INTERVISTA A MATTI VANHANEN
NAVA: Si � detto e scritto che allo scorso Consiglio Europeo l'Unione � finalmente riuscita a parlare con una voce unica sull'energia. Resister� questa unit� anche in futuro, oppure, appena tornati a casa, i leader riprenderanno i loro vecchi rapporti bilaterali con Mosca, lasciando da parte all'interesse comune? In questo senso la Germania rappresenta un ottimo esempio.

VANHANEN:
Spero fortemente che questa unit� rimanga. Pensiamo solo a cosa sarebbe successo a Lahti, se ciascun Paese avesse parlato per s�. E' molto meglio sostenerci a vicenda, mostrare una solidariet� reciproca: solo cos� siamo pi� forti, non solo nei confronti della Russia ma anche degli altri produttori energetici. Dobbiamo cooperare tra di noi: forse il vero risultato di Lahti non � ci� che abbiamo discusso col presidente Putin, ma ci� di cui abbiamo parlato al nostro interno. Siamo stati come una famiglia: spero che questa unit� resti anche in futuro. Il prossimo test arriver� nelle settimane precedenti il vertice Europa-Russia di novembre. Prima di allora dovremo infatti trovare una posizione comune sui negoziati con Mosca. L� avremo bisogno dell'unanimit�. Ancora questa posizione comune non esiste: nelle prossime settimane avremo bisogno di trovare l'unanimit� nel Consiglio.

Immagino che sarete comunque voi finlandesi, in quanto presidenza di turno dell'Unione Europea, a stilare una bozza negoziale per l'accordo di partnership -energetica ma non solo- con la Russia. Quali saranno le linee guida della vostra bozza?

L'accordo di partenariato strategico con la Russia dovr� innanzitutto essere legalmente vincolante. Sinceramente penso che i maggiori problemi al nostro interno sorgeranno proprio sull'energia. Come detto, questo sar� il vero test sulla tenuta dell'unit� europea registrata a Lahti. Io eserciter� tutta la pressione possibile per arrivare a una posizione comune.

Ma in termini concreti quali elementi inserir� nella bozza negoziale? Ad esempio: certezza delle forniture, protezione degli investimenti europei in Russia, apertura dei mercati comunitari della distribuzione del gas alle compagnie russe...

S�, tutti questi principi generali che lei ha citato. La cooperazione energetica tra Europa e Russia deve essere una cooperazione tra imprese. Occorre reciprocit�, occorrono medesimi diritti per le aziende europee e quelle russe. Certo, poi c'� anche la questione del transito delle risorse energetiche, e cos� via. Ci sono domande ancora aperte ma molto importanti: se troveremo le risposte giuste, la nostra sicurezza energetica migliorer� di molto e pogger� su basi pi� solide rispetto al passato.

Passando ora alla questione dell'immigrazione: lei ha riconosciuto, nelle scorse settimane, che � giunta l'ora per una reale politica comunitaria di immigrazione. Lei ha anche ricevuto una serie di proposte scritte da otto Paesi mediterranei, tra cui l'Italia, e ha ascoltato le richieste dei premier Prodi e Zapatero all'ultimo Consiglio Europeo. Cosa decider� l'Europa a dicembre sulla lotta all'immigrazione clandestina, in termini di misure concrete?

Non posso ancora rispondere alla sua domanda, circa le decisioni che prenderemo al Consiglio di dicembre. Stiamo ancora lavorando al riguardo: io mi limito a sottolineare come abbiamo bisogno di politiche comuni non solo per il contrasto all'immigrazione clandestina, ma anche sull'immigrazione legale, come pure politiche forti per lo sviluppo dei Paesi africani e di tuti quei Paesi di provenienza degli emigranti. Dobbiamo infine sviluppare relazioni con i Paesi di transito. Come vede, sono politiche ad amplissimo raggio quelle di cui abbiamo bisogno. Certamente occorrono anche una cooperazione e una solidariet� molto forti nel controllo delle frontiere europee. Occorre implementare un qualche tipo di meccanismo, con il quale possiamo aiutare le regioni pi� esposte al fenomeno migratorio. Abbiamo bisogno di risposte in molti settori. Ma dobbiamo considerare pure il caso di quei Paesi che negli ultimi anni hanno assorbito nel loro mercato del lavoro una grande quantit� di clandestini, mediante sanatorie: anche loro dovranno pensare a qual � la strada intraprendere, poich� la risposta migliore al fenomeno migratorio � l'immigrazione legale. Questo tenendo conto dell'invecchiamento della popolazione, che � una realt�: avremo bisogno di immigrati e di forza lavoro, ma ci� dovr� avvenire in un contesto di legalit�. Non � quindi solo un problema europeo: la responsabilit� maggiore continua a risiedere nei Paesi membri, anche in Italia.
Helsinki
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