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  Sezione << Teosofia>> 

- ultimo aggiornamento del sito: A.D.  -- 

- autrice: Dott.ssa Daniela98-PA

C. Jinarajadasa.

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Vita e Opere.

 

Il Dr. Curuppumullage Jinarajadasa nacque a Ceylon il 16 dicembre 1875 da genitori buddisti della stirpe Sinhalese, ramo della razza Indù.

A 11 anni divenne allievo della Scuola per ragazzi buddisti a Colombo (Ceylon), diventata poi il famoso Collegio Ananda. 

Fu in questa scuola, nel 1888, che il grande occultista C.W. Leadbeater, la mattina dell'inaugurazione di quell'anno scolastico, da lui stesso tenuta, incontrò per la prima volta C.J. essendo questi uno dei cinquantacinque ragazzi presenti. 

Leadbeater, direttore di quella scuola fino dal 1866, scrisse che C.J., sebbene non avesse che tredici anni, dimostrò fin da allora un'intelligenza pronta ed un vivo desiderio di imparare. 

Poichè Leadbeater fu un eminente teosofo, segretario della fondatrice M.me H.P. Blavatsky, collaboratore della Dr. Annie Besant ed autore di molte ed importanti opere teosofiche, l'incontro di C.J. con Leadbeater nel 1888 può essere ben definito il suo primo incontro con la teosofia. 

In quello stesso anno un pioniere del movimento, il signor A.P.Sinnett, pregò Leadbeater di essere tutore del suo giovane figlio Denny e suggerì che C.J. fosse inviato con Denny in Inghilterra per la loro istruzione. 

La famiglia di C.J. si oppose recisamente a questo viaggio, perchè considerava l'Inghilterra dell'epoca come un occidente selvaggio. Ma il giovane C.J., deciso a seguire l'ideale scelto, sfidò l'opposizione della famiglia e decise la fuga dalla casa paterna, fuga che si attuò nel novembre del 1889. 

Da questo momento ebbe inizio per lui una nuova vita. A Londra, C.J. fu nella casa di A.P. Sinnett e per qualche tempo fu il compagno di Denny e di un terzo ragazzo, nato nel 1878, George S. Arundale. 

...

Fu in quest'epoca che C.J. conobbe M.me Blavatsky. Il 14 marzo 1893 divenne membro della Società Teosofica nella sezione di Londra e successivamente fece parte del suo comitato direttivo. 

Dopo una larga istruzione privata, nel 1896 entrò nell'Università di S. Giovanni a Cambridge ove studiò sanscrito e filologia conseguendo nel 1900 il grado di "Master of Arts" (laureato in lettere e filosofia). 

Studiò pure legge, ma non potè presentarsi agli esami finali a causa della salute improvvisamente peggiorata. Tornò quindi a Ceylon ove per un anno fu vicepresidente del Collegio Ananda. 

Negli anni 1894-1898, Annie Besant e Charles W. Leadbeater fecero una serie di importanti investigazioni occulte; durante queste, il giovane C.J. fu incaricato di prendere le necessarie note. 

Così egli iniziò a rendere i suoi servigi ai lavoratori della S.T. e, allo stesso tempo, con questo servizio, venne ad avere il privilegio di acquistare cognizioni di prima mano intorno a queste investigazioni.

......

Nel dicembre 1901 fu ad Adyar presso Madras (India), al Quartier Generale della Società Teosofica, per partecipare per la prima volta alla convenzione annuale e qui egli tenne un ispirato discorso su aspetti della teosofia che servì a mettere in evidenza le sue doti di pubblico conferenziere. 

Venne quindi in Italia dove, nel 1902-1903, frequentò a Milano un corso all'Accademia di Letteratura e Scienze, tenuto per conto dell'Università di Pavia. In questo periodo, e precisamente nel febbraio del 1902, si recò a Roma e vi rimase per due mesi per collaborare all'organizzazione della Sezione Italiana della Società Teosofica nella prima sede in via di Pietra n.70, il cui primo nucleo sorse nel 1897 per opera del capitano Oliviero Boggiani. 

C.J. ebbe una grande facilità nell'imparare le lingue; nel suo soggiorno in Italia, imparò rapidamente la nostra lingua e così dette il suo notevole contributo alla Sezione Italiana appena costituita con conferenze pubbliche, iniziando in tal modo qui la sua carriera di conferenziere teosofico. 

Dal 1904 al 1953, anno in cui morì, viaggiò incessantemente sui cinque continenti non arrestandosi nemmeno durante le due grandi guerre, tenendo conferenze, quasi sempre nella lingua locale, presiedendo congressi, aiutando altri lavoratori nella loro opera in favore della Società Teosofica. 

Egli manifestò una particolare predilezione per l'Italia nella quale venne, oltre che nel 1902-1903, come già detto, negli anni 1906, 1911, 1923, 1927, 1934, 1947 e 1952. 

Nel 1906 intraprese alcuni lavori, procedette alla traduzione dal sanscrito del poema Bhagavad Gita, quindi scrisse un "Manuale di Teosofia" in collaborazione con altri, manuale che fu pubblicato nel 1907 dall'editore Heopli di Milano. 

Nel 1947 tornò in Europa per visitare diverse sezioni della S.T. nella loro rinascita dopo la seconda guerra mondiale e tenne conferenze ovunque. 

In questo stesso anno ebbe luogo a Roma il primo Congresso annuale della ricostituita sezione Italiana, sospesa durante il periodo bellico, ed il Dr. C.J., allora Presidente Mondiale, volle essere presente. 

La venuta in Italia di C.J. nel 1952 ebbe luogo per celebrare il suo cinquantennio come conferenziere teosofico, qui dove egli aveva iniziato questa brillante carriera. 

...

Nonostante la sua età avanzata ed il corpo fisico stanco e sofferente, nel 1953 si propose nuovamente uno dei suoi numerosi viaggi attorno al globo. 

Da Adyar, ove risiedeva, partì per l'Australia e venne quindi in Europa sostando l'11 maggio a Napoli. Questo fu il suo ultimo saluto all'Italia. 

Lasciata Napoli, si fermò in Inghilterra ove presiedette la Convenzione annuale di quella Sezione e quindi s'imbarcò per l'America ove si accingeva a partecipare al Congresso della Federazione Statunitense quale conferenziere. 

Appena sbarcato negli Stati Uniti, il 18 giugno, alle ore 18,30, abbandonò definitivamente quel corpo che, tenuto sotto pressione e sottoposto a continui strapazzi, lo aveva servito durante sessanta anni d'incessante attività nella Società Teosofica. 

Egli fu Vice-Presidente della S.T. nel settennio 1921-1928 e Presidente nel settennio 1946-1953. Fu Capo del Centro Teosofico di Mosman presso Sydney (Australia) dal 1934 alla morte e Direttore della Biblioteca di Adyar, al Quartier Generale della S.T., nel 1930-32 e dal 1935 alla morte.

Meticoloso e ricercatore, egli fu lo storico della S.T. di cui raccolse dati e documentazioni con scrupolosità ed accuratezza. 

......

Ne sono testimonianza alcuni volumi da lui pubblicati: I PRIMI INSEGNAMENTI DEI MAESTRI; LETTERE DEI MAESTRI DI SAPIENZA ed IL LIBRO D'ORO DELLA SOCIETA' TEOSOFICA. Fu uno dei più famosi e fecondi autori della letteratura teosofica. 

L'opera sua principale fu FIRST PRINCIPLES OF THEOSOPHY, pubblicata nel 1921, di cui il presente volume è la traduzione italiana; scrisse poi FIORI E GIARDINI, CRISTO E BUDDHA, IN SUO NOME, IL MEDIATORE, IL MERAVIGLIOSO FANCIULLO, OFFERTA, LA VISIONE DIVINA, GLI DEI INCATENATI, IL MAESTRO, I SETTE VELI SULLA COSCIENZA, CHE COSA INSEGNAREMO e vari altri, tutti d'ispirazione mistica; COME SI RICORDANO LE VITE PASSATE, LA NATURA DEL MISTICISMO, TEOSOFIA PRATICA, L'EREDITA' DEI NOSTRI PADRI, COSA CREDONO I TEOSOFI, ed altri d'insegnamento teosofico; L'ARTE E LE EMOZIONI, L'ARTE COME VOLONTA' E RAPPRESENTAZIONE ED ASSENZA DI KARMA, che rivelano come C. J. avesse un temperamento eminentemente artistico. 

Non amava ricordare il suo giorno natalizio. Quando, dopo una piccola riunione durante la Convenzione del Duplice Giubileo di Diamanti della S.T., tenutosi ad Adyar, qualcuno si felicitò con lui nel giorno del suo compleanno, egli dopo disse: "Felicitarsi con me pre il mio giorno natalizio? Per la mia venuta nella materia?" 

C.J. fu un'anima particolarmente sensibile alle sofferenze umane ed ispirata da una nota particolare, quella della ricerca della bellezza, che pose sempre in evidenza e che costituì lo sfondo di molte sue opere unitamente al soffio della purezza del suo pensiero. 

Oltre che autore e conferenziere, fu organizzatore, umanitario, femminista, scienziato, poeta, poliglotta, occultista, senza tener conto della sua attività in relazione al servizio dedicato alla S.T., e nel cui quadro rientrano le cariche ricoperte già menzionate, e dell'attività in relazione al servizio dedicato per l'umanità che sentiva come Unità.

(Breve biografia di Jinarajadasa fatta da Lando Del Sere nel 1950, tratta dal libro: "Il mistero della vita e della forma" scritto nel 1909). 

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