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Anassimene

(pronuncia Anassimène)

 580-525 a. C. (per altri 585-528)

Allievo di Anassimandro

"Come la nostra anima, fatta di aria, ci tiene uniti e ci controlla, così fanno vento e aria, che circondano il mondo intero".
v. bassorilievo epoca romana nei  Musei Vaticani  Il principio, illimitato,  è l'aria, divina, mobile, generante i contrari caldo-freddo (rarefazione-condensazione). L'aria è  intesa come elemento materiale denso.

L'aria sembra essere l'elemento di razionalizzazione del Chàos originante il cosmo secondo le teogonie di Esiodo e di Ferecide.

L'anima è per il corpo ciò che l'aria è per l'universo: principio unificante della realtà sia matierale che spirituale.

Ne parla Diogene Laerzio nelle Vite dei filosofi,II,ii

Nel  pensiero occidentale della scuola ionica , filosofia della fisica, cioè della natura (greco physis) significa affrontare come elemento primo qualcosa di materiale:  l'aria è principio di tutte le cose e della vita per Anassimene, per il quale anche l’essenza dell’uomo, cioè l’anima (gr. psyché), è fatta d’aria. Principio della realtà è invece l’infinito, 1’indeterminato, illimitato (gr. a-peiron = alfa privativo + peras-limite) per Anassimandro.  

Tutta la materia si differenzia solo per il diverso stato di pesantezza dell'aria:

realtà   peso dell'aria
fuoco aria rarefatta
vento inizio di appesantimento
nuvola peso prossimo alla normalità
aria normale
fango superiore al normale
rocce massima pesantezza

 

 

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