CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA
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LA SENTENZA DELLA CORTE UE SUL CONDONO DELL'IVA DA PARTE DEL GOVERNO ITALIANO (17/7/2008)

''Messaggio ricevuto. Le sentenze non si discutono''. Cos� il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti ha risposto alla condanna inflitta all'Italia dalla Corte di Giustizia Europea, in merito al condono dell'Iva. ''Per il futuro � impegno del Governo escludere provvedimenti del tipo oggetto della sentenza'', ha aggiunto Tremonti.

"Uno Stato membro non ha il diritto di sottrarsi unilateralmente all'obbligo di assoggettare ad Iva determinate categorie di operazioni": � una condanna senza appello quella arrivata ieri dalla Corte di Giustizia Europea, nei confronti del condono fiscale sull'Iva, adottato con la Finanziaria 2003 da parte dell'allora (e attuale) Ministro dell'Economia Giulio Tremonti. Con quella misura il Governo consent� a tutti coloro che avevano evaso l'Iva nel periodo 1998-2001 di presentare una dichiarazione e pagare una somma forfettaria, evitando cos� di essere sottoposti ad accertamenti. Per i giudici del Lussemburgo una simile misura favorisce la frode e viola la sesta direttiva europea sull'Iva: gli Stati membri, infatti, non possono creare differenze significative nel modo in cui trattano i contribuenti: di pi�, una simile misura rappresenta un vero e proprio invito all'evasione, inducendo i contribuenti a dichiarare solo una parte del dovuto allo Stato. Cosa succeder� ora � difficile dirlo: la norma sotto accusa non esiste pi�, e tornare a bussare alle porte dei contribuenti per fare degli accertamenti potrebbe risultare complicato. Potrebbero per� nascere ricorsi da parte di chi - parliamodi 800mila cittadini- ha pagato, usufruendo di un condono giudicato illegittimo, o da parte di chi, proprio sulla base di questa illegittimit�, pu� essersi sentito discriminato.

LA SENTENZA DELLA CORTE UE SUI MANCATI APPALTI PER GLI ELICOTTERI (9/4/2008)

Nuova condanna all'Italia da parte della Corte di Giustizia Europea.

Violazione delle normative europee sulle gare di appalto. Con questa accusa la Corte di Giustizia Europea ha condannato ieri l'Italia per aver ordinato elicotteri -prodotti da Agusta- per Vigili del Fuoco, Carabinieri, Corpo Forestale e altri corpi statali. Secondo i giudici della Corte, il nostro Paese ha violato la direttiva comunitaria sull'aggiudicazione degli appalti pubblici di forniture. Appalti che avrebbero dovuto costituire l'oggetto di una procedura aperta o di una procedura ristretta, ma non di una procedura negoziata, viene fatto notare. I giudici del Lussemburgo contestano anche le possibili deroghe alla direttiva, previste dalla legislazione comunitaria: in linea generale non si applicano infatti a forniture dichiarate segrete, o la cui esecuzione deve essere accompagnata da speciali misure di sicurezza. Nel caso italiano, per�, gli elicotteri erano destinati anche ad uso civile, e avevano una finalit� militare solo eventuale. Per cui vale la regola dell'appalto. E mentre la Commissione Europea si dichiara soddisfatta per la sentenza, che ribadisce -secondo Bruxelles- come le regole del mercato si applicano in modo transfrontaliero, il presidente e amministratore delegato di Finmeccanica, Pierfrancesco Guarguaglini, si � detto convinto che la condanna dell'Italia non avr� alcuna conseguenza sui contratti in corso, ma soltanto su quelli futuri.

LE CONCLUSIONI DELL'AVVOCATO GENERALE NEL CASO DEL CARTELLO SULL'RC AUTO (26/1/2006)

Novit� importanti sul fronte delle assicurazioni auto, con un pronunciamento dell'Avvocato Generale della Corte di Giustizia Europea.

L'accordo sulle tariffe rc auto tra le compagnie assicurative in Italia, sanzionato dall'Autorita' garante della concorrenza e del mercato nel luglio del 2000, ha probabilmente violato la normativa antitrust europea. L'Avvocato generale della Corte di Giustizia Geelhoed ha cos� giudicato una serie di cause intentate dal giudice di pace di Bitonto contro le compagnie Lloyd Adriatico, Fondiaria e Assitalia. Alla base proprio il pronunciamento dell'Antitrust, che denunci� -a suo tempo- lo scambio di informazioni tra le compagnie, mirato a coordinare i premi
dell'Rc Auto, incrementandoli. Di qui il ricorso di quattro cittadini, che hanno chiesto il rimborso delle maggiorazioni ingiustamente subite. Per l'Avvocato della Corte ''il diritto nazionale e il diritto comunitario della concorrenza  possono trovare applicazione in parallelo, ma il diritto nazionale non puo' violare il diritto
comunitario''. In conclusione, secondo Geelhoed, chiunque sia stato danneggaito da un comportamento anticoncorrenziale pu� chiedere il risarcimento dei danni. La definizione nei dettagli spetta agli ordinamenti nazionali. Il pronunciamento non � definitivo, ma viene spesso accolto nelle sentenze della Corte.

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INTERVISTA
AL PRESIDENTE DELLA CORTE VASSILIOS SKOURIS
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