I Carabinieri e la gente

Il 13 luglio 1814, Vittorio Emanuele I fondo' un Corpo, col nome di Carabinieri Reali, di soldati a piedi o a cavallo rigorosamente selezionati "... per buona condotta e saviezza distinti" il cui compito era "di contribuire alla necessaria felicita' dello Stato, che non puo' essere disgiunta dalla protezione e difesa dei buoni soggetti"....

Cosi' e' cominciata la storia dell'Arma dei Carabinieri, una storia che e' sempre stata indissolubilmente legata a quella dell'Italia, di cui ha accompagnato per oltre 182 anni le vicende umane, politiche e sociali, sempre fedele alla sua missione istituzionale di tutela della legittimita' e della legalita'.

Ed e' una storia scritta anche col sangue di migliaia di Carabinieri, di uomini che, quando le circostanze lo hanno richiesto, non hanno esitato ad offrire tutti se stessi quale testimonianza della piu' completa dedizione a valori che, anche se a qualcuno potranno suonare retorici, hanno fatto meritare all'Arma Benemerita il rispetto, la riconoscenza e, in definitiva, (e questa non e' retorica!) l'affetto della maggioranza degli italiani.

In altre pagine di questo sito ho ricordato alcuni dei piu' luminosi momenti di gloria vissuti dai Carabinieri sui campi di battaglia e nella lotta al crimine, momenti che trovano la loro sintesi piu' alta nell'Albo d'Onore. In questa pagina intendo invece parlare dei Carabinieri come "uomini tra gli uomini" e del rapporto che lega l'Istituzione alla "gente".

La Stazione

Le 4664 Stazioni, mentre da un lato, attraverso una presenza capillare e strategicamente ancorata su tutto il territorio nazionale, costituiscono il cardine dell'ordinamento territoriale, dall'altro rappresentano (da sempre) il punto di contatto piu' immediato dell'Arma con il cittadino e con le comunita' locali, indispensabile come riferimento in materia di prevenzione, di sicurezza, di bisogni contingenti, nei momenti di crisi e per la tutela della legge.
Infatti e' proprio attraverso la Stazione che l'Arma mantiene un dialogo ed un contatto costanti, fatti d'intelligenza e di profonda umanita', con il cittadino, per appurarne le necessita' e garantirne la sicurezza.
Questa preziosa opera di integrazione tra Istituzione e cittadino, in cui "l'una aiuta l'altro" e "l'altro aiuta l'una", e', forse, cio' che ha portato, nel corso degli anni, l'Arma dei Carabinieri a diventare l'Arma della gente.

Sino dalla nascita dell'Arma, l'organizzazione territoriale e' stata oggetto di una costante azione di adeguamento strutturale ed operativo finalizzata alla ottimizzazione del controllo fisico del territorio, strumento fondamentale per il pieno raggiungimento dei compiti di istituto.
Il controllo fisico del territorio, che in tempi recenti ha visto l'affiancamento al personale dell'Arma Territoriale di Nuclei specializzati, ha storicamente costituito per le popolazioni, specie a livello di comunita' locali, il momento di percezione visiva della presenza dell'Arma.

1958.jpg (49283 bytes) A questo riguardo, passatemi un piccolo ricordo personale.
Mio padre mi ha raccontato di recente di quando, verso la fine degli anni '20, nel suo piccolo paese natale in Romagna, vedeva passare il Brigadiere comandante la stazione di Montefiore Conca il quale, accompagnato da un "baffuto" carabiniere, compiva la sua girata quotidiana che lo portava, dopo un giro di svariati chilometri (rigorosamente a piedi...e su strade non certo di pianura), a visitare le fattorie e i casolari del territorio di sua competenza, fermandosi di volta in volta per scambiare "quattro chiacchiere...e qualche informazione".

Beh, lasciatemelo dire! Anche se e' un'immagine che (forse?!?) poco si adatta ai tempi in cui ci troviamo a vivere oggi, quella dei due Carabinieri che "girano il territorio", con qualunque tempo e in qualunque condizione, resta emblematica di un modo di essere che, superando il semplice svolgimento di un servizio, testimonia della profonda dedizione al dovere e di una costante e silenziosa fedelta' verso le legittime istituzioni, di quelle istituzioni (e solo di quelle) che mutuavano a loro volta la propria legittimita' dalla sovranita' del regnante o del popolo delegante.
In questo, l'Arma dei Carabinieri (almeno dal 1848) e' stata veicolo "democratico" di identificazione e di amalgama per tutti i cittadini, a dimostrazione che i Carabinieri sono, allo stesso tempo, i figli del popolo e i terminali della sua volonta'.

Ma occorre andare oltre...
Ho ricordato in precedenza di come l'organizzazione territoriale sia stata, da sempre, strutturata in modo da rispondere alle mutevoli esigenze sociali ed economiche che si sono manifestate nel paese nel corso degli ultimi 180 anni. Tuttavia le attuali esigenze di istituto, hanno dimostrato come anche la struttura ad oggi vigente risulti non piu' adeguata.
Ad esempio, da piu' parti si lamenta che alcune stazioni dei carabinieri sono chiuse dopo le ore 20. A tale riguardo occorre esaminare piu' da vicino la suddetta struttura.

Le 4664 Stazioni sono, ad oggi, articolate in tre fasce (dati aggiornati al Giugno 1996) :

Cio' significa che circa il 75% delle stazioni (cioe' circa 3500) non e' in grado, per una serie di condizionamenti legali, di organici e di dilatazione dei compiti assegnati alle stazioni, di lavorare ventiquattro ore al giorno.
Per rispondere alle crescenti richieste della popolazione, l'Arma dei Carabinieri ha impostato un programma organico, gia' attivo per cio' che attiene alle soluzioni tecniche ("deviazione automatica di chiamata", che permette di inoltrare alla centrale operativa di compagnia, sempre funzionante, eventuali chiamate fatte ad una stazione in un momento in cui questa stazione risulti chiusa e istituzione, presso ciascun comando provinciale, di un sistema di "radiolocalizzazione" che permette, in caso di richiesta di intervento, di far intervenire tempestivamente la radiomobile piu' vicina) , mirante a raggiungere in tempi rapidi l'obiettivo di assicurare l'apertura ventiquattro ore su ventiquattro di tutte le stazioni o comunque almeno del 50% di esse.
Per cio' che attiene invece alle soluzioni operative, ancora da attuare pienamente, la necessita' di "andare oltre" l'attuale struttura organizzativa richiede che vengano date adeguate risposte alle seguenti esigenze :


("Carabinieri in perlustrazione" - O.Rosai 1937)

Comunque, aldila' delle (importanti) considerazioni sopra esposte, l'importante e' che non si dimentichi quanto sia importante continuare a vedere, nei paesi come nelle citta', la consueta immagine dei "due Carabinieri in pattuglia" ... La gente li vuole !!(almeno i "buoni soggetti" citati nelle Regie Patenti)

Per concludere, tornando a parlare dei Carabinieri come di "uomini", vi presento una ultima immagine che, personalmente, trovo estremamente adatta allo spirito di questa mia testimonianza nei contronti dell'Arma...


(A. Carpi De Resmini, "Passeggiata domenicale" - 1925)

Fonti bibliografiche :


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