Dante lo pone nel limbo tra i sapienti virtuosi che precorrono Cristo.
Euclide geomètra, e Tolomeo,
Ippocrate, Avicenna, e Galieno:
Averroìs, che 'l gran comento feo.
(Dante. Inf.,
IV, 142)
Matematico greco vissuto intorno al 300 a.C. Non si sa molto della sua vita, è comunque antecedente ad Archimede, perché quest'ultimo ne parla. Forse tra i discepoli di Platone, fondò la sua scuola matematica ad Alessandria che per secoli fu la più importante del mondo, basata sullo studio dei suoi Elementi (v. riquadro), base dello studio matematico anche nel M.E. e nel Rinascimento. La traduzione latina di Boezio è andata perduta. Il testo Dati indica i vari modi in cui possono essere date le figure geometriche: punto, retta e angolo sono dati di posizione, il circolo in grandezza (quando il centro è dato in posizione). In Figure errate si vuole dimostrare la necessità della precisione logica nei ragionamenti geometrici. Nei Fenomeni vi è la descrizione geometrica della sfera celeste: da quest'opera partirono gli antichi per teorizzare la sfericità dei cieli e della terra posta al centro del mondo. | |
Euclide (secondo D'Aspermont p. 60) dipinto con i tratti di Bramante da Raffaello nella Scuola d'Atene. Per altri invece Raffaello raffigura Archimede (Lattanzi 1929,105) |
GLI ELEMENTI (6
libri di geometria piana, 4 di aritmetica, 3 di geom. solida) sono
la sistemazione - attraverso il metodo assiomatico - della
geometria greca. Si parte da un numero limitato di definizioni
degli enti matematici primitivi (p.e."il punto è ciò che non
ha parti"), da cinque assiomi o postulati relativi
sempre agli enti primitivi (p.e. "tutti gli angoli retti sono
uguali tra loro"), cinque nozioni comuni ("cose
uguali a una stessa cosa sono uguali tra loro", "l'intero
è maggiore della parte",ecc.). Da queste basi si sviluppa per
deduzione ogni altra proposizione vera (teorema). Alla fine del
Settecento - nella lunga seria di tentativi di dimostrare per assurdo il
quinto postulato (data una retta in un piano e un punto
esterno ad essa, per quel punto passa una ed una sola parallela alla
retta datai) - si scoprì che anche dando per assurdo tale
postulato, non scaturivano conseguenze assurde. Si svilupparono così
geometrie non-euclidee (Gauss, Bolyai, Lobacevskij, Riemann), per cui il
metodo assiomatico venne poi considerato un procedimento non più unico.
P.e. Hilbert (Fondamenti della geometria 1899) trattò la
geometria come un sistema ipotetico-deduttivo.
Il dipinto di Bedoli Mazzola, pittore della corte di Margherita e Alessandro Farnese, intende celebrare Euclide in quanto inventore della geometria piana estesa ai solidi e alla loro composizione in architettura. |
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Girolamo Bedoli Mazzola, Euclide,1545, olio su tela, cm 365x217, Pal. Farnese Piacenza (estesa documentazione iconografica in http://www.farnese.net/ (richiesta autorizzazione per la riproduzione al comune di Piacenza) |