MONTALCINI ANTIVIVISEZIONISTA?
Lettera aperta di Ebe delle Fabbriche, Massimo Tettamanti,
Marina Berati - 24 maggio 2003
Un caro saluto a tutti gli attivisti del movimento animalista.
Abbiamo deciso di scrivere questa lettera aperta per diffondere
e divulgare alcune notizie e informazioni che potrebbero aiutare
a interpretare le ultime dichiarazioni della dr.ssa Rita Levi
Montalcini.
Recentemente la Dr.ssa Montalcini, premio Nobel, si è
pubblicamente espressa a favore degli animali in almeno due
occasioni:
1) Si è dichiarata favorevole a inserire i diritti
degli animali nella Costituzione Italiana.
2) Ha dichiarato che, molte volte, la sperimentazione su
animali è risultata inutile se non dannosa.
Per molti animalisti queste sue dichiarazioni sono risultate
incredibili.
La dr.ssa Montalcini è famosa per aver squartato,
torturato, massacrato, vivisezionato animali per una vita.
Perché questo cambio di rotta?
I motivi possono essere due:
1) è cambiata e si è resa conto di avere sbagliato
in passato, sia da un punto di vista etico che da un punto
di vista scientifico.
2) E' diventata uno dei più pericolosi attacchi all'antivivisezionismo
scientifico e all'animalismo in generale.
Sperando vivamente di sbagliarci sosteniamo la seconda ipotesi.
Crediamo sia giunto il momento di diffondere alcune informazioni
per spiegare la nostra posizione.
Recentemente il movimento per gli animali ha iniziato un
percorso di cambiamento che alcune associazioni non hanno
ancora ben capito ma che molti aguzzini di animali hanno invece
vissuto sulla propria pelle.
Quello che molti non sanno è che, per la prima volta
in assoluto, alcuni antivivisezionisti scientifici sono diventati
consulenti di politici a livello comunale, provinciale, regionale
e nazionale.
Sono in corso e in fase di studio più di 12 proposte
regionali e leggi nazionali a favore degli animali.
Tutto questo non è stato finora diffuso per evitare
di essere accusati di manie di protagonismo e forse in questo
abbiamo sbagliato perché abbiamo lasciato gli schermi
televisivi e le pagine dei giornali a persone che sostengono
un fasullo miglioramento costante delle condizioni degli animali,
ovviamente prendendosene i meriti.
Per la discussione pubblica riguardo alla legge della regione
Emilia-Romagna sulla vivisezione gli unici scienziati che
hanno accettato di esporsi pubblicamente e hanno avuto il
coraggio di sostenere le proprie idee erano totalmente contrari
all'uso di animali.
I politici organizzatori hanno dichiarato pubblicamente di
aver invitato due antivivisezionisti che hanno accettato immediatamente
e venti importanti vivisettori che hanno tutti declinato l'invito,
chi perché voleva sapere le domande in anticipo, chi
perché riteneva il livello scientifico della conferenza
troppo basso, chi con altre scuse.
Gli stessi politici hanno deciso di fare lo stesso il convegno,
a quel punto totalmente antivivisezionista, perché
si erano sentiti truffati da persone di livello scientifico
riconosciuto che non volevano esporsi per difendere 30 anni
del loro lavoro.
Parallelamente, per quanto riguarda l'animalismo in generale,
è in corso di discussione al senato la nuova legge
sul maltrattamento che dovrebbe portare, fra le altre cose,
il carcere per chi organizza combattimenti fra cani.
Siamo però abbastanza convinti che le scelte politiche
e legislative NON cambieranno sostanzialmente la situazione
degli animali, ad eccezione forse di cani e gatti.
Ad esempio, forse, in alcune regioni non si potranno più
usare cani e gatti a scopo sperimentale con l'immediato risultato
che il numero di animali vivisezionato aumenterà: con
lo stesso finanziamento si possono comprare molti più
conigli che non gatti, molti più topi che non cani.
Ma il vero, profondo, importante, cambiamento del movimento
animalista è dovuto all'aumento esponenziale della
pressione che i vivisettori in particolare e gli altri torturatori
di animali di conseguenza stanno ricevendo.
Torturare animali sta diventando sempre più difficile.
Diciamoci la verità, gli animalisti non saranno mai
il 51% della popolazione.
Non abbiamo speranza di ottenere una legge per l'abolizione
della vivisezione o leggi veramente significative e determinati
a favore degli animali.
Ma siamo abbastanza per rendere pessima la qualità
della vita di chi uccide, tortura e sfrutta animali.
La campagna SHAC e le campagne simili che l'hanno preceduta
sono l'esempio internazionale più noto e più
stimolante di questo cambiamento.
Seguendo lo stesso modello, basato sulla pressione costante
su chi tortura e su chi collabora alla tortura, sono nati
in Italia anche coordinamenti come chiuderemorini e no-rbm.
Il messaggio è chiaro: se torturi animali vivrai nella
paura e nella preoccupazione di restare disoccupato.
Chiedetelo alla signora Soprani, proprietaria dell'allevamento
Morini come ha passato la Pasqua quest'anno, chiedete ai lavoratori
dell'RBM con che gioia vanno al lavoro fra insulti e aggressioni
verbali.
Molti di voi non lo sanno ma, usando simili metodi di pressione,
in ambiti locali più piccoli sono già state
fermate 8 sperimentazioni su animali e prossimamente fallirà
un negozio che commercia in animali.
Inoltre l'attivismo di liberazione modello Animal Liberation
Front sta palesemente aumentando.
Sorge il problema, diventa interessante per i politici ma
gli unici relatori disposti ad esporsi pubblicamente sono
tecnici antivivisezionisti.
Bisogna correre ai ripari. Per il caso Pharmacia immediatamente
risponde il prof. Silvio Garattini, per alcuni politici ormai
credibile come una banconota da 7 euro. Come fermare questo
movimento che propone leggi più restrittive e coinvolge
nuove persone nell'attivismo per gli animali?
Facile, molto facile, troppo facile.
Data la richiesta di nuove leggi e l'impossibilità
di evitare la loro promulgazione a scapito di una perdita
elettorale significativa, COME SEMPRE, occorre fare leggi
ottime a parole ma poco utili nella pratica.
Data la spinta pubblica antivivisezionista e la difficoltà
sempre maggiore di sostenere la validità della sperimentazione
animale, COME SEMPRE, occorre tornare a parlare della scelta
fasulla fra il cane e il bambino.
La dr.ssa Moltalcini è conosciuta e considerata una
delle maggiori personalità scientifiche in Italia,
nonostante il suo legame e la pubblicità da lei fatta
a favore di una casa farmaceutica responsabile di farmaci
ritenuti poi inutili se non dannosi.
Legame tenuto sempre, per quanto possibile, nascosto.
Ma è lei, assolutamente lei che viene proposta come
esempio di animalismo responsabile.
1) Si è dichiarata favorevole a inserire i diritti
degli animali nella Costituzione Italiana.
Benissimo, ottimo, tutti contenti. Ma nella pratica questo
non porta a vantaggi immediati. Nello stesso momento però
la legge più importante, quella che porterebbe al carcere
alcuni aguzzini di animali viene bloccata e stanno cercando
di diminuirne l'impatto pratico.
Quindi, leggi migliori sulla carta ma completamente inutilizzabili
nella pratica.
2) Ha dichiarato che, molte volte, la sperimentazione su
animali è risultata inutile se non dannosa.
Certo, perché se si sostiene il contrario si rischia
la credibilità scientifica, da sempre molti scienziati
dichiarano che la vivisezione è inutile al 95% ma,
guarda caso, il caso in esame in un dato momento fa sempre
parte del restante 5%.
La campagna Ricerca senza Animali sta spaventando e ne abbiamo
le dimostrazioni e la dr.ssa Montalcini è, guarda caso,
presidente di una delle associazioni che finanziano la vivisezione.
Che cosa temiamo?
Temiamo un futuro dibattito sulla vivisezione non fra il
prof. Garattini e il prof. Fedi, non fra un vivisettore e
un antivivisezionista, dibattito auspicabile e sempre gradito
ma un dibattito fra il vivisettore Garattini e l'antivivisezionista
Montalcini.
In cui, partendo da finti punti di partenza differenti, giungeranno
alla conclusione che, almeno per il caso particolare di cui
stanno discutendo, la vivisezione serve. Temiamo il riconoscimento
della dr.ssa Montalcini come antivivisezionista riconosciuta,
come referente politico, come nuova Giovanna d'Arco degli
animali.
Temiamo un politico che chiama lei e non il dr. Cagno.
Se riusciranno a far diventare la Montalcini un simbolo dell'animalismo
per le persone comuni, non informati su di lei e non a conoscenza
di altre informazioni, quando dirà: "Si la vivisezione
è quasi completamente inutile ma in questo particolare
caso può salvare il bambino malato di tumore".
Sarà mille volte più credibile rispetto a un
normale vivisettore che, guadagnandoci direttamente, potrebbe
essere giudicato per quello che realmente è: un torturatore
di animali e un distruttore della salute pubblica.
Magari ci sbagliamo, magari è cambiata, alcuni vivisettori,
anche alla fine della loro carriera, hanno cambiato idea,
hanno detto: ho sbagliato tutto.
La dr.ssa Montalcini non ha ridato il nobel ottenuto massacrando
animali, non dice di non dare più soldi alla sua associazione
che finanzia la vivisezione, non dice di avere sbagliato ma
soltanto, che in alcuni casi non è stata utile o è
stata di intralcio alla scienza.
Ma sono casi del passato, quelli che non sono più
difendibili.
Lo sappiamo già, otterremo poco, o niente, a livello
legale e giuridico.
Dopo anni e anni non si è ancora riusciti a ottenere
l'abolizione per la vivisezione nella cosmesi e non si otterrà
nei prossimi anni.
Le strategie finora utilizzate hanno dato risultati scadenti
se non nulli.
E' il momento di cambiare strategia, e questo sta avvenendo,
si stanno spaventando, alcune sperimentazioni stanno chiudendo,
alcuni animali vengono liberati.
Probabilmente fermeranno le leggi ma non riusciranno a fermare
un animalismo sempre più preparato, organizzato, compatto
(nonostante i litigi tra le associazioni), attivo e coraggioso.
La dr.ssa Montalcini ha squartato, torturato, vivisezionato,
ammazzato animali per una vita.
Ha fatto una carriera basata sulla morte e sulla sofferenza
fino ad arrivare a un nobel responsabile di farmaci inutili
e dannosi.
Ha vissuto sul dolore degli animali e, alla fine della sua
carriera lavorativa, senza smentirla e senza modificare la
sua attuale carica di finanziatrice di nuove sperimentazioni,
si sta proponendo come difensore degli animali a causa di
una pressione pubblica sempre più dubbiosa dell'uso
scientifico degli animali.
Chi crede nella reincarnazione non ha bisogno di odiarla
perché sa che per le prossime cento vite soffrirà
e vedrà morire i propri figli sotto l'effetto di una
chimica deformante, chi alla reincarnazione non crede si impegnerà
ancora di più per contrastare gli aguzzini in questa
vita.
Per il momento, per scelta di carriera, per posizione attuale,
per l'evolversi della situazione legislativa, gli aguzzini
hanno un simbolo: la dr.ssa Rita Levi Montalcini.
Ebe Dalle Fabbriche - Presidente Movimento UNA
Dr. Massimo Tettamanti
Marina Berati
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