INTERVISTA FRANZ FISCHLER
                            Sergio Nava

                                
intervista

                        FRANZ FISCHLER
COMMISSARIO UE ALL'AGRICOLTURA
                            E ALLA PESCA


1) Quali sono le linee guida, la filosofia del suo progetto di riforma della Politica Agricola Comune?

Ora non parliamo pi� di una riforma di medio termine, ma di una riforma vera e propria. Il che significa lavorare un cambiamento, per poi rimanere fermi altri 10 anni. Gli obiettivi che perseguiamo sono la competitivit� dell'agricoltura europea, il raggiungimento di una migliore situazione economica per le economie agricole, e -in terzo luogo- il rispondere alle domande della societ�, che chiede cibi pi� sicuri, una migliore politica ambientale e una maggiore rendicontazione delle spese sostenute dalla PAC.

2) Il disaccoppiamento degli aiuti dalla produzione � stato fortemente criticato dalla Francia. Perch� lei lo ritiene necessario?

Il disaccoppiamento non signica altro che ciascun agricoltore sapr� con esattezza quanti sussidi ricever� anno per anno. Cio�, pi� o meno gli stessi che aveva ricevuto in passato. In secondo luogo, un considerevole vantaggio � dato dal fatto che non obbligheremo pi� l'agricoltore a produrre alimenti o perseguire allevamenti difficilmente commerciabili sul mercato, con scarsi margini di ricavo. L'agricoltore potr� quindi organizzare la sua economia con maggiori margini di sicurezza. In terzo luogo, anche a livello internazionale questa riforma ci mette al riparo da eventuali contese, soprattutto in sede Wto, dove potremmo essere costretti a ridurre i nostri sussidi. Il che potrebbe accadere gi� alla fine di quest'anno. Ma questo, col disaccoppiamento, non accadrebbe.

3) La Confagricoltura italiana sostiene che -con la sua riforma- gli agricoltori italiani perderebbero circa 400 milioni di euro. Preoccupati sono anche i produttori di grano duro...

In questi dibattiti ognuno porta i suoi argomenti: in Italia, ad esempio, altre organizzazioni agricole hanno evidenziato invece i vantaggi di questo nuovo sistema di finanziamento. Per quanto riguarda invece il grano duro, abbiamo cambiato la nostra proposta rispetto a un anno fa. Vogliamo che il grano duro continui ad essere prodotto nelle sue zone tipiche. Il che implicher� perdite solo per quei produttori che producono grano duro insieme a quello tradizionale, in regioni che non hanno una tipicit� di produzione di questo tipo di frumento.

4) Tornando sul piano generale, gli agricoltori italiani non perderanno 400 milioni di euro con la sua riforma?


No, ed � possibile provarlo.

5) Nell'ambito dei negoziati per la riforma della Pac, quale atteggiamento si aspetta dall'Italia?

Mi aspetto un appoggio. Sono in contatto continuo col vostro Ministro Alemanno ed altri rappresentanti del Ministero dell'Agricoltura. Finora abbiamo condotto una discussione costruttiva. Naturalmente, su alcuni punti, ci sono visioni differenti. Ci� � normale, ma devo dire che anche da parte italiana c'� la volont� di procedere a una riforma.

6) Pensa di riuscire a concludere i negoziati a livello ministeriale entro la fine di giugno?

Se anche riusciamo a chiudere questo pacchetto negoziale entro fine giugno, come spero, rimarranno comunque altre questioni in sospeso: per esempio i negoziati su olive, olio, tabacco e zucchero, che dovranno essere tutti trattati nel semestre di presidenza italiano.

7) Ci dobbiamo aspettare un ennesimo compromesso sulla riforma della PAC?

Naturalmente dovremo raggiungere certi compromessi, come sempre, perch� gli interessi all'interno dell'Unione sono sempre diversi. Ma deve essere un compromesso ragionevole, un compromesso nel quale il nocciolo della riforma rimanga immutato.

8) Qual � la posizione della Commissione sul disegno di legge italiano in materia di condono delle quote latte?


La Commissione non ha altra scelta che ricordare il fatto che le leggi comunitarie vanno rispettate. Se uno Stato membro non le rispetta, sorge un problema, e -su questo problema- la Direzione Generale dell'Agricoltura ha gi� richiamato l'attenzione con una lettera scritta.
Il Commissario Europeo
Franz Fischler
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