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  Sezione << Teosofia>> 

- ultimo aggiornamento del sito: A.D.  -- 

- autrice: Dott.ssa Daniela98-PA

C. Jinarajadasa.

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Il mistero della vita e della forma.

 

di C. Jinarajadasa


Questo libro è la raccolta di una serie di conferenze tenute a Chicago nel 1909 dal Dr. Curuppumullage Jinarajadasa.

Quello che segue è un estratto dei principali capitoli del libro estrapolati da me nell'intento di rendere chiari alcuni concetti chiave della Teosofia, senza peraltro nulla togliere all'integrità del discorso. 

Mi è parso importante anche raffigurare in forma di diagrammi alcuni dei concetti esposti nel libro stesso al fine di rendere più agevole la lettura del testo, peraltro non molto facile per i non addetti, ma che, sono sicura, sarà comunque molto interessante. 

Nella presente estrapolazione sono citati solo i seguenti capitoli: 
cap. << 1, 3, 4, 6, 7, 8, 9, 12, 13, 14, 15, 16 >> quelli da me ritenuti più adatti allo scopo di questa trattazione. 

Per ulteriori approfondimenti, si rimanda al presente libro di C. Jinarajadasa: 
IL MISTERO DELLA VITA E DELLA FORMA, edito dalla Editrice Libraria Sirio;
oppure dalla nuova Casa Editrice Teosofica "ADYAR EDIZIONI " -- Piazza Vittorio Emanuele II, n. 4 -- 10010 Settimo Vittone -- (Torino) -- ITALIA -- Tel. 0125/658440.

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INTRODUZIONE

La Teosofia è la sapienza che deriva dallo studio dell'evoluzione della vita e della forma. 

Questa sapienza esiste già poichè una serie ininterrotta di indagatori dei misteri della natura, dotati delle facoltà necessarie allo scopo, ha per lunghe età perseguito questo studio. 

Questi indagatori, chiamati i Maestri di Sapienza, sono quelle anime umane che nel corso del processo evolutivo hanno trasceso lo stadio dell'uomo e raggiunto quello dell'Adepto. 

Quando l'uomo diviene Adepto acquista la conoscenza mediante l'investigazione e l'esperimento. La conoscenza raggiunta sin qui da una serie ininterrotta di Adepti è la Teosofia, la Sapienza Antica. 

Raggiunto lo stadio di Adepto, l'uomo cessa di essere soltanto un frammento nel processo evolutivo e diviene Maestro e fattore dirigente di tal processo, sotto la suprema direzione di una grande Coscienza che in Teosofia è chiamata il LOGOS. 

Come cooperatore del LOGOS il Maestro può vedere la Natura dal punto di vista di LUI e, fino ad un certo punto, esaminarla non qual creatura, ma qual Creatore. 

Questi Maestri della Sapienza, agenti del LOGOS, dirigono il processo evolutivo in tutte le sue fasi e ciascuno di essi ha l'alta direzione del proprio speciale dipartimento nell'evoluzione della vita e della forma, essi formano la cosiddetta GRANDE GERARCHIA o GRANDE FRATELLANZA BIANCA; dirigono la costruzione e la distruzione delle forme nel mare e sulla terra; guidano il sorgere e il tramontare delle nazioni, dando a ciascuna quel tanto dell'Antica Sapienza che è necessario al suo sviluppo e che essa può assimilare. 

Talvolta questa Sapienza è data indirettamente mediante i ricercatori della conoscenza, ispirati a loro insaputa a nuove scoperte; talvolta è data direttamente, sotto forma di rivelazione. 

La Teosofia è, in un certo senso, una rivelazione, ma è la rivelazione di una conoscenza, da parte di quelli che l'hanno scoperta, a coloro che ne sono ancora ignari. Per chiunque la studi non può al principio costituire altro che un'ipotesi; può divenire conoscenza propria e personale solo mediante l'esperimento e l'esperienza. 

Nella Teosofia oggi non abbiamo la piena conoscenza di tutti i fatti. 

La conoscenza che possediamo è una goccia nell'oceano rispetto a ciò che rimane da scoprire e da rivelare. 

La Teosofia si occupa principalmente dell'evoluzione della vita. 

La conoscenza circa l'evoluzione della forma, raccolta in ogni ramo della scienza moderna, fa ugualmente perte della Sapienza Antica. 

Pur potendosi considerare Teosofiche le idee fondamentali di quest'opera e ritenere che costituiscano un'esposizione abbastanza esatta della conoscenza rivelata dai Maestri della Sapienza, vi sono però delle parti che non pretendono essere incluse in questa definizione. 

Ma poichè ciascuno deve scoprire la Verità per conto proprio, gli altri non possono fare altro che indicare la via. 

Le verità scientificamente provate e ciò che può essere solo un punto di vista personale ed erroneo, devone ugualmente essere sottoposti allo stesso criterio di prova. 

Quantunque la Teosofia nelle sue idee fondamentali sia una rivelazione, pur non costituisce una autorità per alcun individuo, a meno che non vi corrisponda l'assenso del suo intimo io. 

L'uomo deve attenersi alla più nobile teoria della vita che il cuore e la mente gli permettono di concepire e questo libro è scritto per mostrare che simile teoria si trova nella Teosofia.

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Dal Capitolo I°: 
L'EVOLUZIONE DELLA VITA E DELLA FORMA.

Nell'Universo vi sono tipi di materia più tenui di quelli percettibili ai nostri sensi o ponderabili dallo strumento più delicato. 

Esistono pure molte forme di energia delle quali soltanto poche sono state scoperte finora dall'uomo. 

Una forma di energia, che agisce in unione a certi tipi di materia ultrafisica, si chiama VITA. 

Questa vita evolve, vale a dire diventa lentamente sempre più complessa nella sua manifestazione. 

E' la vita che unisce gli elementi chimici per un certo tempo in un organismo vivente. 

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Ciò che chiamiamo la morte dell'organismo, è il ritirarsi della vita la quale, per un certo tempo, continua ad esistere dissociata dalle specie inferiori di materia, quantunque permanendo unita alle specie ultrafisiche. 

Se esaminiamo la fig.1, sotto, potremo farci un'idea chiara dell'Evoluzione della Vita, secondo il concetto Teosofico.

E l'uomo non è l'ultimo anello della catena. 

Per comprendere il processo cosmico che va dall'atomo all'uomo, vi è un elemento di cui conviene tener conto. 

Quantunque la materia nella sua evoluzione passi dall'omogeneo all'eterogeneo, dall'indefinito a l definito, dal semplice al complesso, la vita non segue lo stesso metodo. 

L'evoluzione della materia consiste in sempre nuovi aggruppamenti e combinazioni; l'evoluzione della vita è lo sprigionarsi e lo svolgersi di facoltà latenti: Shakespeare e Beethowen sono in qualche modo contenuti nella prima cellula di materia vivente. 

Possono occorrere milioni di anni di sempre nuovi aggruppamenti di materia " sele- zionata " di età in età, prima che la Natura giunga a formare quella speciale combinazione che permetterà ad uno Shakespeare o ad un Beethowen di emergere dal seno della Natura stessa e divenire protagonista in una scena del suo dramma. 

Tuttavia, per tutti quei milioni di anni, la Vita li custodiva misteriosamente entro di sé. L'EVOLUZIONE DELLA VITA NON E' RICEVERE MA DARE poichè oltre la vita, anima e cuore di essa, vi è qualcosa di ancora più grande, una COSCIENZA. 

Dalla SUA pienezza di POTERE, AMORE e BELLEZZA, Egli dette alla prima scintilla di vita, tutto ciò che Egli E'. 

Entro le forme studiate dalla scienza, vi sono varie correnti parallele di vita in evoluzione, e ciascuna è in gran parte indipendente dalle altre nel suo sviluppo. 

Due di queste correnti parallele sono: quella dell'Umanità e quella dell'evoluzione dei Deva o Angeli.

Gli stadi che precedono la vita umana sono quelli della vita animale, vegetale, minerale ed elementale. 

Tuttavia, dallo stadio minerale, la vita diverge in un'altra corrente e attraverso stadi di forme vegetali, forme animali e quindi forme di SPIRITI DI NATURA ( le fate della tradizione ), entra nell'evoluzione degli ANGELI o DEVA. 

Altra corrente parallela, di cui si conosce ben poco, è la VITA DELLE CELLULE che ha anch'essa degli stadi di sviluppo passati e futuri. 

E' probabile che una terza corrente sia costituita dalla VITA DEGLI ELETTRONI, IONI ed ELEMENTI CHIMICI. 

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Sul nostro pianeta esistono anche altre evoluzioni ma, per mancanza di sufficienti informazioni, possiamo, per il momento, trascurarle. 

La vita che evolve nelle forme che ci attorniano, costituisce una scala come si può vedere nella fig.3 in basso.

La vita utilizza organismi formati di materia solida, liquida e gassosa, ma adopera anche forme costruite da materia più tenue, cioè di materia in un " quarto stato " che i Teosofi chiamano ETERICO e di materia più tenue ancora detta ASTRALE e MENTALE. 

Si noteranno sei correnti separate e distinte che, ascendendo dal minerale, convergono negli ADEPTI o UOMINI PERFETTI e nei DEVA ARUPA o ANGELI SUPERIORI e culminano in un tipo di entità elevate chiamate DHYAN CHOHAN. 

Delle sei correnti, due soltanto utilizzano la metria fisica nei suoi stati più tenui o eterici (prima e terza colonna del diagramma) e quindi, giunte allo stadio di SILFIDI, costruiscono forme di materia astrale. Una terza corrente, costruisce gli organismi che vivono nell'acqua e le tre rimanenti adoperano forme che vivono sulla terra. 

Di queste sei correnti, una sola conduce all'umanità, le altre cinque passano nell'evoluzione parallela dei DEVA o ANGELI. 

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Conviene notare che, il fatto che i mammiferi e gli uccelli sono derivati dall'ordine dei rettili, implica soltanto una comunanza di atavismo in quanto alla forma fisica. 

Ma la vita degli uccelli ha i suoi futuri stadi in creature eteriche, le fate della terra, quindi nelle fate di materia eterica più elevata, per passare poi alle fate astrali e ai Deva. 

La vita dei mammiferi passa invece nel regno umano. 

Nella vita che diventerà umana, vi sono sette tipi fondamentali, ciascuno dei quali presenta a sua volta delle modificazioni prodotte dalle influenze che subisce dagli altri. 

Questi tipi persistono in tutti i regni che precedono l'umano. 

La classificazione della fig.4, sotto, non pretende di essere definitiva, ed è intesa più come stimolo all'intuizione che come indice sicuro dei temperamenti.

Vi sono sette tipi chiaramente distinti; nessuno è migliore o più alto degli altri, tutti sono necessari nel grandioso dramma dell'evoluzione, e ciascuno è grande in quanto porta il proprio contributo alla vita totale, sviluppando quella parte della vita e della Coscienza Divina assegnatagli dal LOGOS. 

Se esaminiamo le anime devote che sono intorno a noi, noteremo che alcune rivolgono la mente e il cuore direttamente a Dio, mentre altre trovano il concetto di Dio vago e indefinito se non si presenta loro sotto forma di qualche Mediatore o Incarnazione divina quale Krishna o Gesù. 

Vi sono degli individui che concentrano tutta la propria vita nell'amore di un'anima, i Romei e le Giuliette tra noi che sono pronti a rinunziare a tutto per una persona sola. 

Ve ne sono altri che, pur non essendo capaci di un affetto così intenso, irradiano però in più vasta cerchia, l'amore di padre, di figlio, di amico e sono attratti da tutte le attività filantropiche. 

Il tipo drammatico è interessante perchè spesso mal compreso. 

Per gli individui di questo tipo, la vita non è reale se non sotto forma di dramma. 

La felicità non è tale se non fa parte di un dramma in cui l'anima è l' <<attore principale>>. 

Una variante di questo tipo sarà attratta dalle scene e l'individuo come attore, svilupperà un duplice concetto della vita e imparerà la distinzione dell'io e del non io, mentre l'anima drammatica con tendenze dominatrici, troverà affascinante la vita militare e la politica. 

Del tipo dominatore vi sono due specie: il drammatico che si riscontra in molti uomini politici, ed il magnatico, capace di ispirare nei subordinati la più profonda devozione pur non essendo istrionico, anzi preferendo in generale restar dietro le quinte purchè il lavoro si compia. 

Un altro tipo, molto mal compreso, è costituito da quelli che subiscono fortemente l'attrazione del simbolismo. 

Per questi tipi, la vita non è reale se non sotto forma di allegoria. 

Una modificazione di questo tipo è data da quelli per cui la religione acquista realtà solo quando è accompagnata da un rituale. 

... ...

IL LOGOS, NELL' EDUCARE I SUOI FIGLI AD AIUTARLO NEL LAVORO COMUNE, ADOPERA MOLTI METODI DIVERSI E TUTTI SONO UGUALI PER LUI. EGLI HA PREPARATO UN SENTIERO PER OGNUNO E CIASCUNO DEVE CALCARLO PORGENDO ALLO STESSO TEMPO LA MANO A TUTTI GLI ALTRI CHE SEGUONO IL LORO. 

Questo rapido esame della creazione, manifesta un processo d'evoluzione continua. 

L'Uno diventa i Molti. 

Non i Molti ciascuno dei quali lotta per sé, ma un intero organismo composto da parti dissimili ed interdipendenti. 

Questa è la chiave della Evoluzione della Forma.

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(Tratto dal libro: "Il mistero della vita e della forma",edito dalla Editrice Libraria Sirio). 

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(1° parte).

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