità e per metà campionato fu guidata proprio da Buoncammino, a cui subentrò Di Liddo. Un incontro quindi che affonda le sue radici nel recente passato. Vicende non lontanissime che, a quanto pare, sono ancora poco chiare a Buoncammino, che fu prima chiamato e poi esonerato "senza un motivo plausibile in quanto l'El Brazil era abbastanza lontana dai bassifondi della classifica". Taluni personaggi non ruotano più intorno alla società che pubblicizza il noto marchio "caffettiero", che intanto ha modificato i programmi preferendo puntare sui giovani; si può tranquillamente parlare di una società modello (non a caso la Juniores si appresta a vincere il proprio girone). Programmi impostati con largo anticipo e massima fiducia in Salatiello, difeso nei momenti difficili. Così si ottengono i risultati senza spendere cifre folli. Domani ci sono in palio i tre punti e l'El Brazil li vuole cogliere al volo per mettersi definitivamente con le spalle al sicuro.
"Purtroppo siamo quasi costretti a vincere perché bisogna tirarsi fuori da una situazione di classifica che non è da ritenere tranquilla al cento per cento - afferma Salatiello -. Dovremo affrontare le altre gare con calma, perché non dimentichiamo che dovremo andare a Capua, abbiamo l'Ercolano in casa, il derby con la Virtus Baia... quindi gare difficili, si può rischiare di essere risucchiati".
Salatiello sa che in questa fase del campionato "basta perdere un paio di partite e subentrare la sfiducia, cominciano ad affiorare le prime critiche".
L'anno scorso a Buoncammino diedero poca fiducia, quest'anno a Salatiello "carta bianca". "Non so quali erano i programmi dell'El Brazil 2000/01, cosa chiesero di preciso a Salvatore. La verità non si è mai saputa. Il mio discorso è diverso: devo conquistare una salvezza tranquilla. Ci sono stati dei momenti di sfiducia dopo un ottimo avvio di stagione (successi anche in Coppa), però nel complesso stiamo rispettando i programmi. In piena lotta per la salvezza non ci siamo mai stati, siamo sempre rimasti lontano dal terz'ultimo posto".
Quanti punti mancano all'El Brazil per chiamarsi fuori dalla mischia? "A quota 27-28 punti dovremmo essere salvi. Altri sei o sette punti e ci siamo. Mister Potenza del Camaldoli (che è a quota 27) mi ha detto che si sente al sicuro; aggiungo un punto in più come margine di "sicurezza". Rispetto all'anno scorso la lotta è più serrata. Il San Prisco si è rinforzato, la Virtus Baia pure ha acquistato qualche giocatore esperto come Drago e tre giovani di buon livello. Tutti ci credono e bisogna quindi fare sempre attenzione. A dieci partite dalla fine il nostro traguardo è vicino, però meglio raggiungerlo il più in fretta possibile".
IL RINNOVO - Salatiello alla guida dell'El Brazil anche nella prossima stagione? "Circa il rinnovo, mi hanno accennato qualcosa, al più presto mi faranno sapere. La società non ha definito ancora i programmi, se puntare sui giovani valorizzati quest'anno o altro. Tuttavia mi ha fatto piacere aver appreso che la società ha apprezzato il lavoro svolto in questa stagione. A parte il programma rispettato, l'aver fatto debuttare molti giovani è stato motivo di orgoglio".
IL CONFRONTO - Domattina a Baia ci sarà il confronto tra due ex compagni di squadra che, con Agostino Pilato, hanno dato vita ad una delle più belle parentesi di questi cinque anni dell'Ischia in Eccellenza. "Quella vissuta insieme due anni fa fu davvero una bella esperienza. Insieme ci siamo trovati sempre molto bene. Abbiamo giocato assieme. È una persona eccezionale. Un bravo ragazzo. Si sta prendendo delle belle soddisfazioni a Ischia, gli auguro di fare bene. La partita? Siamo consapevoli che l'Ischia è una ottima squadra. Noi sicuramente la metteremo sul piano della grinta, che è poi una caratteristica delle mie squadre. L'El Brazil deve raggiungere un obiettivo, l'Ischia non ne ha di importanti tranne che cercare di arrivare quanto più in alto è possibile, naturalmente dal terzo posto in giù visto che per il secondo i giochi sono fatti. Noi abbiamo qualche stimolo in più, ci siamo preparati bene - aggiunge Salatiello - qualche giocatore ha fatto autocritica e questo è bello: non capita sempre che un giocatore non abbia il coraggio di guardare in faccia allenatore e dirigenti perché non si sen te di aver dato tutto".
ASSENZE - All'El Brazil mancheranno il bravo terzino sinistro Luigi Franco (un '82), oltre agli squalificati Zinno (un difensore tra i migliori della categoria) e Citro, con quest'ultimo che stava attraversando un ottimo momento di forma sia fisico che mentale. Le alternative però in casa verdeoro non mancano. Intanto è rientrato Emiliano Salatiello che, se impiegato, giocherà con una mascherina protettiva (ha subito la rottura del setto nasale).

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