INTERVISTA A VASSILIOS SKOURIS
LA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA, LA SUA STORIA, IL SUO FUTURO E LE SUE FUNZIONI. IL TUTTO CON UN OCCHIO PARTICOLARE ALL'ITALIA.
SONO I TEMI AL CENTRO DELL'INTERVISTA DI SERGIO NAVA AL GIUDICE VASSILIOS SKOURIS, PRESIDENTE DELLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA.


SKOURIS: La presidenza della Corte di Giustizia � un'esperienza affascinante. Nell'ultimo anno la Corte ha affrontato alcune delle maggiori sfide della sua storia. Da un lato l'entrata in vigore del Trattato di Nizza, dall'altro l'allargamento dell'Unione Europea. Per quanto riguarda l'allargamento, lo abbiamo affrontato molto bene, la Corte funziona con le nuove regole, anche l'arrivo dei nuovi giudici non ha presentato problemi. Abbiamo inoltre adottato misure di condotta interna, per combattere il problema dei ritardi procedurali eccessivi. Nonostante queste regole siano in vigore solo da sei mesi, possiamo gi� notare risultati positivi: i ritardi sono stati ridotti di circa due mesi, mentre il 2004 sar� uno degli anni maggiormente produttivi in termini di sentenze. Per questo possiamo guardare con fiducia al futuro.

NAVA: Presidente, ci spieghi meglio cos'� la funzione dell'istituzione Corte di Giustizia...

Se lei vuole caratterizzare la Corte di Giustizia paragonandola a quelle nazionali, possiamo definire la Corte come un tribunale costituzionale, poich� ha le competenze per risolvere questioni di natura costituzionale tra le istituzioni europee, oppure tra Stati membri e istituzioni. Dall'altro lato, la Corte di Giustizia ha anche il carattere di una Corte Suprema, che ha il dovere di garantire l'uniformit� e l'unit� delle leggi comunitarie, sulla base dei rinvii pregiudiziali che
giungono dai tribunali nazionali.

Presidente, quali sono le cause affrontate dalla Corte che hanno fatto la storia della giurisprudenza europea?

Partir� con un caso italiano famoso, Costa-Enel, quando la Corte afferm� la supremazia del diritto comunitario. E' una causa molto vecchia. Tra i casi pi� recenti, mi piacerebbe ricordare quello chiamato Frankovich, che ha sancito la responsabilit� dello Stato quando questo non traspone le norme europee, oppure un altro caso -il Cobbler- che ha sancito la responsabilit� dello Stato quando le Corti Supreme non applicano le leggi comunitarie correttamente.

Lei ha menzionato l'Italia, il Paese che risulta in cima alla lista degli Stati maggiormente inadempienti con le leggi comunitarie. C'� una ragione particolare, secondo lei?

E' interessante notare come le statistiche non siano sempre chiare. Qualche volta si ha l'impressione sbagliata: se lei prende ad esempio le procedure di infrazione, che vengono aperte per i ritardi di uno Stato membro nella trasposizione delle direttive, questo � un problema comune a molti Stati. E' un problema delle amministrazioni nazionali nel reagire per tempo, un problema quasi inesistente nei Paesi del Nord Europa. Io ritengo sia un problema che attiene la sfera del
miglioramento dell'amministrazione di uno Stato membro. Non si tratta sempre di una violazione in senso materiale.

Forse � il caso di dire che gli Stati fondatori, come l'Italia, dovrebbero dare il buon esempio...


Penso che la sua osservazione sia giusta. Dovrebbero dare l'esempio ma non lo fanno.

Quale sar� il futuro della Corte? Maggiori competenze nel settore della giurisprudenza europea?


Questo � ancora da vedere. Il ruolo della Corte non cambia significativamente con i nuovi Trattati. Il nostro compito potrebbe divenire pi� difficile se anche il settore della giustizia e affari interni finisse completamente nella sfera di competenza della Corte. In quel caso dovremmo vedere come trattare questi problemi, relativamente nuovi.
Il Presidente della Corte di Giustizia Europea, Vassilios Skouris
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